Capitolo 1520

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Emma Pov's

È ormai quasi un'ora che siamo qui e l'unica cosa ci chiedono di fare è aspettare. Inizialmente sembrava che si fossero soltanto presi con calma l'escursione,ma poi ci hanno detto che probabilmente si erano persi. Sono andati a cercarli con due jeep,ma nulla e il vento troppo forte gli ha impedito di cercarli dall'alto. Inoltre,parlando con le altre famiglie,abbiamo scoperto che nessuno dei ragazzi si è fatto più sentire dopo venerdì sera. Hanno tutta l'attrezzatura tecnica,ma non sappiamo se si siano presi acqua a sufficienza o se qualcuno di loro si sia fatto male. Sono molto agitata e ho paura che possa essere successo qualcosa ad Emily ed è lo stesso per Simone: se in un primo momento era sicuro non fosse nulla di grave,ora comincia ad essere preoccupato,nonostante si stia sforzando di rassicurarmi. Siamo stati con le altre famiglie ad aspettare,ascoltando gli aggiornamenti che ogni tanto ci davano le squadre di soccorso,ma poi hanno chiesto a me e Simone di spostarci. In questo momento siamo seduti su una sorta di panchina di ferro ad aspettare di nuovo,ma io sono molto nervosa e mi alzo,iniziando a camminare avanti e indietro.

E: se si è fatta male? Non sono capaci di medicarsi da soli.

B: speriamo di no allora.

E: e se non hanno più acqua? Saranno stremati dopo due giorni senza acqua.

B: non pensare a queste cose estreme: sono sicuro che... beh che stiano bene.

E: magari loro sì,ma non Em: insomma perché ci hanno chiamati qui? Perché solo noi? E se....

Non riesco a finire di parlare che Simone si alza di scatto: si mette davanti a me e mi ferma,bloccandomi con le mani sulle braccia. Sono davvero molto nervosa perché mi da quasi fastidio il fatto che mi abbia fermata,ma so che sta provando a tranquillizzarmi.

B: non devi pensare al peggio: dobbiamo sforzarci di essere positivi,ok? Magari vogliono solo sapere qualcosa in più per trovarla.

Mi guarda negli occhi e,anche se le sue parole non sono credibili,il suo tono di voce delicato e il suo modo di fare riescono a rassicurarmi,così faccio un respiro per calmarmi,lasciandomi abbracciare.

E: ho paura.

B: lo so,ma è pur sempre Emily: sarà spericolata,ma sa come cavarsela.

E: se ha anche solo un graffio,giuro che faccio chiudere questo posto.

B: adesso non esagerare.

E: o credimi,mi sto trattenendo.

Non sono di sicuro in vena di ironia,ma ora come ora spaccherei tutto tanto sono arrabbiata: con loro che non riescono a trovarla,con loro che ci dicono sempre di avere pazienza e infine con me stessa per averle dato il permesso di venire a fare questa stupida escursione. Mi lascio ancora avvolgere dalla braccia di Simone,ma poi sentiamo qualcuno schiarirsi la voce. Quando entrambi ci giriamo,a nostra sorpresa,vediamo Alex ed Isabella. Nonostante la mia testa sia confusa nel vederli qui,lascio che l'istinto abbia la meglio su di me e vado verso Alex,abbracciandolo.

E: oddio Alex,cosa ci fai qui?

Non mi risponde,ma lo sento stringermi forte e di fianco a lui Isabella mi guarda con il sorriso che ricambio subito. Simone va ad abbracciarla e poi fa lo stesso con Alex mentre io saluto Isabella.

A: come state?

B: bene,ma staremo meglio quando vedremo tua sorella.

A: ecco,a proposito...

E: ti hanno telefonato,vero?

A: sì,ma...

E: Alex non so cosa pensare.... credi le sia successo qualcosa? Credi che si sia fatta male?

B: Emma lascialo respirare.

Sento la mano di Simone sulla schiena e,ancora una volta,provo a rilassarmi: Alex era sempre stato molto intelligente e sentire una delle sue analisi,mi avrebbe fatto sentire sicuramente meglio. Vedo che però continua a lanciarsi delle occhiate con Isabella,come se avessero qualcosa da dirci.

E: cosa avete? Siete strani.

I: perché non ci sediamo,così siamo più tranquilli.

B: non è un bel modo di iniziare....

Mi verrebbe da dire qualcosa,ma Simone mi fa segno di sedermi così mi rimangio le parole che ho in gola. Ci sediamo su quella scomoda panchina di ferro,mentre loro due prendono due sedie trovate all'angolo del tendone,mettendosi davanti a noi.

A: ho bisogno che voi mi ascoltiate senza interrompermi: non abbiamo molto tempo e devo essere conciso.

E: non abbiamo molto tempo?

Appena dico queste parole,lo sguardo di Simone si sposta su di me,con aria di rimprovero,mentre Isabella mi guarda sorridendo: riconosco di aver appena fatto il contrario di quello che ha detto Alex,ma non sono riuscita a controllarmi. Chiedo scusa alzando le mani,facendogli segno di continuare.

A: il motivo per cui so,anzi sappiamo,di Emily è perché siamo stati chiamati per aiutarla. Avrò il tempo per spiegarvi tutto,ma sostanzialmente è questo quello in cui consiste il nostro lavoro.

B: aspetta... ora sono obbligato ad interromperti. Lavoro?

I: so che non potete non sentirvi confusi in questo momento,ma lasciatelo spiegare. Per favore.

A: da un po' di tempo,sia io che Isabella collaboriamo con il governo e ci occupiamo di situazioni particolari.

E: da un po' di tempo? Governo? Alex ma cosa stai dicendo?

A: mamma ascolta,ora non ho il tempo per raccontavi tutto. Sappiate soltanto che siamo qui per aiutarli a trovare Em e dovete solo fare una cosa: fidarvi di noi,fidarvi di me.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora