Jane...Jane Fox

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JANE

Eravamo ancora lì, nel mezzo della discussione ed io avevo quasi terminato la mia sigaretta.

"Io nascondo figli ai padri, io vado con il primo che incontro, sono narcisista...pensi questo?"

Stavo cercando di mantenere la calma, c'erano ancora quattro persone oltre noi a cenare in quella sala, anche se non ci degnavano di uno sguardo.

"Non importa cosa penso, cazzo hai sentito quello che ti ho detto?!" alzò di nuovo il tono.

"Ho capito." dissi fredda.

"Jane ne abbiamo passate tante e lo sai bene, basta continuare così adesso." disse con tono più pacifico.

Doveva sempre alludere a quel brutto ricordo.

Mi alzai di scatto e afferrai la mia pochette.

"Adesso è troppo." lo guardai e mi girai.

Cominciai a camminare e la mia guardia si posizionò dietro la mia figura.

"Ora chi sarà quello che sgozzerai?" urlò.

Sapevo che lui fosse a conoscenza di tutto ma non poteva urlarlo, non eravamo da soli.

Mi fermai e mi girai.

"Sarei lieta di farlo con te." risposi con fermezza.

Avanzò verso di me con un portamento da boss supremo dell'universo.

"Togli questa cazzo di armatura e ritorna." disse con il suo viso quasi attaccato al mio.

Avvicinai le mie labbra alle sue ma senza sfiorarle.

"Mai." sussurrai.

Allontanai il mio viso ed uscii da quella sala.

La mia guardia mi scortò fino all'uscita dove erano presenti ancora troppe persone.

"Jane, Jane come stai?"

"Ehi Jane ci concedi un intervista?"

"Un sorriso qui, per favore!"

Altre mille voci inondavano la mia testa.

Camminai dritta verso l'auto del mio autista e ci allontanammo da quella zona.

Sospirai.

Ero forse ipocrita, troppo piena di me ma sapevo cosa volesse dire tradire.

Tradire per sesso, tradire per il gusto di farlo, tradire per dolore, per la fisicità.

Ma non accettavo che venissi tradita io.

Non lo avrei più accettato.

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