JOHNAvevo le mie mani sui suoi fianchi, i nostri corpi si sfioravano e non volevo altro che baciarla.
Lei stava per allontanarsi ma la afferrai tenendola stretta a me, mi avvicinai alle sue labbra guardandole, così belle e carnose, per poi spostare il mio sguardo ai suoi occhi, così freddi e gelidi che scrutavano i miei.
Con una mano la tenevo stretta a me da un fianco, con l'altra salìi sopra percorrendo la sua schiena fino ad arrivare ai suoi capelli morbidi che non toccavo da così tanto tempo.
Sentii la sua voce fredda ma allo stesso tempo seducente: "John."
Non ero mai stato un uomo delicato, ero sempre stato rude e a tratti violento per via del mio essere primitivo e le mie esperienze lavorative.
Iniziai a baciarla, lei era molto fredda e rigida ma il fatto che non si fosse allontanata era già un plus.
La strinsi a me, misi la lingua scontrandomi con la sua, la baciai con molta voracità e uscì finalmente quel lato passionale e aggressivo di Jane.
Sentìi la sua mano avanzare verso il mio collo, lo afferrò con violenza staccando le mie labbra dalle sue, si tolse la giacca quando io la afferrai violentemente dal collo sbattendola sopra al biliardo.
Ricominciai a baciarla con foga prosciugando quelle labbra perfette e carnose.
Ero sopra di lei, misi una mano tra la scollatura del vestito quando lei afferrò la mia mano guardandomi con quegli occhi glaciali e ribaltò la situazione.
Mi prese dai capelli, si alzò, mi spinse lungo il biliardo e salì sopra di me.
La mia erezione stava per esplodere all'interno dei miei pantaloni, volevo solo scoparla duramente.
Si spostò i capelli da un lato, mise una mano sulla mia erezione stringendo, si avvicinò al mio orecchio sussurando: "buonanotte."
Si alzò prendendo il calice e la giacca e uscì dalla stanza senza mai voltarsi.
Era così fottutamente stronza, doveva sempre provocarmi e rovinare i momenti per rinfacciarmi il passato.
Rimasi lì a bere finché non barcollavo e andai in camera da letto, lei non era lì.
—————————————————————————
JANE
Dopo aver lasciato quella stanza, salì di sopra e guardai l'orologio, erano circa le 21 di sera.
Mi misi un tailleur nero con tacchi a spillo rossi, mi sistemai e scesi al piano di sotto.
La domestica mi diede la borsa, la presi senza neanche girarmi a guardarla e mi aprì la porta.
Le guardie di mio marito mi fissavano mentre andavo verso il mio Mercedes.Entrai e misi in moto, uscì dal viale e cancello e imboccai la superstrada per raggiungere più velocemente il centro della città.
Parcheggiai e scesi dalla macchina sotto gli occhi dei passanti che mi osservavano, ma io me ne fregavo: ero ricca, di bell'aspetto e lo mostravo sfacciatamente.
Entrai nel ristorante di Colin, c'era un atmosfera particolare come al solito: tutto lussuoso, musica dal vivo e luci soffuse.
Mentre camminavo verso la cameriera un uomo mi fermò prendendomi dal braccio, mi girai e lo guardai con mio fare glaciale: "Mh George"
Lo guardai bene, aveva i capelli più neri da come li ricordavo, occhi tra il l'azzurro e il grigio, barba curata e definita, lineamenti possenti e dall'abbigliamento che indossava si vedeva che non aveva perso il suo bel fisico.
"Jane, sei sempre più bella, complimenti." disse con tono compiaciuto.
Con la coda dell'occhio vidi Colin che mi stava fissando mentre stava cenando ad un tavolo di fronte a noi con una ragazza.
Così presi George dalla cravatta tirandolo verso di me, i nostri visi erano vicini e lui mise le sue mani poco sotto i miei fianchi.
"Buona serata" gli dissi lasciandolo lì fermo da solo improvvisamente.Mi allontanai a passo sicuro senza mai guardare Colin che sicuramente mi stava seguendo con lo sguardo, aprìi una porta che era vietata al pubblico, percorsi un corridoio fino ad arrivare all'ufficio di Colin.
Era chiuso a chiave, presi una carta di credito dal mio portafoglio e provai a scassinare la serratura più di una volta, al quarto tentativo la porta si aprì.
Entrai e accesi il computer dove erano già prestabiliti i filmati delle telecamere interne ed esterne al ristorante.
Misi il filmato delle telecamere di quella mattina, alzai il volume sentendo anche i dialoghi e soffermandomi su quello che diceva Colin.
Osservai bene entrambi, sia John che l'altro.
Nel momento in cui uscì dalla cartella e spensi il computer sentì la chiave che entrava nella serratura della porta.Rimasi comoda con le gambe accavallate e mi accesi una sigaretta.
Vidi Colin entrare ignaro della mia presenza mentre limonava la ragazza con cui era seduto al tavolo, chiuse la porta dietro di se.
Li guardai compiaciuta aspettando che si accorgesse della mia presenza quando quella ragazzetta buona a nulla si girò verso di me: "Ma che cazzo stai facendo!"
Io sorrisi con fare arrogante, sapevo di che pasta era fatto Colin, mi aveva vista entrare dalla porta privata e ha deciso di far finta di niente organizzando questo teatrino sperando di farmi ingelosire.
"Jane cosa stai facendo qui."
"Falla uscire." dissi con tono autoritario e freddo.Colin fece segno a quella ragazza di uscire e lei sbattè la porta andandosene.
"Mh allora" dissi mettendo le gambe incrociate sulla scrivania.
"Adesso ti fai intimorire da una pistola?" lo guardai con sfida provocandolo.
"Ho dovuto dirglielo, sentivo di doverlo fare." disse lui.
"Tu non dovevi aprire la bocca, me la sarei vista io, conosco mio marito e so cosa farà."
"Ah e cosa farà? Mi ammazza? Mi spara? Jane pensi che mi importi qualcosa? Non voglio problemi quindi adesso fuori di qui, ora."

STAI LEGGENDO
Jane...Jane Fox
RomanceJane, Jane Fox. Da professoressa a ereditiera, una vita fatta di scoperte, di amori, di violenza e sesso sfrenato. La sua storia vi attende. 🔞 ⚠️ASSOLUTAMENTE VIETATA LA COPIATURA DI IMMAGINI O DETTAGLI INERENTI ALLA STORIA.⚠️