Un matrimonio, un'incoronazione, un'esecuzione ed un bluff!

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Ehilà a tutti!! Sono viva! Alive and kicking! Scusate l'assenza, ma vi ho preparato un bel capitolo intenso... siamo arrivati quasi alla parte saliente della guerra. Quasi...! Enjoy it! E mi raccomando, commentate, commentate, commentate che mi fa tanto piacere! 😘😘😘

P.S. avevo già pubblicato, ma visto che Wattpad è fantastico, non permetteva a nessuno di commentare, perciò ho dovuto eliminare e ricreare il capitolo... perdendo tutte le vostre stelline 😫 


20 dicembre 2014

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Incuriosito e attratto da quel luccichio, Percy si mise carponi a fatica sentendo tutti i muscoli tirare, e solo in quel momento si rese conto che era rimasto seduto immobile nella stessa posizione tanto da intorpidirsi.

Si affacciò alle sbarre della sua cella e aguzzò la vista per mettere a fuoco...

Un brivido di eccitazione e stupore gli percorse la spina dorsale, e ad occhi sbarrati sussurrò <<Anaklusmos!>>. La penna, come in risposta, sembrò ancora più brillante in quell'oscuro baratro. Il ragazzo allungò una mano quel tanto che le catene gli permisero per provare ad attirarla a sé con una corrente, ma l'acqua sembrava più densa, forse per l'effetto di un'antica magia che permeava quel luogo privo di luce e speranza.

Strinse i denti e si concentrò ancor di più, sporgendosi dalle sbarre più che poteva nel tentativo di raggiungere la sua compagna di battaglie, e piano piano riuscì a piegare l'acqua al suo volere, creando un leggero flusso verso di sé per trasportare la penna, che finalmente si avvicinò.

<<Dai dai dai... ancora un po'... PRESA!!!>> trionfante afferrò il bottino, si rimise seduto sul pavimento, e con uno sguardo folle tolse il cappuccio rivelando la vera natura della sua adorata arma. E Anaklusmos si manifestò in tutta la sua magnificenza, illuminando di un'iridescente luce azzurra le pareti della cella.

Non ebbe il tempo di contemplarla, che sentì dei rumori ovattati arrivare dalla cima del baratro, e capì che era giunto il momento: stavano venendo a prenderlo per portarlo all'incoronazione di suo fratello.

Prima di qualsiasi azione, doveva per forza attendere che gli aprissero la cella e gli togliessero le catene dagli arti e dal collo poiché gli limitavano al minimo i movimenti, ma doveva nascondere Anaklusmos al più presto se voleva una minima possibilità di riuscita.

Quindi, visto che era ancora vestito con un'armatura greca basica, richiuse la spada in penna, e la nascose nello schiniere sinistro.

Quattro soldati nuotarono fino alla sua cella, e lui li attese seduto e noncurante, come se ormai fosse rassegnato. Riconobbe uno dei soldati, Variel, con cui aveva combattuto fianco a fianco durante la battaglia di difesa della città, e a cui aveva salvato anche la vita uccidendo un mostro nemico che stava per aggredirlo alle spalle.

Variel, che in anni umani avrebbe dimostrato circa 40 anni, lo guardò con sguardo deluso e dispiaciuto, e scosse la testa fissandolo, mentre uno dei suoi compagni leggeva da una pergamena <<Perseus Jackson, figlio umano illegittimo di Poseidone, sei accusato di tentato regicidio...>>

<<... non è regicidio se non c'è un re da uccidere!!>> esclamò Percy con rinnovata insolenza, ma i soldati non gli diedero retta, e la sentenza proseguì <<... spionaggio, e alto tradimento, e sei per questo motivo condannato a morte per squartamento. Verrai ora condotto in piazza, dove, per volere di Tritone - e a quelle parole poterono aprire la cella, visto che stavano esprimendo il volere di un erede legittimo di Poseidone-, assisterai al matrimonio e all'incoronazione dei nuovi regnanti, prima di essere giustiziato in pubblico. Le membra del tuo corpo verranno poi esibite agli estremi punti del Regno come monito.>>

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora