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                                      JANE

Arrivammo all'aereoporto, scesi e la guarda prese la mia valigia, vidi due jet e non solo uno.

"Perché due jet?" chiesi a Rivera che camminava accanto a me.

"Perché lì ci sono le donne per tuo marito compresa la neve."

Salii sul jet con dietro di me Alexander, i piloti ci accolsero e mi sedetti su una delle poltrone del velivolo.

Rivera si sedette a quella accanto alla mia.
"Ci prepariamo a decollare." disse il pilota dall'altoparlante.

L'aereo prese quota e andò tutto bene, ora dovevano solo passare cinque ore.

Lessi varie riviste, mentre Alexander leggeva documenti.

"Come lo ucciderai?" disse poi dal nulla.
"No spoiler." risposi senza staccare gli occhi dalla rivista che avevo tra le mani.

Avevo bisogno di leggerezza e divertimento, individuai il bagno con lo sguardo e dietro me e Rivera c'erano sei guardie, anch'esse sedute.

Feci segno con il capo ad uno di loro di seguirmi, mi alzai sotto lo sguardo indagatorio di Rivera che quando vide che una guardia mi seguiva urlò:

"Sean al tuo posto!"

"Mh l'ho chiamato io." dissi girandomi e poi entrammo nel bagno e ci chiudemmo, non feci neanche in tempo a vedere la sua reazione.

Lo presi dal collo iniziando a limonarlo con molta aggressività: "Fammi vedere quello che sai fare, salta i convenevoli."

Sean mi prese dal collo sbattendomi alla parete e sorrisi compiaciuta con arroganza.

Mi abbassò i pantaloni per poi abbassare i suoi, mi sollevò spostandomi le mutandine e mi penetrò con tutta la sua forza.

Iniziai ad ansimare mantenendomi tenendolo dal collo mentre ad ogni spinta aumentava la velocità.

Rivera iniziò a bussare molto forte alla porta del bagno: "Jane esci di lì!"

Mi girai verso Sean: "Mmh non fermarti."
Inarcai la schiena alzando la testa verso l'altro ansimando sempre di più con la sensualità che mi contraddistingueva.

Mentre Rivera continuava ad urlare, Sean continuava a spingere sempre più violentemente, strinsi la presa al suo collo mantenendomi più forte e continuando ad ansimare.

Venimmo entrambi e ci risistemammo velocemente.

Presi 500$ da una tasca nascosta dentro al mio body e glie li diedi.

Mi sistemai i capelli e il trucco e riaprii la porta e Rivera era proprio lì: "Sean esci e vatti a sedere! Adesso!!!" urlò.

Entrò nel bagno senza darmi il tempo di uscire e chiuse la porta.

"Non con le mie guardie, è una cosa che mi manda fuori di testa Jane!" disse lui sbattendomi al muro.

Lo guardai con aria superiore sfidandolo, lo afferrai dalla camicia avvicinandolo al mio viso:

"Qual'è il tuo problema." dissi guardandolo.

Mise una mano sul mio collo e si avvicinò ancora di più al mio viso.

Iniziò a leccare il lobo del mio orecchio, fino a scendere al mio collo per poi risalire e riprendere a guardarmi, stava per dire qualcosa quando gli misi le mani attorno al suo collo: "Cerchi di resistere alla tentazione, non è così?" gli chiesi provocandolo.

"So resistere alle tentazioni." disse staccandosi e uscendo dal bagno.

Uscii anch'io dal bagno dopo un po' e mi sedetti.

Presi la pillola anticoncezionale dalla mia borsa e con un sorso di acqua la ingoiai.

Logan si alzò facendo segno anche a Sean di alzarsi.

Lo prese dal collo dandogli un pugno fortissimo stordendolo. "Sono fin troppo buono a non farti restare sveglio."

Lo vidi aprire il portellone e subito urlai: "Alexander!"

Lo prese dal collo tenendolo in piedi e con un calcio lo fece cadere giù nel vuoto, prontamente chiuse immediatamente il portellone.

"Vieni in bagno." gli dissi alzandomi.

"Non vado da nessuna parte." rispose lui

"Ho detto vieni in bagno." mi girai aggredendolo con tono diverso.

Lo presi dal polso trascinandolo, li spinsi dentro chiudendo la porta.

"Che cazzo ti prende?!"
"A te cosa cazzo ti prende?!" urlò altrettanto lui ricambiando il mio tono.

"Rivera sei molto esagerato."
"Mia moglie si scopava le mia guardie." disse mantenendo un tono e uno sguardo molto freddo.

"A me non frega un cazzo di tua moglie, io non sono tua moglie." dissi passandomi una mano fra i capelli.

Mi prese dal collo scaraventandomi, stavolta in
modo molto forte, contro la parete.
"Non istigarmi." mi disse.

"Non hai idea di con chi hai a che fare." gli dissi io ma non feci in tempo a raggiungere la porta che mi mise le mani al collo.

Fu proprio in quel momento che rividi John, quella sera nel giardino della villa, girai la testa non guardandolo.

"Cosa ti ricordo? O meglio, chi ti ricordo." disse scendendo con le mani dietro la mia schiena.

Mi girai e ripresi a fissarlo: "Mi ricordi la merda."
Gli tolsi le mani ed uscii dal bagno andando a sedermi.

Mi misi gli occhiali da sole e chiusi il mio finestrino, poggiai la testa sul poggia-collo e abbassai di poco la spalliera.

Mi rilassai per quelle due ore rimaste ma non riuscii ad addormentarmi.

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                                RIVERA

Ero seduto sulla poltrona quasi accanto alla sua.

Ero possessivo, geloso di quella donna e la conoscevo a malapena da tre giorni.

Cazzo si era sexy, ma quello che mi affascinava più di tutto il resto era la sua mente, il modo contorto in cui ragionava, le sue azioni manipolatorie e calcolatrici.

Mi girai e la osservai notando i dettagli: gambe accavallate perfettamente in linea con la sua posizione un po' stesa.

Testa poggiata e mani lungo i manici.

"Atterraggio fra 20 minuti." avvisò il pilota.
"Jane." la chiamai.

"Mh." esordì lei stanca.
"Vieni in bagno." dissi alzandomi.

"Quando atterreremo avrai modo di parlarmi."
"No, verrai adesso in bagno con me." ripresi con un tono più duro.

Si alzò seccata ed andammo verso il bagno, entrammo e chiusi la porta.

"Hai l'ultima occasione per tirarti fuori, o lo uccidi o non lo uccidi." dissi guardandola negli occhi.

Distolse lo sguardo e poggiò la schiena alla parete dietro di lei: "Potrò rispondere al tuo quesito solo quando lui sarà difronte a me."

"So benissimo che non vuoi farlo, si vede." gli dissi per poi riprendere: "Jane non sono mai ragionevole e diplomatico, cosa vuoi fare?"

Puntò i suoi occhi gelidi nei miei: "Falla finita o rischio di uccidere te e non lui."

La vidi uscire dal bagno, uscii anch'io e ci sedemmo per l'atterraggio.

Jane...Jane FoxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora