C: ehy aspetta... - ai allontana quasi subito - tu saresti ancora impegnata.
Em: non lo sono mai stata davvero Colin: Luca non significa nulla.
C: beh forse sarà così per te,ma lui l'ho sempre visto molto...interessato,se possiamo definirlo così.
Em: non sarai geloso?
C: no,perché dovrei essere geloso di uno che ha passato un mese con la ragazza che amo.
Em: sei carino quando sei geloso.
Mi guarda facendo finta di essere ancora geloso per questa cosa,girando il viso quando provo a baciarlo,così gli riempio la guancia di baci fino a farlo sorridere.
Em: non preoccuparti,domani gli parleró e gli diró che non funziona: é un bravo ragazzo e non é stupido visto che immagino avesse già iniziato a farsi domande.
C: che tipo di domande?
Em: potevamo scambiarci qualche bacio,ma non ero spinta da un grande entusiasmo quando dovevo vederlo e ogni volta che parlavamo di uscire da soli,cercavo sempre di farlo al pomeriggio perché..
C: perché...
Em: beh lo hai detto tu che era molto interessato e chiaramente avrebbe voluto stare da solo con me: sei un ragazzo,dovresti sapere di cosa parlo.
Detesto questa mia voglia di parlare sempre e comunque,soprattutto quando non é il caso: le mie parole infatti lo fanno irrigidire,rendendolo molto serio.
C: vuoi dire che sperava di stare con te in quel modo?
Em: sì.
C: ti ha forzato a fare qualcosa? Perché se lo ha fatto,giuro che...
Em: non ho detto questo,calmati. Ho solo detto che lo percepivo e penso che il mio sempre evitare questi momenti,gli abbia fatto capire qualcosa.
C: non che tu debba giustificarmi niente,insomma era il tuo fidanzato e sarebbe stato normale se...
Em: Colin no,io non...
Scuoto leggermente la testa,facendogli capire che non avrei mai fatto nulla del genere con Luca,ma anche che non era proprio mai successo e lui sembra capirlo,guardandomi imbarazzato.
C: non sono cose che mi riguardano,cioé sono cose tue: a me interessa che lui non abbia fatto lo stupido.
Em: é un bravo ragazzo Colin,tranquillo. Se ti fa stare più sereno,hai visto più tu ieri sera che lui in un mese.
C: non so che ricordi tu abbia di ieri sera,ma ti giuro che ho cercato di vedere il meno possibile.
Em: lo so,lo so: non ricordo i dettagli,ma le cose fondamentali le ricordo.
C: davvero? Non eri messa benissimo,anzi é persino strano che tu non stia ancora male adesso.
Em: ad essere onesti ho un mal di testa terribile,ma volevo chiarire le cose con te.
C: la solita testona.
Era stata la mia prima sbornia e per come mi sono sentita appena sveglia,sarebbe stata anche l'ultima: messi i pro e i contro sulla bilancia,non ne era valsa la pena.
C: ti porto a casa,così ti puoi riposare.
Em: no,per favore: voglio restare ancora un po'.
C: io ho trovato una scusa,ma i tuoi vorranno sapere almeno come stai.
Em: potrei chiamare mamma.
C: credo le farebbe piacere.
Em: se la chiamo,posso rimanere ancora un po'?
C: ok,ma sappi che d'ora in poi,puoi considerarla come una seconda casa: puoi venire e restare quanto vuoi.
Gli do un bacio sulla guancia,poi mi alzo e prendo il cellulare,facendo il numero di mia madre: Colin,probabilmente per non sentirsi di troppo,va a sistemare i piatti che avevamo usato a colazione. Dopo qualche secondo,finalmente mia mamma prende la chiamata.
E: Emily,tutto bene?
Em: ciao mamma,sì tutto bene. Scusa se ieri ti ho detto tutto all'ultimo.
E: tranquilla,l'importante é che hai avvisato: tuo padre sarebbe andato fuori di testa altrimenti.
Em: ha chiamato Veronica vero?
E: sì,ma non perché non si fidava: voleva solo essere sicuro stessi bene.
Quella sera non ero uscita con Veronica e quindi da un lato capisco che mio padre si sia preoccupato nel sentire che sarei andata a dormire da lei,ma per fortuna Colin aveva pensato a tutto.
Em: capisco tranquilla.
E: per che ora torni?
Em: beh...non lo so: io pensavo di restare ancora un po'.
Colin si volta verso di me,guardandomi in modo da farmi capire che restare troppo a lungo non é la cosa più giusta: vuole che torni a casa per non far preoccupare i miei.
E: non lo so,dimmi tu.
Em: magari nel pomeriggio? Tanto i compiti li abbiamo già fatti tutti entrambe.
E: se va bene a Veronica ok. Devo venire a prenderti o no? Te lo chiedo solo perché papà é dovuto andare dal nonno per aiutarlo con una cosa di lavoro e a casa ho Gaia con un po' di febbre.
Em: no,non preoccuparti: torno da sola. Ma sta molto male?
E: no,poi sai che lei non si lamenta mai peró preferirei non farla uscire.
Em: no infatti,beh dalle un bacio da parte mia.
Sento mia madre sorridere: mi preoccupavo spesso per Gaia,non perché fosse la mia preferita,ma vedendola piccolina,mi dava l'impressione che fosse bisognosa di più coccole.
E: te la saluto io tranquilla. Ci vediamo oggi allora,saluta Veronica.
Em: va bene ciao.
Chiudo la chiamata,facendo un piccolo sorriso per il fatto che fosse andato tutto bene,permettendomi in questo modo di farmi restare da Colin. Metto via il cellulare,andando poi ad abbracciarlo da dietro visto che sta ancora sistemando alcune cose.
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Biondo ed Emma - Ricordati di... 8
Romance- SEQUEL - Emma e Simone sono ormai sposati da più di 20 anni e i loro figli sono cresciuti....forse troppo. Ognuno di loro ha intrapreso strade diverse,compresa Gaia,la più piccola di casa. Ognuno di loro ha fatto o farà scelte molto precise,ma Emm...