Jane...Jane Fox

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JANE

Afferrai il mio calice di vino rosso e bevvi un sorso.

Vidi Josh entrare nell'ascensore e andare via.

Mia madre si avvicinò al tavolo e si sedette sulla sedia di fianco alla mia.

"Jane, sei pensierosa o sbaglio?"

Mi girai e ammirai il suo viso.

"No, tutt'altro."

"Ho comprato una villa qui a New York, sai l'architetto a cui hi affidato il progetto è davvero bravo e ne uscirà un capolavoro."

Che cosa?!

"Ti trasferirai qui?" chiesi.

"Sì, Jane."

"Mh va bene." distolsi lo sguardo.

Vidi Adrian osservarci da lontano.

"Non parli con Adrian?" dissi girandomi verso di lei.

"Perché lo chiami Adrian?" chiese incuriosita.

"Rispondi alla mia domanda." dissi fredda.

"Non abbiamo nulla da dirci." disse spostando il suo sguardo su di lui.

Nei suoi occhi vedevo lo sguardo di una donna i cui sentimenti non erano del tutto spenti, altrimenti non lo avrebbe guardato mai in quel modo.

Quegli occhi compassionevoli, quasi dispiaciuti.

"So la verità."

Si girò di scatto verso di me con quella chioma bionda e bella.

Il suo sguardo si raffreddò.

Avevamo quasi lo stesso comportamento e modus operandi.

"So che non gli hai mai permesso di vedermi o avere qualsiasi contatto con lui, non te ne faccio una colpa." dissi accendendomi una sigaretta.

"Avevo i miei motivi, Jane."

"Lo so, ma penso che vi farebbe bene parlarvi."

"Vedremo più in là." disse fredda.

Sorrisi, mi faceva ridere il modo in cui avevamo degli atteggiamenti molto simili.

Mi accarezzò lo zigomo.

"Mi sei mancata." disse guardandomi.

"Tu poco." dissi ironica.

Era pur sempre mia madre.

"Non abbiamo mai avuto modo di chiarirci, sai per quella questione..." disse evitando il mio sguardo.

Le presi delicatamente il mento e lo girai verso il mio viso.

"Non parlo più del passato."

"Dovremmo farlo." disse con occhi lucidi.

"No, è passato." dissi autorevole.