JANEAccelerai e iniziò a squillarmi il telefono,
risposi: "Pronto.""Devi venire al Fox's dobbiamo fare la prima
apparizione insieme." disse Rivera."Tu sei fuori di testa." dissi attaccando.
Uscii dal centro di New York e continuai a guidare senza una meta, fumai sigarette in continuazione.
Il telefono riprese a squillare e risposi: "Pronto."
"Devi venire al Fox's cazzo." disse lui con tono incazzato e innervosito.
Attaccai la chiamata.
Nonostante non volessi andarci, dovevo pensare solo a tutelare la mia azienda.
Rientrai verso il centro di New York, parcheggiai nel parcheggio privato, scesi dalla macchina e consegnai le chiavi dell'auto all'autista.
Vidi Rivera fuori dal locale a ridere e scherzare con i paparazzi e giornalisti.
Attraversai la strada andando verso di lui. Mi passai una mano tra i capelli: "Mh buonasera." dissi.
"Forza un bacio, siete bellissimi. Dai ragazzi guardate qui! Anche qui!"
Fissai Rivera impassibile, andai verso di lui e iniziammo a baciarci come se lo facessimo ogni giorno.
Mi staccai, lo guardai ed entrai dentro sistemandomi il rossetto e mettendone un altro po'.
Vidi Adrian guardarmi e mi raggiunse: "Jane credimi ci ho provato."
Lo fermai: "Non voglio sentire più nulla, il danno è stato fatto." dissi.
"Devi stare attenta, hai capito?" mi disse per poi allontanarsi vedendo Rivera rientrare nel locale.
Ci sedemmo ad un tavolo vicino alla pista dove tutti ballavano e bevevano.
"È stato semplice." disse minimizzando.
"Alexander io non farò sesso con te, non vivremo insieme e non avremo un privato. Se vuoi un matrimonio sì lo avrai, ma solo in pubblico." dissi senza dare adito a troppi giri di parole.
"Non farmelo ripetere, mi basta una chiamata e la situazione si capovolge in un istante." disse.
Strinsi il pugno innervosendomi parecchio: "Cosa cazzo non ti va bene nell'avere un matrimonio pubblico?" dissi irritata.
Mi guardò e sorrise in modo arrogante.
"Alexander giuro che mi alzo e me ne vado, ora."
"Cambia il matrimonio pubblico da quello privato, non aggiungerò altro." disse bevendo.
"Stanotte dormirai da me." disse.
Non era da me, per niente, ma rimasi in silenzio.
"Chi sono questa celebrità che ci saranno?" chiesi.
"Miei vecchi conoscenti, attori e persone importanti, anche politici."
Mi alzai e andai verso il bancone del bar: "un Martini." dissi fissando il barista.
"Jane!" disse una voce maschile alle mie spalle.
Mi girai e salutai quest'uomo: Liam O'Neil.Era un amico storico con cui mi sono sempre divertita, senza malizia e né niente ma solo tante risate.
Ci abbracciamo: "Ho saputo che ti sposi, mi dispiace." disse ridendo.
Sorrisi forzatamente.
Mi girai verso Rivera che era proprio lì, seduto ad osservarmi.
Nel frattempo presi il mio Martini: "Sai sono CEO di una piccola azienda, in fase di crescita." mi disse lui continuando: "Al contrario della tua."
Gli mandai un bacio volante per la sua invidia e ci mettemmo a ridere.
"E tu niente moglie?" chiesi curiosa.
"Ho divorziato da circa un anno e abbiamo
un figlio di quattro anni." disse."Capisco." dissi sorseggiando il Martini.
"Sei sempre stata bellissima, da giovane soprattutto ma adesso sei uno splendore."
"Grazie O'Neil." dissi guardandolo e facemmo cin cin facendo scontrare i nostri bicchieri.
Ci salutammo e camminai verso il tavolo dove era
ancora seduto Rivera."Chi è quello sfigato."
Mi sedetti e alzai gli occhi al cielo per poi
bere un sorso bello sostanzioso.Bevvi tutto il Martini d'un sorso e feci segno di portarne un altro.
Appoggiai la schiena allo schienale della sedia ed accavallai le gambe.
Squillò il mio telefono, lessi il nome: Mamma.
"Arrivo." dissi a Rivera.Uscii fuori con il telefono.
Le guardie allontanarono immediatamente i paparazzi e i giornalisti mettendoli a debita distanza, risposi alla chiamata freddamente: "Pronto."
Fu in quella chiamata dopo tantissimi anni che risentii la sua voce: "Jane, ho saputo la notizia."
Una voce dura quanto la mia, ma la sua era decisamente troppo emotiva.
"Congratulazioni per tutto e sei bellissima tesoro." mi disse al telefono.
"Grazie." dissi, ci fu un silenzio imbarazzante.
"Seguo la tua vita attraverso le notizie, mi dispiace per quello che è successo in questi anni."
"Ho da fare, ciao." dissi attaccando.
Rientrai nel locale e ritornai al mio tavolo, Rivera era impegnato a parlare al telefono.
Bevvi il mio Martini e ripensai a quella chiamata
così strana e inaspettata.Finii il mio Martini e Rivera tornò al tavolo: "Andiamo." disse.
Mi alzai e uscimmo fuori dal locale, entrammo immediatamente in auto, lui nella sua e io nella mia.
Superai l'auto del suo autista e accelerai sorpassando parecchie auto.

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Jane...Jane Fox
Roman d'amourJane, Jane Fox. Da professoressa a ereditiera, una vita fatta di scoperte, di amori, di violenza e sesso sfrenato. La sua storia vi attende. 🔞 ⚠️ASSOLUTAMENTE VIETATA LA COPIATURA DI IMMAGINI O DETTAGLI INERENTI ALLA STORIA.⚠️