Capitolo 1526

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Intorno a noi c'è un grande insieme di rumori e tutti terrificanti: il motore dell'elicottero,il vento,le nostre voci spaventate e il tonfo dell'impatto. Tutto avviene in pochi secondi e quando riapro gli occhi,sento un grande dolore alla testa e in generale a tutto il corpo. Guardando di fianco a me vedo che anche il pilota è vigile,anche se comprensibilmente stordito. Faccio fatica a voltarmi,quindi provo a farmi sentire dagli altri.

A: tutti interi?

T: non sento più la schiena... terrorizzato,ma respiro.

A: Isa,Viky?

I: tutto bene...

V: ci sono: mi ha protetto l'Air Bag.

S: beata te...

Sapere che tutti stanno bene mi da sollievo,visto che è stata davvero una grande caduta. Ci prendiamo tutti qualche secondo per poter realizzare la situazione e riprenderci. Quando qualcuno però prova a muoversi,l'elicottero si muove facendoci dondolare.

V: ok,calma. Distribuiamo il peso,altrimenti i rami si spezzano e l'elicottero cade.

A: lei sta bene?

S: sono stato meglio...

Non aveva detto molto,inoltre le poche parole che aveva pronunciato erano state quasi forzate e il tono che ha adesso mi insospettisce ancora di più. Sono bloccato con schiena con un forte dolore al fianco,ma quando sposto lo sguardo,noto che ha la mano sulla coscia nella quale ha conficcato qualcosa. Ha dei pantaloni neri,ma è impossibile non vedere il sangue macchiargli lo spazio tra le dita.

A: Tobie guarda. - si volta lentamente verso di lui - Grave?

T: sangue rosso vivo nella parte esterna della coscia: un pezzo di lamiera avrà inciso l'arteria femorale,ma sembra esserci un coagulo ed è stabile.

S: come lo sa?

T: diversamente sarebbe morto.

A: Tobie!

T: sono un medico: il taglio potrebbe però espandersi,quindi meglio non togliere il pezzo di metallo. Lo stringa con un laccio e poi lo pulirò quando saremo a terra. Servirà un ospedale quanto prima.

Tobie avrebbe potuto soltanto dargli delle cure superficiali perché con noi avevamo solo i kit di primo soccorso. L'ospedale sarebbe servito anche a noi perché,personalmente,credo di aver sbattuto la testa e aver preso anche un grande colpo al fianco.

I: facile pensare di arrivare a terra,ma siamo a 12 metri d'altezza.

S: e la radio non funziona: è difficile che possano localizzarci.

V: ho un'idea,ma dovrete tagliare le cinture di sicurezza: basteranno le nostre dietro. Alex aiutami con i calcoli.

A: ok,in base all'angolazione dell'albero e alla distribuzione del peso,calcolata tenendo presente il baricentro,e considerata la resistenza molto bassa della casuarina che in fondo è poco più di un'alga....

T: 187 non divagare,concentrati.

A: dovremo togliere il peso in modo strategico o ci schianteremo come se giocassimo a shangai.

T: quindi?

A: per prima Viky,poi tu. Sandro,perché così alleggerirà la parte anteriore,poi io ed infine Isa perché è in una parte in cui il suo peso influisce di più.

Nonostante il dolore che continuo a sentire,riesco a rimanere lucido anche perché penso che si tratti soltanto di un riflesso psicosomatico: avendo ricevuto un colpo alla testa e avendo di fianco a me il pilota ferito,devo aver somatizzato la cosa. Viky è riuscita con il coltellino che si porta sempre dietro a tagliare tutte le cinture e ad unirle,creando una sorta di fune. Muovendosi lentamente si avvicina al portellone,già aperto dall'impatto,e allaccia in modo saldo la cintura all'impalcatura di ferro su cui l'elicottero atterra. Nessuno parla e capisco anche il motivo: è una situazione molto particolare e,anche se siamo tutti interi,sicuramente l'impatto avrà fatto sbattere la testa non solo a me.

T: quando sei pronta,vai.

V: quando scenderò,questo affare oscillerà: se non perdete la calma,forse ce la faremo.

T: forse... perfetto.

I: respira Tobie.

Viky si siede sul bordo,aiutata da Isabella e lentamente con la coda dell'occhio,la vedo scendere. L'elicottero comincia a muoversi,ma dopo qualche secondo i cigolii e le oscillazioni finiscono e sentiamo la voce di Viky urlare da terra.

V: ce l'ho fatta! Vai Tobie!

T: sapete... credo che 187 abbia sbagliato a fare i calcoli... scenderò per ultimo.

A: erano perfetti invece: l'elicottero non reggerà per molto,quindi muoviti.

T: è facile da dire.

I: pensa solo al fatto che Viky ti sta aspettando giù.

T: non mi aiuti così...

Solo Tobie sarebbe capace di strapparmi un sorriso in una situazione del genere. Nonostante le sue paure,grazie all'aiuto di Isabella,riesce a calarsi arrivando giù. Dopo di lui,senza tante lamentele e nonostante la ferita alla gamba,il pilota si alza e riesce a scendere.

V: muovetevi: non sappiamo quanto ancora reggeranno questi rami.

A: ok,vai.

I: cosa? - mi guarda confusa - Io devo essere l'ultima.

A: no vai.

I: dobbiamo seguire i tuoi calcoli.

A: no,fidati: vai tu. Tranquilla.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora