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                                       JANE

Osservavo quel bicchiere, lo guardavo e riguardavo

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Osservavo quel bicchiere, lo guardavo e riguardavo. Ripensavo sempre a quella notte.

Non permettevo ad un uomo di baciarmi in quel modo, di toccarmi in quel modo.
Un modo diverso, che va oltre il sesso.

Non avrei mai permesso a nessun uomo di dormire con me sul divano, eppure l'ho fatto.

Erano passati giorni e i miei dolori lancinanti non c'erano quasi più grazie a tutti quei farmaci e creme molto forti.

Indossavo un completo di velluto molto morbido color bordeaux scuro che si avvicinava al colore del vino, pantalone a zampa che cadeva morbido verso il basso e una camicia abbinata sopra.

Non potevano mai mancare i miei amati tacchi a spillo del medesimo colore. Nelle notti scorse io e Rivera ci eravamo dati molto da fare.

Era in grado di risvegliare in me quell'energia che avevo sempre avuto da ragazzina ma che poi con gli anni si era affievolita.

Io e Rivera eravamo stati invitati al Fox's, e questa sarebbe stata la notte peggiore per Adrian.

Ad Alexander non avevo detto niente, ma avevo in mente tante belle cose, molto interessanti.

Era quasi orario di cena e mi avviai verso la mia cabina per scegliere l'outfit.
Scelsi un cappotto nero in pelle, da sotto misi un vestito cortissimo color nero e dei tacchi a spillo.

Chiusi il cappotto e uscii di casa, Alexander mi avrebbe raggiunto al Fox's.

Presi le chiavi della mia Ferrari, era da molto che non la portavo a spasso. Entrai e misi in moto.

Accelerai, uscii dal viale e dal cancello enorme che sovrastava la villa impedendo una visione più ampia. Guidai per il centro della città.

Ci misi pochissimi minuti ad arrivare, entrai nel parcheggio privato, scesi dalla macchina lasciandola in moto e un autista prontamente mi si avvicinò ed entrò in macchina occupandosi del parcheggio.

Mi accesi una sigaretta e uscii dal parcheggio privato, avanti a me c'erano una miriade di paparazzi che incominciarono a farmi foto.

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