Capitolo 1536

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T: sai anche tu che non avrebbero detto una parola.

A: sì,ma tu mi insegni che la lingua si aziona prima del cervello: avrebbe potuto scappare qualcosa a chiunque,specialmente per il lavoro che facciamo.

T: in che senso?

A: lo hai detto tu che la maggior parte delle volte salviamo il mondo: quale genitore non lo vorrebbe sbandierare ai quattro venti?

T: non lo farebbe nessuno se ci fossero conseguenze.

A: non puoi saperlo.

T: nemmeno tu 187.

Lo guardo quasi spazientito: con la sua abilità di linguaggio riusce sempre a ribaltare il discorso a suo favore. Mi fido moltissimo dei miei genitori,ma ho solo pensato di evitargli degli inconvenienti.

A: se gli avessi fatto firmare quel contratto,avrebbero potuto rischiare grosso: sai come la pensano gli Stati Uniti su queste cose.

T: sì,ma a chi lo avrebbero potuto dire? Chi crederebbe a delle persone che dicono che il figlio salva il mondo facendo calcoli e usando fisica e scienza?

A: non siamo più nel '900: tutto è progredito.

T: non la mente delle persone,lasciatelo dire da chi ne ha studiate a migliaia: le persone vogliono rimanere radicate alla normalità perché i cambiamenti li spaventano.

A: non potevo basarmi solo su questo,lo capisci?

Pur essendo i miei genitori,non avrebbero avuto sconti,inoltre dirlo avrebbe significato costringerli a tenere la cosa segreta ad Emily,Lilia,Gaia e a tutti i nostri parenti: se c'era una cosa che mia madre sapeva fare malissimo e malvolentieri,era dire bugie.

A: se anche non avessero detto nulla,mia madre sarebbe impazzita.

T: troppo in pena?

A: troppo? Sarà preoccupata oltre ogni misura solo per oggi,immaginati se sapesse quello che dobbiamo fare certe volte.

T: questo è il bello però dai.

A: bello?! Non conosci mia madre: aspetta che venga a sapere del buco che ho nel fianco e vedrai.

T: ma smettila... - mi guarda ridendo - sa che sei in buone mani.

A: oh certo e lo sarà anche chi gli capiterà a tiro nel momento in cui lo saprà.

La sua espressione divertita lascia lo spazio ad una decisamente più preoccupata: diciamo che il fatto di avermi medicato bene,lo avrebbe risparmiato forse. Entrambi si preoccupano per noi,ma mamma era quella che si allarmava per nulla quindi immaginiamoci per una cosa del genere.

T: che avesse un bel caratterino l'avevo intuito,ma non pensavo così.

A: ora che lo sa,non mi stupirei se ce la trovassimo in ufficio tutte le settimane.... conoscendola sarebbe anche capace di portarci anche solo qualcosa da mangiare.

T: allora cosa aspettavi a dirglielo? Viky ha molte qualità,ma non sa cucinare e,non per farmi gli affari tuoi,ma da quello che ho provato nemmeno Isabella è un gran ché.

A: adesso non fare il melodrammatico: noi due ce la caviamo bene.

T: sì,ma vuoi mettere: si studia ovunque persino in psichiatria che il cibo che prepara una mamma è insuperabile.

Mi viene naturale lasciarmi scappare una piccola risata: Tobie aveva tutte queste sue strambe teorie,ma non aveva ancora assaggiato quello che cucinava mia madre. Più che altro lo avrebbe fatto per essere sicura che noi mangiassimo a sufficienza,ma anche con il massimo impegno,non avrebbe mai raggiunto i livelli di papà.

A: credo comunque di non averglielo voluto dire anche per una piccola forma di egoismo.

T: spiegati meglio.

A: mi hanno sempre visto molto più maturo della mia età: mi hanno permesso addirittura di andare a vivere da solo a 18 anni per studiare.

T: non mi sembra si siano sbagliati: sei molto maturo rispetto agli altri della nostra età,è la nostra natura.

A: lo so,ma questo mi ha abituato ad avere una mia autonomia pratica,ma anche personale.

T: dovrei avere un Nobel: capirti è un'impresa sappilo.

So benissimo di essere molto contorto nei miei ragionamenti,specialmente se ci sono in ballo dei sentimenti e ho ereditato questa parte di me proprio da mia mamma.

A: immaginati se ce li avessimo avuti in ufficio ogni settimana? A quest'ora saprebbero tutto di noi e... non vorrei mai vederli stare male per me.

T: ti riferisci al bambino?

A: certo,ma anche solo alle volte in cui ci siamo fatti male.

T: a volte però avere qualcuno con cui parlare fa bene.

A: infatti abbiamo voi.

T: se io sono preoccupato per il buco che hai nel fianco,è normale che lo siano i tuoi genitori: è quello in cui consiste il loro ruolo.

A: sì,ma preferisco evitare che lo siano.

In questi quattro anni avevamo veramente passato ogni tipo di "avventura" se così possiamo definirla: capitava spesso che finissimo in ospedale e i miei genitori sarebbero morti d'infarto se avessero saputo quello che rischiavo tutte le volte.

T: devi imparare a darti un po' di tregua Alex.

A: e come si fa?

T: a volte dovresti soltanto viverti le cose come vengono: hai quasi 23 anni e a volte dovresti solo viverteli.

A: mollare tutto? Staccare la spina e andare dove mi porta il vento?

T: esatto,solo non farlo adesso: il vento ha una velocità che ti porterebbe solo contro un albero.

P.S. Ehy ❤ so che queste parti vi possono annoiare un pochino,ma fa tutto parte di un disegno più grande. Tra pochissimo vedrete cosa è successo ad Emily e come sta. Tornerà anche Colin e vedrete come.... inoltre vedrete come la prenderà Simone 😉
Ditemi cosa ne pensate ❤

Biondo ed Emma - Ricordati di... 8Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora