Revisionato il 06/01/2021 a seguito di nuovi dettagli ne "Le Sfide di Apollo".
Se non volete spoiler, non leggete!!! 😛
I due fidanzati cercavano di tenersi su di morale come potevano, pensando alla loro vita fuori da quel posto, e Percy non poteva non pensare al loro futuro insieme.
Quando fossero usciti di lì, l'avrebbe portata in Europa per quel viaggio che la ragazza tanto desiderava, ovunque desiderasse.
E le avrebbe chiesto di sposarlo, non sapeva ancora bene come e dove, ma lo avrebbe fatto, voleva che fosse sua moglie il prima possibile e non voleva più rimandare per futili motivi come la laurea, o un lavoro stabile, o altre cose sciocche da mortali. E voleva dei bambini, una famiglia, con lei.
Si disse che, magari, di lì ad un paio di anni, avrebbe cullato tra le braccia un piccolo fagottino, frutto del loro amore. Gli si scaldò il cuore e quel pensiero lo rinvigorì per qualche ora.
Proseguirono per quella che sembrò loro una settimana, ma non potevano dirlo, perché i loro orologi erano fermi: avevano smesso di funzionare nel momento in cui i ragazzi si erano sentiti confortati dal loro piano orario.
Quindi, ora camminavano finché avevano forza, e quando uno dei due sentiva molta fame o stanchezza (e di solito era Annabeth), si fermavano.
Annabeth dormiva e mangiava molto più di Percy: avevano le razioni già pronte per ogni pasto (barrette energetiche e cibo secco iperproteico, niente di che), ma lui le lasciava sempre un po' della sua parte, e la lasciava dormire almeno 2 ore di più del previsto ogni volta.
Era un po' insolito, era sempre stata molto resistente; tuttavia, non affrontavano un'impresa da tempo, ed entrambi erano arrugginiti, quindi Percy non ci fece molto caso, e continuò a riservarle queste premure.
Dopo quelli che potevano essere giorni o settimane, finirono in una piccola stanza circolare di circa 3 metri di diametro. Si aspettavano che fosse un incrocio con altri tunnel o corridoi, ma si trovarono davanti solo delle lisce pareti di metallo. Girarono su sé stessi, e notarono che l'apertura da cui erano arrivati era già svanita.
<<Oh no un'altra volta no!! Ma dai!!!>> Percy provò a toccare le pareti per percepire delle fessure o altro, ma quelle pareti sembravano un unico blocco di metallo intorno al pavimento polveroso.
<<Deve esserci un'uscita, dobbiamo continuare a cercare.>> Annabeth si guardò intorno, poi guardò a terra, provando a spostare col piede la polvere che copriva il pavimento <<Percy, guarda... Sembrano dei rilievi nel metallo... tutt'intorno al pavimento, a formare una spirale verso il centro. È latino...>>
Percy l'aiutò a leggere e capire tutta la spirale:
Come vide avvilito Cupido, Ciprigna gli disse:
"Quale dolore ti sciupa, figliolo?" Il figliolo rispose:
"Dall'Elicona portavo le mele: le colsero tutte
dal mio grembo le Muse, chi qua chi la le disperse.
Clio se ne prese un quinto, la parte duodecima Euterpe,
un ottavo a Talìa luminosa toccò, la ventesima parte
fu da Melpòmene presa per sé, da Tersicore un quarto;
Èrato invece alienò la settima parte, Polimnia
alle mie mani sottrasse di trenta mele la preda,
STAI LEGGENDO
Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)
FanfictionPercy ed Annabeth sono finalmente a Nuova Roma pronti per vivere la loro vita insieme. Ma il destino beffardo ha un piano diverso per il semidio più potente mai esistito. ... Siete pronti all'epico epilogo della saga? Questa storia è pensata per ess...