Capitolo 1508

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E: pensavo non avresti mai cambiato idea...

B: non esageriamo adesso: non l'ho cambiata,sono solo disposto a riconsiderare le mie conclusioni.

E: che nella tua lingua,vuol dire quello che ho detto io.

B: ok hai ragione,ma sono stanco di questo muro di ghiaccio che si è formato tra di noi. Sono stanco di non poter più parlare con mia figlia vedendola girarsi e sono stanco di dormire dandoti le spalle.

E: anche io.

Mi viene ancora vicino,abbracciandomi per la seconda volta,questa volta però staccandosi quasi subito e prima che possa dire qualcosa,mi ritrovo le sue labbra sulle mie. È passato un bel po' dall'ultima volta che ci siamo scambiati anche un semplice bacio come questo.

B: grazie.

E: figurati,non sei l'unico a cui è mancato essere come prima. Non hai sbagliato solo tu: anche io avrei dovuto insistere e farti cambiare idea prima,così non saremo arrivati a questo punto.

B: l'unica colpa che puoi avere tu è di essere troppo buona: hai cercato di capire Emily mentre io ho pensato solo a tenerla lontano da quel ragazzo,girando intorno al problema.

E: è comprensibile perché non è una sciocchezza,ma non me lo sarei mai aspettata da te: insomma capisco si parli di Emily,ma hai decisamente esagerato.

B: spero non sia tardi per rimediare.

E: non lo è mai,fidati.

Mi da un bacio sulla guancia poi,sorpassandomi,rientra dentro lasciandomi lì fuori come uno scemo: dopo non aver avuto le sue attenzioni per settimane,anche un bacino sulla guancia riesce a farmi restare di sasso. Rientro subito anche io,andando a sedermi su uno sgabello del tavolo,dove Gaia ha già finito di mangiare lasciando come al solito confusione e andando a mettersi sul divano a guardare i cartoni.

B: signorina potevi almeno chiudere i biscotti.

G: mami dice che no li cudo mai bene,quiddi lo faccio fae a lei.

B: potresti imparare da come lo fa lei pigrona.

E: lascia stare,ormai è una causa persa.

G: avete fatto pace finammente?

E: come?

Gaia si volta verso di me,aspettando una risposta così anche Emma sposta lo sguardo nella mia direzione leggermente confusa: non credo tuttavia le servano spiegazioni per capire quello che intendeva Gaia.

E: qualcuno deve dirmi qualcosa?

G: no,niette veo papi?

B: niente.

E: vi si sta allungando il naso ad entrambi,ma fa lo stesso: qualsiasi cosa vi siate detti,avete fatto bene a dirvele.

Emma inizia a sistemare il pasticcio lasciato da Gaia,così io la aiuto e appena si volta,faccio l'occhiolino a Gaia: le sue parole,unite alle lacrime di Emma sono state il campanello d'allarme definitivo per me. Non potevo continuare sulla mia strada infruttuosa mentre le persone a cui tenevo di più si allontanavano da me,in più avevamo anche Gaia e non meritava di subire quel clima di indifferenza e gelo causato da una stupida discussione. La mattinata la passiamo insieme a giocare con Gaia e solo io ed Emma a sistemare alcune cose in casa,pranzando poi per la prima volta da un po' in serenità. Avremo dovuto andare a prendere Emily per le quattro di pomeriggio,ma già verso le tre avremmo dovuto partire,visto che la riserva si trovava a qualche chilometro da casa e per raggiungere l'ingresso bisognava girargli intorno per un bel pezzo. Verso le due e mezza,sentiamo però suonare il campanello. Emma è di sopra a sistemare alcune cose mentre io e Gaia siamo rimasti giù perché lei ha voluto mettersi a colorare. Quando vado ad aprire,trovo la mamma di Emma,così la faccio entrare.

G: nonna nonna!

Appena la vede mettere piede in casa,Gaia si alza e corre ad abbracciarla: nonostante avessero quasi settant'anni,erano molto in gamba per la loro età e non si facevano problemi a prenderla ancora in braccio.

R: eccola la mia principessa,come stai?

G: bene. Guadda... - le indica i disegni che stava facendo - ti pacciono?

R: sono bellissimi. La mamma dove l'hai lasciata?

G: sopa. Mami! Mami!

E: cosa c'è da urlare tanto?

B: c'è tua madre.

E: arrivo.

Rossana si sposta nel salone,andando a sedersi sul divano e mettendo giù Gaia che va subito a prendere i suoi disegni per farglieli vedere: ogni volta perdeva delle ore a spiegare anche solo un piccolo schizzo. Dopo nemmeno un paio di minuti,sentiamo Emma scendere le scale,arrivando da noi.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora