Capitolo 1561

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P.S. Visto che me lo avete chiesto ne pubblico uno extra oggi,ma solo per festeggiare la Primavera che purtroppo non è come speravamo ☹
Spero sempre che i miei capitoli vi tengano compagnia ❤


Colin Pov's

Emma mi fa un cenno indicando di andare,così supero questo strano dottore con il cappello ed entro nella stanza. Emily non ha smesso di guardare verso la porta nemmeno un secondo e appena mi vede,sorride. Nonostante questo però non dice una parola,limitandosi a seguirmi con lo sguardo mentre mi avvicino al suo letto,quasi non stesse ancora credendo di vedermi qui.

C: ciao.

Em: ciao.

Non riesco a non ricambiare il suo sorriso e la prima cosa che mi viene da fare,è prenderle la mano: percepisco ancora gli sguardi dei suoi genitori su di noi,in particolare quelli glaciali di suo padre,ma non sono riuscito a fermarmi. Faccio per sedermi nella sedia accanto al letto,quando Emily mi indica il letto.

Em: siediti qui.

C: tuo padre mi tiene gli occhi addosso: sono già troppo vicino per i suoi gusti.

Em: non per i miei: vieni più vicino.

C: Em...

Em: siediti vicino a me per favore.

Anche se il tono della sua voce è molto delicato,la sua intenzione è molto decisa. Fosse per me l'abbraccerei all'istante,quindi faccio come mi dice e spostandole leggermente la gamba,mi siedo accanto a lei.

Em: mi sei mancato tanto.

C: anche tu.

Stringo un po' di più la sua mano,portandomela alla bocca per baciarla: il tempo che ho passato senza di lei è stato il peggiore della mia vita,secondo solo ai primi mesi in cui ho perso mio fratello. Anche se in una circostanza non positiva come questa,sono contento di rivederla. Chiudo per un secondo gli occhi mentre le mie labbra sfiorano il dorso della sua mano,ma quando li riapro,noto che Emily ha gli occhi lucidi.

C: ehy... cosa c'è?

Em: io... avevo paura che tu...

C: che io?

Em: non ti sei dimenticato di me?

C: Emily... - la guardo sorridendo - come potrei dimenticarmi di te: io ti amo.

Em: ancora?

C: sempre.

Le mie parole la fanno piangere ancora di più: solo perché in questi tre mesi non ci eravamo sentiti,non voleva dire che avessi cancellato i miei sentimenti. Quello che provavo per Emily era qualcosa di forte,era l'amore con la A maiuscola,nonostante fosse tutto contro di noi. Le asciugo le lacrime accarezzandole le guance ed Emily prende la mia mano tenendosela vicino alla guancia.

Em: posso avere un bacio?

C: Emily se...

Em: papà non c'è più: credo che Tobie e mamma lo abbiano convinto ad allontanarsi.

Mi volto per guardare e in effetti non c'è più nessuno: ovviamente ho avuto voglia di baciarla nel momento in cui l'ho vista,ma non mi sarei mai permesso di farlo sotto gli occhi di suo padre visto che non mi vede ancora di buon occhio.

Em: allora mi baci o no? Dovrei farti pena: sto piangendo e sono su un lettino con la gamba rotta.

C: sei bellissima.

Mi sposto sedendomi leggermente più vicino e mi abbasso verso di lei: dopo tre mesi in cui non l'ho nemmeno mai vista da lontano,mi sembra un miracolo averla così vicino. Nonostante i classici odori da disinfettanti degli ospedali,riesco però a sentire il suo profumo. Non ho idea di come sia possibile,ma lo sento. Le accarezzo il viso e senza aspettare oltre,la bacio. Dio quanto mi è mancata: con questo semplice tocco delle nostre labbra,mi sembra di tornare a respirare dopo mesi di apnea. Mi stacco da lei,ma rimango vicino per poterla guardare ancora un po'.

Em: se continui a guardarmi così,mi consumi.

C: scusa,è che... sei davvero bellissima.

Em: smettila ora,mi metti in imbarazzo.

C: meglio,sei ancora più bella quando diventi rossa.

Em: non posso credere che tu sia davvero qui.

C: nemmeno io.

La situazione è senza dubbio importante,ma non mi sarei mai immaginato questo passo da parte dei suoi genitori. Personalmente credevo che non avrei nemmeno mai potuto rivolgerle la parola,infatti avevo chiesto al preside di non insegnare più al quinto anno.

C: come ti senti?

Em: come se mi avesse investito un camion,ma tutto sommato non sto male.

C: ti lascio da sola per un po' e vai a fare le escursioni?

Em: volevo provare cose nuove.

C: in effetti lo è,visto che consideri fare una rampa di scale uno sport estremo.

Ci mettiamo entrambi a ridere: in questo periodo mi è mancata come l'aria la sua risata. So benissimo il perché è andata a fare quella stupida escursione e non posso darle torto: anche io ho cercato di tenermi occupato il più possibile quest'estate.

C: se può farti stare meglio,so che tuo fratello starà bene.

Em: sai come sta mio fratello?

C: con tua mamma sìamo passati da lui prima di venire da te.

Em: gli avete parlato?

C: no,è ancora in sala operatoria,ma i dottori hanno detto che starà bene.

Em: grazie ora sono più tranquilla.

Le sistemo i capelli dietro all'orecchio,rimanendo ancora a fissarla come uno scemo: in questi mesi avevo quasi avuto paura di dimenticare il suo viso e ogni volta che ne avevo l'occasione,mi mettevo a guardare una sua foto.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora