Una carezza di troppo

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Febbraio - Maggio 2015

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Durante tutto il mese di febbraio, Annabeth si sforzò per tenere a bada i plateali tentativi di corteggiamento di Lacroix.

Il Questore non si risparmiava doni e inviti, puntualmente rifiutati dalla ragazza, che ancora non si sentiva pronta per la vita mondana e per le attenzioni di un uomo.

Il tenace figlio di Bacco fu talmente sfrontato da invitare addirittura la ragazza anche per San Valentino, ovvero i Lupercalia, ad una festa organizzata dall'uscente Dittatrice Ramirez-Arellano per raccogliere consensi in vista delle elezioni al Consolato.

Ovviamente Annabeth rifiutò, sia per scarsa voglia, sia perché sapeva bene che alla festa ci sarebbe stato anche Percy, che viveva in un appartamento del Campidoglio offertogli dall'amica Reyna... cosa che la irritava non poco!

Inoltre, Lacroix, per quanto attraente, giovanile e in forma, aveva molti anni più di lei, e nonostante nella mentalità greco-romana questo non fosse affatto un ostacolo ad una relazione, alla figlia di Athena sembrava comunque strano.

Ma Lacroix non si dette per vinto, e alla fine la ragazza cedette all'ennesimo invito: una specie di aperitivo a casa del Questore.

Annabeth arrivò in ritardo di 10 minuti all'incontro, non perché volesse fare un'entrata da diva, ma perché si era cambiata l'outfit 5 volte prima di sentirsi a proprio agio; e tutto perché non aveva la minima idea di come affrontare un primo appuntamento.

Con Percy era stato molto più semplice, naturale... Si erano fidanzati saltando tutto lo strano carosello del corteggiamento, e insieme stavano semplicemente bene, senza fatica, senza ansie, senza stupidi preconcetti di come una coppia dovrebbe essere. Erano diventati prima migliori amici e confidenti, e solo dopo amanti. 

Quando arrivò davanti alla dimora del Questore, aveva già vagliato mentalmente ogni possibile sviluppo ed esito di quell'incontro, e in nessuno di questi si vedeva a dare la benché minima possibilità a quell'uomo!

E difatti i primi 15 minuti furono esemplificativi: Lacroix era spavaldo e sicuro di sé, si burlava di tutto e tutti, aveva un tono sarcastico qualsiasi cosa dicesse, e si comportava in modo pomposo. Era proprio snervante, ma almeno il vino dell'aperitivo era buono!

Dopo mezzora di quel teatrino, Annabeth non ne poteva già più, e si sforzava di pensare ad una scusa plausibile per andarsene: un fornello acceso in casa? Nah, troppo banale... Un impegno preso in precedenza e poi scordato? Altrettanto improbabile per una maniaca del controllo come lei... E nel frattempo lui non smetteva di parlare un secondo del proprio lignaggio, indicando qua e là alcuni quadri ritraenti i suoi avi ed elencandone meriti e ricchezze.

<<... Cara, forse ti sto tediando?>> chiese Lacroix rendendosi conto che la ragazza non era minimamente interessata a ciò che diceva.

<<Uhm? Oh... no, no... mi scusi, sono solo molto stanca...>> mentì con un falso sbadiglio.

Ma l'uomo non se la bevve, e cambiò tono ed espressione <<Mi dispiace. Ma ti prego, dammi del tu...>>

Annabeth sorrise, ma non aveva davvero intenzione di concedere a Lacroix tutta quella confidenza, e si dedicò allo svuotamento istantaneo del proprio bicchiere <<Il vino era buonissimo, ma ora dovrei proprio andare...>> e si alzò sperando di svignarsela senza problemi.

<<Oh no ti prego, resta per un altro bicchiere...>> la supplicò lui.

Lei sorrise, ringraziò <<Mi dispiace, devo completare un lavoro importante...>> e fece per andarsene con convinzione.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora