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JANE

Ero riuscita ad andare via, dalla mia Villa, grazie ad una seconda uscita che solitamente uso poco

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Ero riuscita ad andare via, dalla mia Villa, grazie ad una seconda uscita che solitamente uso poco.

Avevo poggiato sul cruscotto, il mio telefono collegato alle telecamere interne della casa con audio annesso.

Mi sarei presentata in quella specie di seminterrato di Alexander.

A quanto pare non ero l'unica disturbata.

Ma prima, dovevo darmi una ripulita e cambiarmi.

Entrai nel garage privato del mio attico.

Salii con l'ascensore.

Una volta arrivata, una delle mie guardie, mi aprì la porta d'ingresso.

Poggiai la mia borsa su un mobile ed entrai in bagno.

Mi spogliai, mi lavai velocemente e mi diressi nella cabina armadio.

Mi vestii indossando un vestito aderente semitrasparente.

Presi la mia borsa e raggiunsi la porta d'ingresso

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Presi la mia borsa e raggiunsi la porta d'ingresso.

Entrai nell'ascensore, arrivando così al piano del mio garage privato.

Entrai nella mia auto.

Fissai la facciata chiusa del garage.

Avevo sentito, grazie alle telecamere, che voleva una donna similare a me.

Sapevo che avrei assistito ad una scena forte, difficile da digerire ma volevo vedere chi fosse davvero quell'uomo.

Di che cosa fosse capace, dato che aveva una reputazione piuttosto esilarante: violento, crudele, spietato.

Queste caratteristiche si le ho viste, ma mai in modo così forte.

Non sapevo cosa succedesse in quel seminterrato, ma l'avrei scoperto.

Misi in moto, le guardie aprirono il garage ed uscii accelerando.

Jane...Jane FoxDove le storie prendono vita. Scoprilo ora