JANENon mi alzai per salutarlo, lui allungò una mano con aria superficiale, la stringemmo entrambi.
"Logan lei è Jane, Jane Fox."
Mio zio si sedette e fece portare da un cameriere un altra sedia per il nuovo arrivato.
"A fine festa vorrei passare con entrambi negli uffici, così ti presento l'ambiente, o sei stanca?"
"No, verrò."
Bevvi un sorso dal mio calice e mi accesi un altra sigaretta."Jane concedi un ballo a tuo zio."
Lo guardai, gli feci l'occhiolino e mi alzai.Vidi che Logan ci guardava sempre con aria seria, era un uomo tutto d'un pezzo e si vedeva.
Io e mio zio ballammo e ci divertimmo molto.
Ad un tratto Colin mi prese dal braccio facendomi allontanare dalla pista."Ti stai divertendo?"
"Ora che ti ho visto, non più." gli dissi con aria fredda e superficiale."Chi è quel tipo che ci sta fissando" disse Colin.
Istintivamente lo presi dal collo stringendo la presa: "ritorna a ballare con la tua puttana."Mollai la presa e riandai verso il mio tavolo dove era seduto Logan.
Mi sedetti senza degnarlo di uno sguardo e spensi la sigaretta nel posacenere.
I nostri sguardi poi non so come, si incrociarono, aveva uno sguardo e degli occhi scuri così profondi, quella mascella così scolpita.
Era un uomo diverso, ci provavano tutti ma lui era totalmente indifferente ed era questo che mi incuriosiva e anche infastidiva, come se volessi attenzioni da lui e nemmeno lo conoscevo.
Non parlavamo, ci guardavamo ogni tanto e io captavo molta tensione tra di noi.
Il telefono iniziò a squillare e risposi: "John."
"Dove sei c'è troppo casino!"
"C'è semplicemente della musica.""Senti Jacqueline non risponde al telefono da ore e mi ha detto che usciva, prova a rintracciarla."
Mi alzai rimanendo vicina alla sedia e iniziai a chiamare ininterrottamente Jacqueline senza ricevere mai risposta.Presi il calice dal tavolo poco lontano da me e bevvi un lungo sorso.
Richiamai John, attesi molti squilli finché poi rispose: "Hai novità?"
"John io ti giuro che se le è accaduto qualcosa per colpa tua ti ammazzo con le mie mani, metti a lavoro quei nullafacenti dei tuoi uomini, ora!"
Chiusi la chiamata e andai verso mio zio: "non posso fare molto tardi, andiamo ora agli uffici."Mio zio annuii tranquillamente e uscimmo tutti e tre dal locale.
"Io e Logan siamo venuti in taxi, è un problema se veniamo nella tua auto?"
"No, salite." risposi
Entrai in auto con loro due dietro che mi seguivano e mio zio si mise avanti con me, Logan nei sedili del retro."Jane questo gioiellino è nuovo?"
"No ce l'ho da un paio di anni."Misi in moto e accellerai subito con mio zio che si gasava ad ogni curva.
"Guidi in modo fantastico."Sorrisi e guardai dallo specchietto che Logan era al telefono, totalmente apatico e assente.
Chissà che problemi aveva.Mio zio mi guidò per le strade, era un palazzo totalmente ristrutturato e moderno nel centro di New York, era favoloso.
Mi fece entrare nei parcheggi sotterranei e parcheggiai.
Anche lì c'erano molte guardie e sorveglianza, come a casa mia.
Scendemmo dalla macchina e prendemmo gli ascensori.
Salimmo negli uffici più alti ed andammo in quello di mio zio.
Era tutto così bello e arredato con buon gusto.
"Ed eccoti qui, questo sarà il tuo ufficio mia cara nipote, è di tuo gradimento?"
"È perfetto." risposi guardando fuori dalla vetrata accanto alla grande scrivania.Mio zio uscì da una cartella di documenti un foglio, me lo porse con una penna.
"È ora di ufficializzare." disse guardandomi fiero.Firmai e glie lo ridiedi, mi guardò sorridendo: "benvenuta a bordo, adesso tutto questo è prima di tutto tuo, poi di Logan ovviamente ma sei tu che hai il mio sangue cara Jane!" disse con occhi fieri della mia decisione e di cedere il suo impero alla sottoscritta.
"Ragazzi io vi abbandono, Logan cortesemente mostrale la sala riunioni e tutto ciò che deve sapere."
Logan annuii con sicurezza, salutai mio zio e se ne andò chiudendo la porta.
"Seguimi." mi disse, uscimmo dal mio ufficio e mi fece entrare nel suo, che era vicino al mio.
Ad un tratto arrivò un ondata di profumo maschile buonissimo, in quell'ufficio era pieno di quell'odoro piacevole.
"Lì c'è la sala riunioni dove ti proporranno contratti e nuovi progetti, starà prima a te e poi a me scegliere."
Aveva una voce così sensuale e dura.
"Immagino tu abbia bisogno di un assistente, domani te ne proporrò alcuni.""Bene." risposi evitando di guardarlo, come facevo a stare in quell'ambiente con un tipo così, stava diventando una tortura.
Iniziò a squillarmi il telefono, presi e risposi immediatamente: "Jacqueline dove sei!"
"Stai tranquilla mamma, ero ad una festa e non sentivo squillare il telefono."
"Chiama tuo padre adesso." dissi e chiusi la chiamata.Ritornammo nel mio ufficio, lo guardai: "Quanti anni hai?"
"Ne ho 38, perché questa domanda?"
"Curiosità." risposi io senza dargli troppe attenzioni."Dovremmo andare adesso."
Annuii e lasciammo gli uffici, entrammo nell'ascensore rimanendo in silenzio per tutto il tempo, raggiungemmo i parcheggi sotterranei.
Feci cenno con la testa come per salutarlo e andai verso la mia auto.
Mi sentii una presa salda e forte al braccio che mi costrinse a girarmi.
Aveva delle chiavi in mano: "sono le chiavi del palazzo."
Le presi guardando la sua mano sul mio braccio e lui subito lasciò la presa, lo squadrai dalla testa ai piedi umiliandolo un po' e mi girai riprendendo a camminare.
Mi misi in macchina e accellerando guardandolo andare via a piedi.
Mi sentii soddisfatta, ero a capo di un azienda ultra-miliardaria con accanto un uomo cupo e chiuso ma dalla bellezza introvabile.

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Jane...Jane Fox
Roman d'amourJane, Jane Fox. Da professoressa a ereditiera, una vita fatta di scoperte, di amori, di violenza e sesso sfrenato. La sua storia vi attende. 🔞 ⚠️ASSOLUTAMENTE VIETATA LA COPIATURA DI IMMAGINI O DETTAGLI INERENTI ALLA STORIA.⚠️