Biondo ed Emma - Ricordati di... 8

Capitolo 1417

Em: il loro deve essere un sentimento molto forte,se ha superato una prova così difficile.

C: di solito la morte di un figlio o unisce o divide: nel loro caso li ha uniti ancora di più. All'inizio é stato difficile per tutti,ma hanno avuto la mente lucida per fare le cose giuste.

Em: sono stati molto intelligenti.

C: avevamo già perso troppo: se non fossimo rimasti uniti,non avremmo mai potuto affrontare la cosa.

La morte di un figlio immagino sia il dolore più grande che dei genitori possano mai provare,ma nonostante questo,i suoi erano stati in grado di ripartire e di non implodere.

Em: tua madre sembra più giovane rispetto a tuo padre.

C: lo é: lei ha cinquant'anni mentre mio padre sessanta. Ha avuto Liam quando aveva ventun anni e me a ventisette più o meno.

Em: beh sono comunque ancora molto belli e insieme lo sono ancora di più.

Colin rimane a guardare ancora per un paio di secondi la foto,sorridendo,mostrandomi poi anche altre loro foto da giovani,comprese quelle del matrimonio. Dopo aver sfogliato ancora qualche pagina,arriviamo proprio ad una foto sua e di Liam da bambini.

Em: Liam,assomiglia molto a tua mamma,ma ha gli occhi di tuo padre.

C: glielo dicevano tutti.

Em: ma tu da chi li hai presi? Non é molto frequente trovare degli occhi quasi blu come i tuoi.

C: non ne ho idea: mamma dice che li aveva così il papà di suo padre,ma io non l'ho mai visto e le foto dell'epoca non mi aiutano,essendo in bianco e nero.

Em: beh da qualcuno li avrai ereditati sicuramente.

I suoi occhi erano stata la cosa che mi aveva colpita sin da subito: quel loro colore così particolare me li aveva fatti imprimere nella mente,insieme al suo essere scuro di capelli,il ché non era usuale.

Em: eravate molto uniti? Da bambini intendo?

C: abbastanza,nonostante la differenza d'età: eravamo uno l'opposto dell'altro,ma quando io combinavo qualcosa lui mi copriva sempre.

Em: poi cos'é cambiato?

C: lui era cresciuto ormai e la stessa cosa avrei dovuto fare io,ma mi ostinavo a rimanere un ragazzino irresponsabile.

Accenna un piccolo sorriso mentre guarda quella foto,ma poi gira la pagina come se avesse voluto accantonare quel ricordo per arrivare ad un altro: la foto dopo infatti é una foto di Liam vestito da pilota.

Em: che forte! Ha proprio la faccia da pilota.

C: era bravissimo infatti.

Em: ma é stata una passione sua o gliel'ha tramandata qualcuno?

C: in teoria nessuno: fin da bambino ha sempre amato gli aereoplanini e poi lo hanno affascinato sempre di più. Diceva che volare lo faceva sentire senza pensieri.

Em: beh sicuramente ti fa sentire libero.

Un conto é volare come passeggero,ma avere il controllo di un aereo penso che ti faccia sentire quasi il padrone del mondo e per un attimo ti da persino il diritto di accantonare i tuoi problemi.

C: esatto. Quando aveva un problema o qualcosa che lo faceva stare in pensiero,andava alla sua vecchia accademia e faceva un piccolo volo con quei piccoli aereoplani che usano per i test.

Em: sei mai andato con lui? Non in un volo di linea,ma seduto di fianco a lui.

C: certo. Le prime volte sono state persino buffe,perché io non mi fidavo.

Em: ma se era un pilota Colin.

C: lo era appena diventato. É come salire in macchina con un neopatentato: per quanto tu ti possa fidare,hai l'ansia. Almeno peró hai i piedi a terra in quel caso,nel mio invece volavi bello alto.

Forse descrivendo così la cosa,non so se avrei anche io il coraggio di farlo,perché vedere in prima persona la terra a metri di distanza fa un certo effetto.

C: lui mi diceva di stare tranquillo,ma io ero molto in ansia: gli dicevo come usare alcuni pulsanti o dove andare a volare.

Em: e lui?

C: lui poverino continuava a pilotare con la mia voce nelle orecchie e quando lo portavo al limite,mi diceva che avrebbe lasciato il comando a me.

Mi viene da sorridere nell'immaginarmi Colin spaventato o che da indicazioni in preda all'ansia e allo stesso tempo che riesce a fidarsi solo quando viene messo alle strette.