Jane...Jane Fox

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RIVERA

Due settimane dopo...

Erano circa le 23, a New York non c'era mai un orario per andare a bere, si andava e basta.

Mi misi in macchina e telefonai ad Adrian.

"Rivera mi dica!" disse lui spiritoso.

"Sto venendo al Fox's, dove sei tu?" chiesi.

"Siamo sulla terrazza, c'è anche lei." disse a bassa voce.

"Va bene." dissi attaccando.

Ho sofferto la rottura sì ma fino ad un certo punto, adesso amavo divertirmi.

Avevo molto donne, troie per la precisione.

Accelerai facendo scattare il turbo, guidai a tutta velocità.

Erano circa due settimane che non avevo più messo piede in azienda.

Avevo il mio lavoro, i miei bei soldi, tutta quella roba lì non mi serviva più se non per vederla.

E vederla non avrebbe portato a nulla.

L'ho amata e la amo ancora ma preferisco vederla da sola che con me sapendo che magari non sono io l'uomo che ama davvero.

L'uomo che ama è Colin, non me.

Si vede lontano un miglio l'effetto che le fa, un effetto che io non le ho mai fatto.

Entrai nel parcheggio privato e scesi dall'auto consegnando le chiavi ad un autista che si occupò di parcheggiare lui l'auto.

Attraversai la strada notando qualche donna in fila per entrare nel locale.

Il bodyguard mi fece l'occhiolino facendomi entrare, mi guardai intorno e notai che nessuno di loro era all'interno del locale.

Presi l'ascensore salendo verso la grande terrazza.

Uscii dall'ascensore e vidi che un dj privato era lì.

Stavano ballando Jacqueline, suo marito, Colin con una donna mentre Jane e Adrian erano seduti al tavolo vicini, stranamente.

Mi salutarono e mi diressi verso il tavolo.

Io e Adrian ci salutammo con una stretta di mano e un bacio: "Il mio Rivera!" disse ridendo.

"Sei simpatico stasera." dissi scrutandolo.