Una scelta a lungo rimandata

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26 dicembre 2014

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Dopo una notte quasi insonne, la mattina Percy rimase immobile e in silenzio a fissare il soffitto per un'ora buona prima di decidere ad alzarsi. Non voleva svegliare Annabeth e aveva bisogno di schiarirsi le idee prima di iniziare la giornata.

I discorsi della sera precedente lo avevano turbato, e non poco. Forse non aveva realizzato davvero fino in fondo a cosa stesse rinunciando. Aveva sempre voluto dei figli suoi, e tutte le volte che era uscito il discorso con Annabeth, anche solo scherzando, lei non aveva mai dato pienamente corda ai suoi sogni, ma non aveva nemmeno mai detto di non volerne proprio.

Quindi era solo questione di tempo, si diceva. Ora, invece, quella possibilità era proprio svanita, strappata via brutalmente da Phobos. Aveva ragione, la morte non è l'unico modo per cancellare il futuro, e Phobos lo aveva distrutto senza ucciderlo.

Era inutile continuare ad arrovellarsi, quel che era successo non poteva essere cambiato. Ora che quel possibile futuro gli era stato rubato, vedeva solo un altro eventuale futuro, e se aveva imparato qualcosa in quasi dieci anni vissuti con la consapevolezza di esser un semidio, era che non bisognava mai perdere tempo.

Ogni istante di vita vissuta era un dono, e lui voleva viverlo appieno, senza più rimandare.

E aveva un piano per rendere quel futuro realtà il prima possibile, che avrebbe iniziato ad attuare subito.

Sì alzò deciso, si vestì ed uscì, senza svegliare Annabeth. Non fece colazione e si scusò con la famiglia, ma aveva una cosa importante da fare. Chiese a sua madre di reggergli il gioco e dire ad Annabeth che era fuori per una commissione richiesta da lei, nel caso l'avesse chiesto. Prese in prestito la macchina e si diresse al Campo Mezzosangue.

Una volta arrivato, salutò Chirone e altri amici incontrati per caso, promettendo di ripassare per un saluto prima di ripartire per Nuova Roma, ma non perse troppo tempo in convenevoli e andò a cercare colui che ormai riteneva il suo più caro amico, con cui voleva condividere il suo piano per il futuro.

Lo trovò insieme ad un ragazzo biondo mentre assemblava un pupazzo di neve.

<<Nico, ehi Nico, ho bisogno di parlarti, mi serve il tuo aiuto. Ciao Will!>> Will gli fece un cenno in risposta, ma non troppo entusiasta.

<<Percy! Che... sorpresa... >> Nico era molto felice di vederlo, ma cercò di non dimostrarlo troppo vista la latente gelosia di Will nei confronti di Percy.

<<È una... specie di segreto... per il momento... per qualche giorno almeno... sai...>>

Nico si voltò verso Will, come a chiedere l'approvazione per appartarsi con Percy, ma si sentì subito stupido e si allontanò senza aspettare risposta. <<Ok... andiamo...>>

Si allontanarono, fino a non essere più a portata d'orecchio <<Ok, spara!>>

<<Mi devi aiutare ad organizzare una serata molto speciale...>>

<<Uhm... ok... di cosa si tratta? Dove?>> chiese Nico.

<<Dovrai venire a Nuova Roma per aiutarmi... ti darò tutti i dettagli, beh... quando li avrò definiti meglio... ecco...>>

<<Oh bene, hai le idee chiare, e io che pensavo avremmo dovuto improvvisare...! Ma quale sarebbe l'occasione, comunque?>>

Percy smise di camminare e si fece più serio <<Sai mantenere un segreto?>>

<<Ma certo, sono una tomba!>> disse ironico; Percy sorrise <<Voglio iniziare l'anno nuovo nel migliore dei modi, quindi... la sera di capodanno chiederò ad Annabeth di sposarmi>>.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora