Jane...Jane Fox

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JANE

Camminai nell'aeroporto, ai miei lati si unirono le mie guardie e ce ne erano delle altre che trasportavano le mie valigie.

Uscii all'esterno verso i jet privati, saremmo andati con quello di mio padre.

Non lo avevo più sentito il caro Adrian, dopo la mia ultima sfuriata.

Vidi il jet in lontananza ed erano tutti fuori, mancavo solo io.

Camminai con il mio portamento sensuale ma glaciale allo stesso tempo, dei punti al fianco me ne sbattevo ma li stavo curando.

Intravidi Ryan, Leonard, mio padre con il suo pupillo Alexander e due figure femminili.

Le mie guardie entrarono nel jet per sistemare le valigie.

"Ciao." mi salutò Ryan.

"Sei pronto?" chiesi accennando un leggero sorriso.

"Sempre." rispose.

Leonard mi si avvicinò e mi sussurrò: "Avrai tante cose da raccontarmi."

"Molte, ma prima...chi sono queste due?"

Chiesi guardandole dalla testa ai piedi.

"Sono delle amiche di Ryan, le due ragazze ed altri amici prenderanno un altro jet."

"Bene." dissi.

Ignorai mio padre e quel cretino che aveva vicino e salii con Leonard sul jet, ci sedemmo vicini.

"Hai avuto una buona idea per le Maldive."

"Ho sempre buone idee." gli feci l'occhiolino.

Vidi salire mio padre e Rivera, si sedettero in tre insieme a Ryan.

"Bene gente, ci aspettano 18h di volo, buon divertimento!" disse il capitano di volo.

Tutti esultarono tranne me e Leonard.

Il jet partì e non ne potevo già più.

"Come vanno i tuoi affari?" chiesi.

"Sempre molto bene, sai bene chi sono in Russia."

Annuii e guardai fuori dalla piccola finestra.

Eravamo così alti e lontani che sembrava fossimo già arrivati ed invece mancavano ancora un sacco di ore.

"Ho saputo di quella sera, siete fatti della stessa pasta." disse.

"E tu invece di cosa sei fatto?" chiesi provocandolo.

Mi guardò e rise.

"Non fare il santo." dissi chiudendo il finestrino.

"Il fianco come va?"