Capitolo 1447

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Eccolo di nuovo con il suo solito tono velatamente ironico: nonostante voglia sembrare ancora serio,so che in realtà ha capito benissimo quello che volevo fargli capire.

E: succederà tra un po' tranquillo.

B: fino ad allora non voglio pensarci: voglio solo pensare alla mia piccola Emily e alla mia dolce ed innocente Gaia,sperando che per loro questo momento arrivi il più tardi possibile.

E: fidati di me andrà bene e potrai goderti ancora le tue due principesse.

Gli accarezzo il braccio vedendolo finalmente più calmo e quando gira a destra,vedo finalmente da lontano casa nostra. Simone parcheggia e dopo aver preso le nostre borse,entriamo in casa. Arriviamo fino al salotto dove appoggiamo tutte le nostre cose,ma poi vedo Simone immobile intento a fissare la tavola.

E: ehy,tutto bene?

B: perché ci sono tre cartoni della pizza sul tavolo?

E: avranno ordinato delle pizze e li avranno lasciti lì: ci penso io a sistemare non preoccuparti.

B: Emma non è quello: perché sono tre?

E: le conosci,sono come me: hanno sempre fame.

B: e allora di chi sono quelle chiavi?

All'inizio non capisco a quali chiavi si stia riferendo,così seguo il suo sguardo che arriva dritto al mobiletto della cucina dove mettiamo lettere e altre cose. Mi avvicino e in effetti sono addirittura delle chiavi di una macchina. A differenza di Simone non sono molto sospettosa in questi casi,ma sinceramente ora non saprei cosa inventarmi.

E: magari ha chiamato una sua compagna di scuola... Francesca per esempio.

B: senza dircelo?

E: beh magari lo ha deciso all'ultimo minuto: lei ha già la patente.

B: beh ora mi sente.

Simone aveva sempre lasciato molta libertà ai nostri figli,ma voleva almeno che le cose ci venissero chieste,anche se avessimo detto comunque sì. Lo vedo partire diretto verso le scale,così mi vado a mettere davanti a lui.

E: staranno dormendo,aspetta che si alzino almeno.

B: ok ok: passami le borse che allora porto su quelle. Quando si alzano però mi sentono entrambe.

E: sono con te.

Gli do un bacio sulla guancia andando a prendere le borse e aiutandolo a portarle di sopra in camera nostra. Quando però arriviamo di sopra,notiamo entrambe le camere di Emily e Gaia aperte e vuote.

B: ora vienimi a dire che si sono messe a dormire tutte e tre insieme.

E: può darsi: lo sai che Gaia quando ha degli incubi va da Em.

B: e da quando in qua Em va da Francesca? E poi... - si guarda intorno - nella camera degli ospiti?

E: magari...

B: Emma qui sta succedendo qualcosa,quindi che ti piaccia o no,io entro e le sveglio. Voglio spiegazioni e le voglio adesso.

Vorrei ribattere e dire qualcosa per calmarlo,ma purtroppo ha ragione: non so cosa avessero combinato ieri sera,ma era tutto molto strano. Decido allora di andare avanti io e quando apro la porta,vedo una cosa che non può essere vera: Emily sta abbracciando Gaia da un lato e fino qui andrebbe tutto bene,se non per il fatto che dall'altra parte c'è il suo professore d'inglese. Prima ancora di poter elaborare il tutto,visti i pochi secondi in cui sono rimasta a guardarli,accosto la porta spingendo Simone indietro.

B: che fai? Fammi entrare.

E: no,è meglio di no.

B: ma sei fuori? Che cavolo dici? Fammi entrare e vedere cosa diavolo hanno fatto.

Provo a dire qualcosa per contrastare le sue parole,ma prima ancora che riesca anche solo a pensarle,Simone mi supera aprendo la porta. Lo raggiungo subito e lo vedo con lo sguardo fisso puntato sul letto: già solo vedere Emily vicino al suo professore lo avrebbe mandato in bestia,ma vederli con la mano di uno nella mano dell'altra lo farà di sicuro esplodere. Osservo i suoi occhi e non vorrei proprio essere Emily in questo momento. Lo tengo per il braccio perché è questione di secondi prima che scoppi.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora