RIVERA
Mi accesi una sigaretta e la fissai dalla testa ai piedi, i nostri sguardi si incrociarono ed entrambi distogliemmo lo sguardo.
Mi alzai e a passo lento andai dietro la sua sedia, la tirai con forza all'indietro.
Si alzò e si girò verso di me con fare sfacciato: "Non è una buona idea." disse provocandomi.
Mi avvicinai a lei, la strinsi con una mano dietro la sua schiena, tirandola a me.
"Non è mai una buona idea." dissi stringendo ancor di più la presa.
Le sue mani erano attorno al mio collo e iniziai a ondeggiare ballando un lento. "Ritieniti fortunato, ho ballato un lento solo al mio matrimonio."
"Vorrà dire che mi toccherà organizzare il matrimonio." dissi con fare spiritoso.
"Sogna, sogna." disse lei.La guardai osservando i suoi occhi, la sua espressione era molto seria ma i suoi occhi dicevano altro.
"Tua figlia?" gli chiesi dato che non ne parlava più. "Rapporti chiusi." rispose senza battere ciglio.
Il mio sguardo passò giù, dal soppalco era possibile vedere dall'alto il locale e guardai in particolare una donna bionda, scrutandola.
Tolse le mie mani e si sedette con aria irritata.
—————————————————————————
JANE
Gli avevo gentilmente dato l'occasione di un lento e come un deficiente guardava un altra.
Presi il calice ancora pieno e lo bevvi tutto.
"Sei gelosa Fox?" disse con tono provocante.Una scarica elettrica attraversò la mia schiena, alzai lo sguardo fissandolo: "Gelosa di te?"
"Non insisto sai perché? Perché sai meglio di me che perdi." disse.
Sorrisi compiaciuta senza ribattere, facendolo restare nella sua convinzione.
Mi alzai e presi la borsa: "Scendiamo giù, potrai guardarla meglio."
Scendemmo entrambi e tutti subito pronti con il telefono a scattare foto.
Vidi Rivera fissare quella donna bionda e si avvicinò al mio orecchio: "Faccio come fai tu."
Si allontanò e andò da quella donna, mi accesi una sigaretta e Adrian si avvicinò a me: "Ama le bionde, ha un debole."
"Mh ho notato." risposi freddamente.
Tutti andarono in pista: "Jane, non te lo consiglio come uomo." disse lui.
Mi girai e lo guardai: "So quello che fa." risposi.
"Non sai tutto." mi fece segno di sederci ad un tavolo vicino, mentre Rivera continuava a flirtare.
"Adrian non mi interessa." dissi stufa.
"Jane non ho mai fatto il padre ma quell'uomo no, è centomila volte peggio di quello che ti eri sposata." disse con tono serio.
"So che si occupa di giri mondiali di cocaina e prostituzione." dissi.
"Ha molte armi, tante donne che tratta come pezze, le usa, le violenta, le picchia."
Lo guardai senza parlare e lui continuò: "Non entrare in questa situazione tossica, lo diventerà."
"Adrian non mi serv-" mi interruppe: "Ti serve eccome! Jane lo conosco bene."
"Come sai queste cose?" gli chiesi guardandolo.
"Sono stato a casa sua per qualche settimana, si è offerto di ospitarmi in attesa che gli architetti finissero di progettare casa mia." disse.
Bevve un sorso dal calice che aveva in mano e continuò: "Ogni notte si sentivano urla strazianti, pianti e una notte decisi di andare a controllare e vidi una donna mezza nuda ricoperta di sangue camminare a stento per i corridoi."
"Quindi Jane rifletti bene, se ti innamorerai o se lo sei già, pensaci bene." disse per poi alzarsi e allontanarsi.
Rimasi lì seduta a fissare il vuoto.
Mi girai e lo guardai nel mentre scambiava due parole con quella bionda.
Mi accesi una sigaretta, presi la borsa e mi alzai.
Uscii dal locale, l'autista mi diede le chiavi della mia auto ed entrai. Misi in moto ed accelerai andando via.
Gettai la cicca fuori dal finestrino.
Il telefono iniziò a squillare e rallentai: "Pronto."
"Jane è appena uscito dal locale e guida un Suv nero, ti starà cercando."Attaccai la chiamata e vidi un Suv nero dallo specchietto retrovisore che accelerava sempre più verso la mia macchina.
Accelerai e iniziò a farmi i fari alti, continuai a guidare e uscii dal centro di New York.
Era dietro di me, continuavo ad accelerare ma rimaneva alle calcagna.
Accostai in un area di servizio vuota della strada e lui fece lo stesso.
Scesi dalla macchina: "C'è bisogno di farmi un inseguimento ogni volta?"
Lo vidi avvicinarsi e sbattermi contro la mia auto. Si avvicinò al mio collo iniziando a leccarlo e baciarlo.
"Alexander." dissi cercando di spostarlo.
"Non muoverti." disse cambiando tono.
"Non qui." risposi cercando di persuaderlo.
Scese con le mani molto in basso: "Alexander basta." dissi cercando di spingerlo via.
"Non te l'ha detto tuo padre?" disse avvicinandosi al mio viso.
"Dirmi cosa." dissi guardandolo.Si mise a ridere e si allontanò verso il suo Suv.
Mi misi in auto, accelerai molto facendo inversione e guidai verso il Fox's che era sicuramente in chiusura.
Passai quasi tutti i semafori rossi e vidi Adrian in fondo alla strada raggiungere la sua auto, accostai e suonai il clacson e si girò subito.
Entrò in auto e misi la sicura: "Cosa devi dirmi."
"Jane so che posso sembrare contraddittorio, certo non è l'uomo per te ma devi sposarlo."Mi girai di scatto verso di lui: "Che cosa hai detto?" dissi ridendo.
"Jane sono l'agente di Rivera oltre che un amico stretto, questo matrimonio porterebbe una popolarità estrema che già possedete ma crescerebbe a dismisura."
"Io non ho bisogno di fama, non mi interessa." risposi, non ero assolutamente intenzionata a sposarlo.
"Jane io lo dico per il tuo bene, rifiutare significherebbe trasformare la tua vita in un inferno, ti rovinerà."
"L'azienda è la mia." risposi.
"Ha chiamato tuo zio offrendogli molti soldi per modificare il contratto in caso avessi rifiutato e sicuramente ti farà questa proposta domani."
"Ti rendi conto che poco fa mi hai detto quelle cose e ora mi chiedi una cosa del genere?!" dissi alzando molto il tono della voce.
"Esci! Vattene!" dissi urlando e togliendo la sicura, lui scese dall'auto e accelerai.
Mi accesi una sigaretta in preda alla rabbia e guidai verso casa di quel bastardo.
STAI LEGGENDO
Jane...Jane Fox
RomanceJane, Jane Fox. Da professoressa a ereditiera, una vita fatta di scoperte, di amori, di violenza e sesso sfrenato. La sua storia vi attende. 🔞 ⚠️ASSOLUTAMENTE VIETATA LA COPIATURA DI IMMAGINI O DETTAGLI INERENTI ALLA STORIA.⚠️