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                                    JANE

Uscii finalmente dalla clinica, vidi il mio autista che mi aspettava fuori con la mia auto, entrai e guidò fino a casa.

Passai il tragitto in macchina a fumare una sigaretta e lessi dei messaggi sul telefono.

Le guardie aprirono il cancello ed entrammo nel viale, scesi dalla macchina ignorando le guardie ed entrai in casa.

Jacqueline venne verso di me e mi abbracciò, ricambiai, lei mi guardò e mi disse: "papà è di sopra con Logan."

"Logan?? Che ci fa qui?"
"Non lo so" mi disse.

Salii al piano di sopra ed entrai nello studio di

John senza bussare, li vidi entrambi seduti sulle poltrone a bere un bicchiere di whiskey, ridere e scherzare.

"Ciao Jane." disse John, Logan mi fece un cenno con la testa.

Mi avvicinai alla scrivania senza salutarli, cercai il documento del divorzio e lo trovai.

"Ho firmato, non preoccuparti cara Fox, ora sei libera di scoparti anche i barboni."

Alzai lo sguardo guardandolo negli occhi: "chi mi scopo sono cazzi miei, ti ricordo che questa è casa e quel culo dovrai alzarlo entro due giorni, fare le valigie e andare fuori dalle palle."

John con serietà non mi guardò e abbassò la testa, spostai il mio sguardo su Logan non capendo cosa fosse quella strana specie di reunion, uscii dalla stanza e scesi al piano inferiore.

"Jacqueline devo parlarti, siediti." dissi con tono autoritario. "Che succede adesso??" mi chiese stufa.

"Io e tuo padre divorziamo."

"Si come no, me lo hai detto tre volte e lui è ancora qui." disse mentre rideva

Si accorse della mia espressione seria: "È vero?"
"È vero." gli risposi

"Va bene, so che non andate d'accordo, non mi opporrò a questa vostra decisione."

"Bene." dissi mentre mi accesi una sigaretta.

Vidi Logan scendere con John mentre ridevano divertiti, mi alzai infastidita e feci segno alla domestica di prendermi il cappotto.

Me lo misi e presi la borsa.

"Jane stai andando in ufficio?" mi chiese Logan.

Mi girai squadrandolo dalla testa ai piedi con aria superiore e con tono tagliente risposi: "no, vado a farmi sbattere."

Uscii dalla porta e sbattetti la porta con violenza.

Presi le chiavi dal mio autista della Mercedes ed entrai, sentivo un adrenalina mista a rabbia mai avvertita prima d'ora.

Accelerai così tanto che si sentì un rumore molto forte, uscii dal viale e cancello e guidai verso la mia azienda nel centro di New York.

Nel mentre vidi che avevo 5 chiamate perse da Logan, lo richiamai collegando la telefonata al vivavoce della macchina.

"Sarà pieno di paparazzi e giornalisti, se vai in azienda non degnarli di una sola parola, lo sai."

"È tutto il contrario di quello che farò." risposi
"Jane sto arrivando non ti perm-" gli chiusi la chiamata e continuai a guidare.

Accostai un momento e avvicinai la mia borsa, mi sistemai il trucco.
Mi sistemai il cappotto e il tailleur da sotto e risistemai i tacchi a spillo per bene.

Vidi una Bentley accostare dietro di me, vidi Logan nell'auto e subito rimisi in moto e accelerai a tutto gas ma lui non mi mollava e mi inseguii.

Vidi da lontano tutti quei fotografi e giornalisti che attendevano me con tutta quanta quell'attrezzatura.

Parcheggiai con Logan dietro di me e scesi dalla macchina, mi accesi una sigaretta e vidi Logan: "non avvicinatevi alla Signora Fox!" gridò ai fotografi e giornalisti.

Camminai verso l'entrata: "Signora Fox sta bene?

Si vocifera di un possibile divorzio, andrà mai in televisione per un intervista?"

Mi girai verso la giornalista, mi passai una mano tra i capelli e la guardai dritta negli occhi rispondendo così alle sue tre domande: "Sì, sì e sì."

"Grazie signora Fox."

Vidi lo sguardo di Logan indemoniato o forse anche di più, entrai dentro con lui dietro di me.

Entrammo nell'ascensore e quando si chiusero le porte iniziò ad urlarmi: "Ma che cazzo pensi di fare? Ti avevo detto di non rispondere ad una sola domanda e tu che cazzo fai? Rispondi!"

Diede un pugno davvero forte alla parete dell'ascensore e suonò l'allarme facendo bloccare l'ascensore improvvisamente.

Iniziai a urlargli: "Sei così coglione davvero?"

Mi tolsi il cappotto in preda alla furia gettandolo a terra e continuando a urlargli: "Fai delle lezioni private per essere così originale come coglione?!"

"Pensa a ciò che fai tu e non provare a mettermi in mezzo alla tua vita incasinata!" disse lui
"La mia vita non ti riguarda!" gli urlai ricambiando anche le sue urla.

Premetti il pulsante assistenza dell'ascensore, misi in angolo il mio cappotto steso a terra e mi sedetti sopra.

Lo guardai mentre incazzato com'era chattava nervosamente sul telefono.

Lo guardai dalla testa ai piedi, ogni particolare del suo viso scolpito e altrettanto del suo corpo.

Mi accesi una sigaretta continuando a scrutarlo finché si girò: "Hai finito?"

"Di?" dissi mentre buttai fuori il fumo
"Di fissarmi." rispose lui guardandomi.

Mi alzai in piedi e gli presi il telefono dalle mani "con chi parli?" dissi mentre maneggiavo il telefono.

"Dammi immediatamente il telefono."

Mi girai di spalle controllando le sue chat ed entrai in quella di una ragazza di una ventina di anni: "Bruttina questa Clara" dissi con la faccia schifata.

Lui mi tirò dalla vita e io mi misi il telefono in tasca togliendogli la mano sul mio fianco.

Mi tirò dal braccio e ci ritrovammo con i corpi attaccati e gli occhi che non riuscivano a smettere di fissarsi.

Distolsi lo sguardo e mi soffermai sulla sua mano ben salda sul mio braccio e aveva la fede nuziale al dito.

"Logan Carrington è felicemente sposato." sfilai il braccio dalla sua presa e feci un sorriso arrogante.

"Dammi il telefono." riprese cambiando discorso.
"In qualche modo devo divertirmi finché non arriverà l'assistenza." gli risposi mentre mi risiedevo a terra sopra al mio cappotto.

Mi tirò dalla gambe ritrovandomi stesa per terra e si stese sopra di me, avevo le mie gambe avvolte attorno alla sua schiena e le sue mani forti che mi bloccavano stringendomi.

"Fai tutto questo per un telefono?" gli dissi con tono freddo mentre gli misi una mano al collo.

"Jane so fare molto male se voglio, non sfidarmi."
Tirai il suo viso e mi avvicinai al suo orecchio: "fammi vedere." gli dissi provocandolo.

Jane...Jane FoxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora