Giocare col Fuoco

455 47 9
                                    

Leo era agitato.

Aveva accettato l'invito di Renée per quella sera, e non si era mai pentito così tanto di qualcosa in vita sua... Eccetto aver quasi ucciso Percy, certo. Forse.

Si erano dati appuntamento in un bar nel Forum, dove avrebbero preso un aperitivo insieme prima di cenare. Sempre che l'aperitivo fosse andato bene, altrimenti...

Era in anticipo di 10 minuti e stava già sudando al solo pensiero di sostenere una conversazione con lei... Ma perché? Di certo non era uno timido e le parole non gli mancavano mai! E la sera prima erano decisamente andati oltre le semplici parole, quindi di che aveva paura?!

Però, avevano parlato esclusivamente delle sue avventure con i Sette, dopodiché erano andati da 0 a 100 nel giro di pochi minuti, saltando a piè pari decisamente molti gradini di un normale corteggiamento.

Cercò di rilassarsi e abbassare la propria temperatura corporea ordinando subito una birra ghiacciata, sperando anche di distendere un po' i nervi. La bevve in 2 minuti. Dopodiché, passò un altro paio di minuti nella convinzione di essersi calmato. Un placebo momentaneo, poi tornò a tormentarsi le mani robotiche... Doveva fermarsi, o avrebbe rischiato di danneggiare qualcosa.

Infilò una mano nella propria cintura magica, che ancora portava sempre con sé, ed estrasse le prime cose che sentì tintinnare contro al titanio, non sapendo cosa fossero.

Bulloni e viti a caso, qualche filo, qualche pezzo di metallo di recupero. Si mise a fabbricare qualcosa, sovrappensiero e con molta attenzione per sopperire alla mancanza del tatto.

Avvicinò i pezzi di metallo alla bocca, tenendoli ben protetti tra le mani chiuse a cupola, e vi soffiò sopra, un alito così caldo da renderli malleabili. Li piegò e modellò nelle forme che desiderava, mentre nella sua testa si faceva strada un'idea.

<<Che stai facendo?>>

Leo alzò lo sguardo, colto alla sprovvista. Squadrò la ragazza al suo fianco, appena arrivata. Portava un vestitino invernale in velluto verde scuro, molto attillato, e degli stivali neri scamosciati alti oltre al ginocchio e con i tacchi.

I capelli erano sciolti e mossi, trucco leggero, virginale, ma con un rossetto aranciato molto marcato.

Il ragazzo restò qualche secondo interdetto dalla sua attraenza, poi alzò l'oggetto appena creato tra le sue mani: era un modellino di drago, stilizzato ma molto grazioso.

<<Wow, che carino!>> commentò la ragazza col sorriso.

<<Se ci metti dell'acqua dentro, sbuffa vapore...>> spiegò il ragazzo, ancora incantato dalla semidea.

Lei ridacchiò <<Interessante...>> mentre prendeva posto di fronte a lui, <<Scusami il ritardo! Cosa beviamo?!>>

Leo posò il draghetto sul tavolo, e face spallucce <<Non saprei... uno spritz italiano?>>

<<Ok, ci sto!>>

I due ordinarono, e Renée prese il controllo della situazione riprendendo i discorsi della sera prima e ponendo domande interessate al ragazzo.

Questo facilitò di molto la situazione, e Leo fu sollevato di non dover sostenere la conversazione di propria iniziativa.

Fortunatamente, la ragazza si mostrò una piacevole interlocutrice. Dopo quasi un'ora e avendo già ordinato il secondo giro, anche il semidio decise di voler sapere qualcosa di più della sua compagna di aperitivo... e la vocina di Reyna improvvisamente gli ricordò di indagare più che poteva.

<<Ma basta parlare del fantastico Leo! Parliamo ora della dolce Renée... di te cosa mi racconti? Greca o Romana?>> chiese stando sul generico.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora