Due Eroi agli Antipodi

987 55 168
                                    

Percy rimase immobile in quel letto fissando a lungo il soffitto, senza la minima idea di come alzarsi e riprendere la propria vita riuscendo a guardarsi ancora allo specchio.

Reyna era coricata al suo fianco, voltata verso di lui, e lo osservava in silenzio, senza il coraggio di proferir parola. Poi, provò ad accarezzargli una spalla.

A quel punto il ragazzo, stizzito e infastidito, si scostò da quel tocco e si mise a sedere sbuffando e passandosi nervosamente le mani tra i capelli, dando le spalle alla ragazza.

Reyna lo imitò e si mise a sedere, timorosa di ogni sua possibile reazione <<Quindi... la lascerai?>>

<<Per forza. Se prima avevo il dubbio, ora sono costretto.>> mormorò cupo.

<<Costretto??>>

<<Certo, per colpa tua.>> ringhiò rabbioso.

<<Mia!?>> si accigliò.

<<Sì! È solo colpa tua! Io non sono così! Non sono il tipo di uomo che tradisce!!>> ribatté alzandosi dal letto e iniziando a camminare avanti e indietro in preda al panico e al nervoso.

<<O forse sì!>> lo punzecchiò lei.

<<NO! Sei stata tu! TU mi hai stuzzicato tutta sera! E... e... il tuo modo di fare... i tuoi gesti... Era il tuo piano fin dall'inizio! Non hai m-mai sopportato la mia storia con Calypso!>> balbettava.

<<Oh ma smettila! Perché non ammetti che anche tu lo volevi!? Accampi scuse perché ti vergogni di te stesso! Un po' come dire che un uomo è incapace di controllare i propri istinti sessuali, sei patetico!!!>> lo rimproverò arrabbiandosi.

<<No... no, non ero lucido! Io... io non sono così...>> mugugnò.

Ma era vero. Si vergognava come un verme. Cosa diavolo gli era preso? Certo, Reyna gli piaceva molto... Ma non era nemmeno in grado di resistere alle proprie pulsioni?!

Quando stava con Annabeth, mai e poi mai avrebbe fatto una cosa del genere. Neanche le notava, le altre...

<<Forse dovresti ammettere a te stesso che tra di voi non funziona, e questione chiusa! Anziché dare la colpa a me, pensa al motivo per cui non sei nemmeno riuscito a resistermi...>> sottolineò lei alzandosi e rimettendosi la propria vestaglia.

Il ragazzo continuava a stropicciarsi gli occhi e scombinarsi i capelli, come sperando di svegliarsi da un terribile incubo <<Devo dirglielo.>> concluse mestamente.

<<Sei pazzo!? A quale pro!? Se hai deciso di lasciarla perché non stai bene con lei, almeno risparmiale questo dolore, no!?>>

Percy scosse la testa con gli occhi lucidi <<Non posso mentirle. È giusto che sappia che non dipende da lei... e che sono uno stronzo.>>

<<Smettila! Stavi già pensando di mollarla, fallo e basta, no!? Mollala e stop! Dille che non la ami, che non funziona, che non ti piace come pensavi, qualsiasi cosa, ma non dirle che l'hai tradita!! Ti alleggeriresti la coscienza, ma le spezzeresti il cuore...>>

<<SMETTILA DI DIRMI COSA DEVO FARE!! SMETTILA DI DECIDERE AL MIO POSTO E DI SPINGERMI VERSO DELLE SCELTE OBBLIGATE!!!>> urlò di collera.

<<Io scegliere per TE!? SEI IL SEMIDIO PIÙ POTENTE IN VITA! CON QUALE CORAGGIO DICI UNA COSA DEL GENERE!? POTRESTI AVERE IL MONDO AI TUOI PIEDI, E PENSI DAVVERO CHE SIA IO A SCEGLIERE PER TE!? Fai solo ciò che davvero vuoi! Solo che nemmeno tu sai ciò che vuoi davvero...>> ribatté.

E ancora una volta, le parole della saggia Reyna diedero molto da pensare al ragazzo, che riprese velocemente i propri vestiti e se ne andò dalla stanza sbattendo le porte con veemenza.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora