JANE"Ho ordinato champagne." disse lui mettendosi seduto più comodo. "Forza che mi devi dire?" disse lui mentre mi fissava.
"Sai bene che non sono brava a parlare." dissi guardandolo.
"Mi dispiace come tu abbia saputo tutto quello che è successo, avrei preferito lo sapessi un altro modo." dissi mentre il cameriere poggiò la bottiglia di champagne, il mio preferito, e ci riempì i calici con delicatezza e perfezione per poi andarsene.
"Sono ancora incazzato per tutta questa storia ma solo il tempo aiuta." disse.
Lo guardai: "Sei innamorato di lei?"
"Stanotte abbiamo perso il bambino." disse lui con freddezza guardandomi.Lo guardai attentamente: "Con me non eri così tranquillo, distruggesti mezzo ospedale." dissi.
"È un dolore che conosco, ho imparato a metabolizzare velocemente." disse bevendo.
"E lei adesso?" chiesi bevendo un sorso.
"L'ho lasciata." disse con voce molto tranquilla.Lo guardai perplessa, Colin a quest'ora avrebbe distrutto il mondo e invece era così tranquillo.
"Guarda alla tua sinistra." disse Colin.Mi girai e c'era Rivera che mi fissava in malo modo per poi distogliere lo sguardo e la tavolata era piena di stagisti e direttori.
Mi rigirai verso Colin: "Colin a me non importa."
"Perché avevi bisogno di me stasera." mi chiese con tono provocante.Sentii una scossa lungo la mia schiena e distolsi il mio sguardo dal suo continuando a bere.
"Perché sì." risposi.
Tra una chiacchiera e l'altra bevvi molto champagne ma non stavo male, ero leggermente brilla.
Tutti iniziarono a farsi strada in pista, io e Colin nel frattempo ridemmo pensando ad avvenimenti passati.
Mi girai e vidi Rivera incazzato nero.
Mi alzai facendo alzare anche Colin che mi tirò verso di lui e mi avvinghiai attorno al suo collo.
Eravamo brilli entrambi ma non eccessivamente.
C'era così tanta attrazione fisica che non mi importava ballare, lo afferrai dalla camicia nella folla mentre tutti ballavano e bevevano e mi avvicinai al suo viso: "Vuoi giocare con il fuoco?" gli chiesi provocandolo.
"Ho sempre giocato con il fuoco." disse lui premendo le sue labbra sulle mie.
Le nostre lingue si incrociarono e il bacio divenne sempre più bollente e accelerato.
Quel bacio così focoso che rischiava di incendiare il Fox's.
Lui si staccò stringendo il mio corpo sul suo: "Dopo andremo a casa mia." disse lui.
Lo guardai compiaciuta tirando il suo mento e rubandogli un bacio.
Mi girai istintivamente verso il tavolo aziendale alla mia sinistra e Rivera era proprio lì a fissarmi, quando lo vidi alzarsi dando un calcio alla sedia e dare di matto accendendo una sigaretta.
Ci addentrammo un po' in mezzo alla pista e iniziammo a scatenarci insieme ballando attaccati l'uno all'altra.
Dopo una decina di minuti feci segno che mi sarei allontanata per un po'.
Presi una sigaretta dalla sua giacca con l'accendino e uscii fuori dal locale, mi accesi la sigaretta e mi girai di scatto, Rivera era lì fuori.
Feci qualche tiro e mi avvicinai a lui mettendomi di fronte alla sua figura imponente.
Gli sistemai il colletto della camicia che era un po' arricciato: "Sei così infantile." dissi guardandolo."Prova ad avvicinarti a me ancora una volta e vedi cosa ti faccio." disse con freddezza.
Lo guardai ridendo gettando all'aria la cicca e in quel momento uscii fuori Colin con la giacca.
"Dove vai." gli chiesi.
"C'è un emergenza al locale." disse andando via verso il parcheggio privato per poi accelerare con la sua Rolls Royce dopo poco.
"Il tuo giocattolo è andato via." disse arrogante.
"Mh peccato, era un bel giocattolo." dissi rientrando dentro.Mi sentì una mano dietro la schiena, mi girai di scatto e rimasi immobilizzata dallo shock.
"Amanda?!" esclamai.
"Ciao sexy." disse lei stringendomi verso di lei.
Mi avvicinai al suo orecchio: "Non sapevo fossi in città." dissi con fare provocante.
"Ti sono mancata questi anni?" disse lei guardandomi. "Per niente." esclamai.
"E le mie mani ti sono mancate?" disse lei mentre passava Rivera da vicino.
Feci un sorriso divertito: "Amanda sono cambiata tanto." dissi con tono serio.
Misi la mano sulla sua che teneva stretta la mia schiena e glie la tolsi, le guardai le labbra per poi allontanarmi e andare verso il mio tavolo vuoto dove ero seduta con Colin.
Tra il caos e la musica richiamai all'attenzione un cameriere chiedendo un altra bottiglia.
Guardai uomini e donne ballare, incrociai le gambe e presi il calice, bevvi tutto in un sorso.
Girai il capo alla mia sinistra e notai Alexander limonare al suo tavolo con una ragazza mora.
Non ce la faceva a tenerlo nelle mutande per una sera, era troppo faticoso.
Bevvi metà bottiglia, presi il telefono che squillava e risposi senza neanche leggere chi mi chiamava: "Pronto."
"Jane, riguarda Jacqueline corri da me!" disse Colin.
Attaccai velocemente, mi alzai di scatto, bevvi l'ultimo sorso, presi la borsa e vidi con la coda dell'occhio la faccia indagatoria di Rivera.
In fretta e furia arrivai all'ingresso e corsi verso il parcheggio privato, il parcheggiatore vedendo la mie fretta mi fece trovare la macchina già in moto.
Entrai ed uscii facendo scattare il turbo della macchina, percorsi quegli isolati ad una velocità da arresto immediato.

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Jane...Jane Fox
RomanceJane, Jane Fox. Da professoressa a ereditiera, una vita fatta di scoperte, di amori, di violenza e sesso sfrenato. La sua storia vi attende. 🔞 ⚠️ASSOLUTAMENTE VIETATA LA COPIATURA DI IMMAGINI O DETTAGLI INERENTI ALLA STORIA.⚠️