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17 dicembre 2015
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Quando si svegliò, Dorothea si stropicciò gli occhi e si stiracchiò gemendo. Il letto era comodissimo, ma non le sembrava di aver dormito davvero bene. Aveva fatto strani sogni, non felici e speranzosi come al solito, ed era già di malumore per questo.
Inoltre, sentiva un cerchio alla testa, probabilmente dovuto al troppo vino bevuto. Si alzò barcollando e andò sul balcone per ammirare l'incredibile vista dell'oceano.
Socchiuse gli occhi e si riempì i polmoni di quella fresca brezza mattutina, la brezza del mare. Sorrise per quella piacevole sensazione con i brividi lungo tutto il corpo, ma si rabbuiò subito. Quel profumo le ricordava Percy.
Tornò in camera e chiuse con veemenza le porte del balcone, sperando di chiudere fuori il ricordo stesso della notte precedente.
Si rivestì in tutta fretta e uscì dalla camera. Restò purtroppo sorpresa nel trovare Percy già sveglio in soggiorno, seduto al tavolo da pranzo imbandito di ogni ben di dio: uova cucinate in vari modi, pancake, diverse torte, yogurt, frutta e verdura, cereali, marmellate, salmone affumicato, caffè...
Percy era seduto a capotavola, indossava l'accappatoio e le pantofoline dell'hotel, e mangiava di gusto mentre leggeva il giornale. Quando la percepì arrivare, alzò lo sguardo e le sorrise <<Buongiorno Bell'Addormentata...>> le disse dolcemente, come se niente fosse.
Lei fece una smorfia, e si accomodò all'altro capo del tavolo. Lui tornò serio, si schiarì la voce, e spiegò <<Dato che dormivi di gusto, ho pensato che potevamo fare un brunch qui in camera, visto che è tardi per la colazione e presto per il pranzo...>>
Dorothea si voltò verso l'orologio, e si accigliò quando scoprì che erano già le 11 di mattina: non aveva ricordi di aver dormito così tante ore di fila. Tornò a fissare il tavolo imbandito, un po' contrariata. Quanto cibo serviva per sfamare due persone?! In vita sua, aveva passato giorni senza nemmeno un tozzo di pane.
Si servì delle uova e del caffè, e iniziò a spiluccare con poco entusiasmo.
Percy strinse le labbra, e provò a parlarle <<Allora, pronta per imparare a nuotare?>>. In tutta risposta, la ragazza fece una smorfia accompagnata da una specie di grugnito.
Percy posò la propria forchetta, incrociò le braccia sul tavolo, e la guardò serio <<Che c'è?>>
Lei sbuffò, e lo guardò finalmente negli occhi <<Vogliamo veramente andare avanti come se non fosse successo niente ieri sera tra noi?!>>
Percy la scrutò con uno sguardo eloquente e deciso <<Ma non è successo niente tra noi, Dorothea. Capito?>>
La ragazza lo fissò negli occhi per qualche istante, e capì che l'unica risposta possibile era "sì". Non c'era scelta, non c'era alternativa, quel breve ma intenso momento non era mai esistito, e lui l'avrebbe negato a chiunque, anche a sé stesso.
Annuì, e distolse lo sguardo. Questione chiusa. Percy abbozzò un sorriso <<Bene!>> batté risoluto le mani sul tavolo, e si alzò <<Finisci di fare colazione, ma non esagerare! Tra un'oretta andiamo a nuotare! Oggi ci sarà un clima perfetto, toccheremo addirittura i 25 gradi, insolito per la stagione!!>> esclamò allegro.
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Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)
FanfictionPercy ed Annabeth sono finalmente a Nuova Roma pronti per vivere la loro vita insieme. Ma il destino beffardo ha un piano diverso per il semidio più potente mai esistito. ... Siete pronti all'epico epilogo della saga? Questa storia è pensata per ess...