Avevo inoltre lasciato Luca e questo era bastato perché mio padre mi permettesse di fare quello che volevo. Quando lo ha saputo,mi ha persino abbracciato dicendomi di essere molto fiero di me. Papà non avrebbe potuto avere una notizia migliore,ma anche mamma era felice: un giorno eravamo tornate sull'argomento e lei mi ha confessato di non aver mai capito molto bene la mia scelta di stare con lui,visto che era palese il fatto che Luca non mi rendesse poi così felice. In effetti mamma aveva ragione,perché ero tornata me stessa,ovvero la solita Emily solare e divertente. Questa però non era stata colpa di Luca,ma era per il fatto che fossi molto triste perché non avevo più Colin vicino. Quando ho parlato con Luca e gli ho spiegato che non mi sentivo pronta a continuare a stare con lui,chiaramente non l'ha presa molto bene,ma ha capito. In effetti lo trovavo un bel ragazzo,ma non ero mai stata realmente presa da lui. Mio padre non è stato l'unico ad essere molto contento per il fatto che lo avessi lasciato,perché anche Colin lo era e anche molto. Non gli piaceva ammetterlo,ma era molto geloso,anche se la sua la si poteva definire una gelosia "sana" e assolutamente non morbosa. Infatti sono sempre stati molti i ragazzi che a scuola mi chiedevano di uscire con loro o che semplicemente mi guardavano,ma lui non ne ha mai sofferto. Il suo essere protettivo non arrivava ai livelli di mio padre per fortuna,anche perché io non ho occhi se non per lui. Sin dal giorno dopo che ci siamo messi insieme,ci siamo scambiati i numeri di telefono: in questo modo abbiamo potuto scriverci visto che non potevamo stare sempre insieme e tutte le sere prima di andare a dormire ci scrivevamo per delle ore oppure ci sentivamo tramite videochiamata.
Colin Pov's
Sabato 01/06/2041
Dopo aver fatto colazione,mi sono messo subito in macchina per andare da Emily. A causa dei festeggiamenti per la festa della Repubblica,avevano deciso di chiudere l'istituto anche oggi e quindi siamo a casa. Ieri sera Emily mi ha chiesto di raggiungerla a casa sua,visto che i suoi genitori sarebbero stati a Milano per lavoro e sarebbero tornati il giorno dopo. Non è la prima volta che vado a casa sua,ovviamente quando non c'è nessuno. Ci ero stato solo una volta e per poco tempo un pomeriggio in cui l'avevo riaccompagnata a casa. Il nostro unico e vero luogo d'incontro era casa mia,dove non poteva scoprirci nessuno,ma non dico di no se per una volta devo andare io da lei. Quando arrivo nella sua via,parcheggio un po' distante e scendo,facendo comunque sempre molta attenzione. Non che casa sua fosse sempre al centro dell'attenzione,ma visto il lavoro dei suoi genitori,era sempre meglio non farsi notare troppo. Anche per questo casa mia rimaneva il luogo più "sicuro" per passare tempo insieme. Mi sono fermato in un bar per comprarle una brioche al cioccolato visto che sono le sue preferite. Quando arrivo davanti al cancelletto,suono il campanello e dopo pochi secondi mi apre. Faccio pochi passi,arrivando davanti alla porta,che si apre ancora prima che io riesca a bussare.
C: buongiorno.
Mi sorride,ma invece di farmi entrare,mi fa segno di non dire niente mettendosi un dito davanti alla bocca e socchiude poi la porta dietro alle sue spalle.
C: è successo qualcosa?
Em: qualcosina.
C: ci sono i tuoi genitori?
Em: no no,loro fino a domani sono via: il problema è che c'è mia sorella.
C: Lilia?
Em: Gaia. Doveva andare dai miei nonni,ma all'ultimo hanno avuto un problema e sono dovuti partire per Malta proprio poco fa.
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Biondo ed Emma - Ricordati di... 8
Romance- SEQUEL - Emma e Simone sono ormai sposati da più di 20 anni e i loro figli sono cresciuti....forse troppo. Ognuno di loro ha intrapreso strade diverse,compresa Gaia,la più piccola di casa. Ognuno di loro ha fatto o farà scelte molto precise,ma Emm...