Un'Esperienza Disastrosa

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Vi lascio con qualcosa di più leggero per qualche capitolo...
Godetevelo!


[venerdì 6 gennaio 2017]

<<NUOVE ELEZIONI! SUBITO!>> tuonò Ascoriati col volto paonazzo.

Il Senato esplose, tutti in piedi a gesticolare, tra urla di assenso, insulti e minacce.

<<VERGOGNA AI CONSOLI!>> gridò qualcun altro.

<<BADATE A CIÒ CHE DITE! TRADITORI!>> sfidò Frank con coraggio lanciando sguardi truci a tutta la cricca del Questore.

<<NON SONO DEGNI! UN CONSOLE E GENERALE CHE SI ASSENTA DURANTE UNA TALE INCURSIONE? INDECENTE!>> ribadì Ascoriati aizzando ancora di più la fazione degli scontenti.

<<E LEI DOV'ERA INVECE, QUESTORE? NON MI SEMBRA SIA RIMASTO IN CITTÀ AD AIUTARE!>> si infervorò Annabeth con frecciatine ben poco velate. Il vecchio le lanciò un'occhiataccia, e si voltò per dire qualcosa ad un suo sostenitore, probabilmente un insulto verso la ragazza.

<<Ordine, Signori, ordine!>> chiese Richard Trade con compostezza, supportando l'anziano senatore e moderatore Casena che non riusciva a farsi dar retta nel tentativo di sedare quell'insurrezione.

Damien Lacroix era l'unico insieme a Nico e Leo ad essersene rimasto seduto per non schierarsi, e osservava quello spettacolo con un sorrisetto compiaciuto. D'altronde, se l'era ripromesso di distruggere Percy Jackson. E non aveva nemmeno dovuto faticare davvero... Anzi, era riuscito anche a fare la parte del buon samaritano con Annabeth. Doppia vittoria.

Anche i due ragazzi greci osservavano il dibattito senza intervenire, cercando di capire quanto grave fosse la situazione per i loro amici.

<<Siamo in un pollaio o in un Senato!?>> domandò Hazel beffandosi di tutti.

<<CI STIAMO FACENDO COMANDARE DA DEI RAGAZZINI!>>

<<OLTRAGGIO! OLTRAGGIO!>>

<<NUOVA ROMA NON È AL SICURO!>>

<<SAREBBE AL SICURO CON VOI, INVECE!?>>

...

In tutto ciò, i due Consoli se ne stavano muti e con sguardo impassibile sui propri scranni. Sapevano a cosa sarebbero andati incontro, e Reyna aveva istruito Percy a dovere prima di affrontare le sedute in Senato: nessuna reazione, di alcun tipo. Se si fossero lasciati toccare, si sarebbero mostrati deboli e in difetto. Quindi, che si sfogassero pure!

Il figlio di Poseidone si morse la lingua quasi a farla sanguinare per evitare di sbottare. Solo immaginarsi lontano da lì, a fare tutt'altro, lo aiutò a concentrarsi. In quel momento, era su una spiaggia a prendere il sole con Dorothea al suo fianco. Stavano per tuffarsi in un mare fresco e limpido. Niente poteva turbarlo. Forse ad un certo punto sorrise inebetito, addirittura.

Anche Reyna dovette impegnare ogni fibra del proprio essere per non pugnalare Ascoriati e gli altri suoi seguaci. Mantenne un perfetto contegno, invidiabile.

Però, quando fu troppo, fu davvero troppo. Senza preavviso e con estrema eleganza si alzò. Tutti ammutolirono sorpresi, e si voltarono a guardarla in attesa del suo intervento.

Tuttavia, la semidea si limitò a squadrare l'intera platea, muovendo solo gli occhi. Dopodiché, solennemente disse <<Questa seduta è terminata.>>, si sistemò il mantello, e si avviò verso l'uscita.

Percy la imitò seguendola in silenzio, e tutti li guardarono andarsene accompagnandoli con bisbigli e sussurri.

Una volta saliti in carrozza e rimasti soli, Reyna iniziò ad imprecare in latino misto spagnolo, e stizzita tirò anche un pugno contro una parete, ammaccandola.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora