Capitolo 1504

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G: hai vitto quatti cuoicini peò?

B: sì,ho visto.

G: pecché alloa non ti pace? Se schiveva i cuoi a Em,vol dire che si voiono bene.

B: sei ancora troppo piccola per capire.

G: uffa...sono sempe piccoa...quaddo tonna Em?

B: oggi pomeriggio.

G: posso venie acche io a pendela?

B: va bene brontolona...i nonni ti aspettavano,ma fa lo stesso.

Avremmo dovuto lasciarla a casa dei genitori di Emma,ma è comprensibile che le manchi sua sorella,visto che non la vede da tre giorni. Inoltre in questi tre mesi aveva visto poco anche Alex. L'ho messa seduta sulla mia gamba e lei per abbracciarmi si è messa in piedi spingendomi indietro e facendomi cadere di schiena sul materasso.

G: voio fae le coccoe.

B: bel modo di chiedere delle coccole.

G: dai...pe favoe...

B: perché dovrei farti le coccole?

G: mi voi toppo bene.

Con quel sorrisino furbo che ha,potrebbe convincermi di qualsiasi cosa,così mi stendo su un fianco e la abbraccio,iniziando a farle delle coccole. Come spesso ci capita però dopo qualche minuto di coccole normali,ci lasciamo prendere dal divertimento ed inizio a farle il solletico. Lo soffriva in modo particolare sulla pancia,così io le alzavo sempre la maglietta facendo delle pernacchie all'altezza dell'ombelico. Mentre noi siamo immersi nelle nostre risate,vediamo Emma entrare in stanza.

E: ecco cos'era tutto quel rumore.

G: coppa di papi che fa il solletico... - ride ancora senza fiato - mi fa le pennacchie nella pancia.

E: cosa ci fate qui in camera di Em?

B: ero venuto a vedere un cosa e mentre ero qui,la principessina si è svegliata.

E: e come sta stamattina la mia principessina?

Emma si avvicina a noi,abbassandosi per mettere una mano sulla fronte a Gaia: venerdì sera le era venuta un po' di febbre alta e anche ieri sera aveva ancora qualche linea. Quando però l'ho vista stamattina,mi è sembrata stare molto meglio.

G: sto bene mami...voevo solo fae le coccoe.

E: infatti niente febbre,ma non esagerare: mercoledì ricomincia l'asilo e non vorrai ammalarti di nuovo?

G: no...adesso veni a fae le coccoe con me e papi?

E: vi aspetto giù...preferisco andare a prepararti la colazione.

G: dai mami...

E: non ci stiamo tutti nel letto di Em.

G: sì invece...tu e papi vicini e io mi butto di sopra. Oppue....ci buttamo tutte e due su papi.

Per quanto Gaia esponga le sue idee con grande euforia,riesco a vedere nello sguardo di Emma il fatto che non provi lo stesso entusiasmo all'idea di starmi così vicino. Ormai quando andavamo a dormire ci giravamo uno da una parte e l'altra da un'altra. Tuttavia per fare piacere a Gaia,come molte altre volte aveva fatto,accetta e si siede sul bordo del letto.

E: come mi metto?

G: appetta...papi mettiti giù e poi io e la mamma ci mettamo sopa.

Gaia mi prende il braccio,tirandomi giù e facendomi sdraiare sulla schiena,poi si mette di fianco a me,così la tengo stretta con il braccio per non farla cadere.

E: non so se va bene... finiremo per schiacciarti.

G: no dai,papi non si fa male. Veo?

B: no,tranquilla: non preoccuparti.

So benissimo che il suo non è timore di farmi male,ma che sta solo cercando di temporeggiare per non doversi avvicinare tanto: dopo un po' di tempo che non ci avviciniamo,fa strano anche a me. Si stende anche lei sul fianco restando però ancora sul bordo del letto per non schiacciarmi,così le metto un braccio intorno alla vita per avvicinarla e non farle rischiare di cadere.

G: adesso dommiamo.

B: come dormiamo? Ti sei appena svegliata dormigliona.

G: ciqque minuti pe favoe.

E: va bene va bene,chiudi gli occhi e tra cinque minuti ti chiamiamo.

G: ok.

Gaia chiude gli occhi,coccolata dalle carezze di Emma che chiude poi gli occhi insieme a lei. Averle tutte e due vicino non può che rendermi felice: ormai è passato un po' dall'ultima volta che ho abbracciato Emma e devo ammettere che mi è mancata molto. Dopo qualche secondo sento che Emma si stringe di più a me,rannicchiandosi contro il mio fianco. Istintivamente la avvolgo con ancora più forza,ma quando abbasso lo sguardo,noto che si sta asciugando gli occhi con le dita. Se i primi mesi avevamo cercato di trovare un punto di incontro arrivando a scontrarsi,nelle ultime settimane cercavamo addirittura di evitare di parlare pur di non litigare. Entrambi siamo orgogliosi e testardi,determinati a sostenere i nostri punti di vista,ma a volte mi dimentico di quanto lei possa essere fragile. Poso un bacio sui suoi capelli,tenendola stretta a me,ma questo sembra quasi farla scattare,perché immediatamente si rimette seduta,voltandosi e asciugandosi rapidamente le lacrime per non farsi vedere da Gaia che apre gli occhi qualche secondo dopo.

Biondo ed Emma - Ricordati di... 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora