Capitolo 1471

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Mi da un altro bacio e va verso la nostra stanza. Inizialmente pensavo che la teoria di Tobie fosse facilmente risolvibile con due chiacchiere,ma sembra che Alex stia evitando di dirmi qualcosa. Forse gli manca la sua famiglia come a me la mia,e magari potrei provare ad accennargli qualcosa sulla mia gravidanza per fargliela sentire di meno. Avrei preferito una cena o una serata per noi,ma almeno adesso abbiamo cinque minuti da soli. La voce di Viky che chiama Matías per andare a prepararsi,mi distoglie dai miei pensieri,così raggiungo Alex. Lo trovo di spalle che cerca di abbottonarsi la camicia,facendo però molta fatica a causa della attrezzatura di sostegno attorno alla mano.

I: aspetta ti aiuto.

A: ah... - si volta stupito di vederli lì - grazie. Non devi cambiati?

I: già pronta: questa settimana abbiamo avuto talmente tante chiamate che andavo quasi a letto vestita.

A: come abitudine non mi piace... - mi fa un piccolo sorriso - comunque grazie davvero per esserti occupata di tutto: ho dato un'occhiata alla gestione e sei stata bravissima.

I: grazie,ho fatto solo il mio lavoro.

A: questa settimana hai fatto molto di più che il tuo lavoro: potevi occupartene più avanti senza problemi.

Mi da il tempo di abbottonargli l'ultimo bottone,poi mi stringe con il braccio destro,iniziando a baciarmi: anche se io avevo potuto vederlo in ospedale,non è che potessimo lasciarci andare molto e mi era mancato averlo vicino.

I: non ci crederai,ma mi ha aiutata a rilassarmi. Ascolta non ci gireró intorno: Tobie mi ha fatto notare come hai chiamato Matías e ha pensato ti mancasse casa.

A: allora è vero che è il migliore al mondo.

I: ti va di parlarne?

A: è che... volevo tornare a Roma e magari andare a trovare i miei,ma prima l'incidente ed ora abbiamo anche un caso.

MI: pensi che ce la caveremo in giornata?

A: spero,ma non lo so e nemmeno Lewis,poi ho pensato che è già due volte che rimandi la visita a tua madre e mi dispiace.

I: ti ringrazio,ma non preoccuparti per me: nessuno avrebbe potuto prevedere che ti saresti fatto così male e dovevi riprenderti. Risolto il caso,torneremo a casa giusto?

A: ehm...sì giusto.

Mi è sembrato più che sincero quando mi ha parlato di quanto gli manchi casa,ma nonostante questo sento che ha ancora qualcosa che non va,ma forse è solo il riflesso del fatto che quella che sta nascondendo qualcosa sono io.

I: sai...mentre lavoravo alla gestione,ho capito che qualsiasi impresa fallisce inevitabilmente se non vi è una comunicazione aperta.

A: sono d'accordo e penso che nella nostra squadra il totale flusso di comunicazioni sia ottimale,anzi a volte è eccessivo.

Mi guarda sorridendo,così mi unisco alla sua risata: facendo questa battuta non mi ha aiutato,perché capisco che non ha colto il mio riferimento di dovergli parlare,così provo a cominciare girando intorno alla vera questione.

I: ascolta,quando qualche giorno fa eri in ospedale privo di sensi per il post-operatorio,io...beh io ti ho baciato.

A: sei la mia fidanzata,perché dovrebbe essere strano?

I: comunicazioni aperte giusto?

A: ok,ma continuo a non capire.

I: la squadra deve condividere tutto: paure,preoccupazioni,nuovi sentimenti...

A: non devi preoccuparti: grazie a te le nostre capacità relazionali con gli altri e tra noi funzionano benissimo.

T: anche gli interfoni installati dalla mia Viky,quindi sbrigatevi: Matías ha visto Lewis rientrare.

La voce robotica di Tobie interrompe quello che stavo cercando di dirgli ed Alex mi sorride dandomi un bacio e andando poi di là. Lo seguo e quando il mio sguardo incrocia quello di Tobie,lo fulmino: so che non e è colpa sua se ci ha dovuti chiamare,ma se aveva sentito aveva anche capito cosa stavo cercando di dirgli.

I: origliare è un reato,lo sai?

T: disse la donna che ha importunato un uomo non cosciente: hai commesso altri reati oltre questo?

V: smettila di fare lo scemo. Comunque sono con te Bella: le comunicazioni aperte sono la soluzione a tutto.

T: ma se per dirmi che mi ami,il più delle volte mi insulti?

V: appunto esprimo i miei più profondi sentimenti.

M: è mia la colpa,ho insistito io per provare gli interfoni.

L'idea sarà anche partita da Matías,ma di sicuro Tobie non si era tirato indietro all'idea di origliare,vista la sua curiosità: questa volta aveva anche avuto la fortuna di intercettare una conversazione che avrebbe dovuto diventare importante. Tobie sta per aprire bocca,ma vediamo la porta della stanza aprirsi e insieme a Lewis entra una donna.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora