A: ora non sono al 100% e non sono sicuro di poter ragionare al massimo delle mie possibilità,ma quando sarò pienamente guarito,lo capirò lo sai.
I: lo so.
A: anche se dovesse essere qualcosa di destabilizzante per la squadra,io ti capirei: puoi dirmi tutto.
I: Alex stai tranquillo: non devi preoccuparti per me,sto bene.
A: ok...ti amo.
I: anche io.
Gli accarezzo la guancia,avvicinando poi le mie labbra alle sue,scambiandoci così un bacio che a causa della temperatura circostante risulta molto freddo. Ci stacchiamo all'improvviso quando sentiamo un rumore simile a quello di una radio,così ci rimettiamo gli auricolari.
T: vi amo anche io,ma almeno spegnete il walkie talkie quando vi scambiate fluidi corporei.
Ci accorgiamo dopo un paio di secondi che la voce di Tobie non proviene dagli auricolari,ma da un piccolo aggeggio nero,in un angolo della sfera,così lo prendo e lo spengo.
I: sei schifoso Tobie.
T: ehy! Mati non riusciva a mettersi in contatto con voi e Lewis mi ha detto che ne aveva lasciato un dentro: scusate se voglio evitare dei boom nucleari.
V: te lo do io boom nucleare,se non la pianti!
M: ragazzi state per entrare nel raggio del satellite: andate ad avviare il dispositivo.
A: ok,vado fuori.
I: buona fortuna e sta attento.
Gli do un bacio e lo aiuto a prendere il dispositivo per poi vederlo uscire dalla sfera,mentre io tengo in mano la batteria attorno alla quale sono collegati i cavi.
A: sono quasi in posizione.
M: bene perché il satellite è quasi nel raggio.
Li ascolto mentre gestiscono la situazione e osservo Alex in piedi vicino all'apertura della sfera,ma dopo qualche secondo però sento un grande rumore che fa muovere il pallone e il cavo viene tirato fuori molto velocemente tanto da staccarsi dalla batteria.
I: Alex!
M: tutto bene lì?
A: ehm...sì: solo un piccolo intoppo. Isa torno subito,porta la batteria.
Non so cosa sia successo,ma quando mi volto per poter uscire,non trovo più Alex. Esco in fretta per vedere dove si è spostato,ma poi lo vedo appeso all'imbragatura attorno al pallone e quasi mi viene un infarto.
I: Alex!
A: ciao...
I: non muoverti!
A: è scappato il filo da collegare alla batteria: devo prenderlo,ma... le fibbie del paracadute mi impediscono i movimenti.
T: amico non fare cavolate.
Alex si sta tenendo aggrappato con la mano buona,cercando con quella circondata dal sostegno di prendere il cavo,ma fa davvero fatica tanto che lo vedo muovere la spalla per cercare di sfilare con un braccio il paracadute.
I: no,è una pessima idea Alex!
Non mi ascolta e dopo qualche secondo si libera il braccio,riuscendo a prendere il cavo,così mi sporgo per poterlo prendere e ricollegare alla batteria. Vedo però Alex stringere gli occhi per il dolore e non è un buon segno perché indica un altro mal di testa. È abbastanza forte da farlo vacillare,tanto che per un paio di secondi stacca il braccio e senza volere perde il paracadute del tutto.
I: oddio!
V: che succede?!
A: questo è un problema!
M: problema?
T: qual è il problema?
V: credo questo paracadute caduto dal cielo c'entri qualcosa.
Sono ancora ferma a guardare Alex perché anche se sembra aver ripreso il controllo dal suo mal di testa,ho paura possa averne un altro che lo possa far cadere e non avendo il paracadute,sarebbe davvero un disastro.
A: ok,calma. Cambio di programma: Viky,da istruzioni ad Isa per avviare il dispositivo.
M: sbrigatevi perché il satellite è a portata di azione.
I: ok,ma sii molto chiara perché...qui l'aria è rarefatta ed io mi sento molto confusa.
Non ho idea di che altezza abbiamo raggiunto,ma ormai è davvero molto freddo e l'aria ha iniziato a farsi davvero molto pesante tanto da rendermi difficile pensare e avere Alex appeso al pallone,non mi aiuta di certo.
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Biondo ed Emma - Ricordati di... 8
Romance- SEQUEL - Emma e Simone sono ormai sposati da più di 20 anni e i loro figli sono cresciuti....forse troppo. Ognuno di loro ha intrapreso strade diverse,compresa Gaia,la più piccola di casa. Ognuno di loro ha fatto o farà scelte molto precise,ma Emm...