Un Addio Dolceamaro

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Reyna cambiò drasticamente rotta con una terribile inversione di marcia per andare verso il centro, tanto che Percy si spaventò e si aggrappò al sedile e alla maniglia di sicurezza, mentre la sentiva mormorare in spagnolo qualcosa del tipo "finalmente deja a esa perra!!" in tono trionfante.

Dopo 5 minuti, erano già arrivati nel Forum, e Reyna parcheggiò al limite dell'inizio della zona pedonale.

<<La trovi lì, stanza numero 7. Non ti faranno problemi a salire...>> indicò col dito un imponente palazzo in stile greco-romano, come quasi tutti quelli presenti nel Forum, ma questo Percy lo ricordava bene: era il Campidoglio, ex sede amministrativa di Nuova Roma, dove aveva vissuto Reyna come Dittatrice, e anche lui stesso dopo la rottura con Annabeth e prima delle elezioni.

Ora, il palazzo era stato convertito a Grand Hotel con una trentina di suites, e vi soggiornavano gli ambasciatori in visita da altri stati, e tutti coloro che per qualche motivo erano di passaggio e non avevano la cittadinanza.

<<Come mai sta qui!?>> chiese curioso mentre si slacciava la cintura prima di scendere dall'auto.

<<Beh, non ha più una casa... Nonostante tutto, non potevo lasciarla dormire per strada, no?>> rispose sarcastica.

<<Avresti potuto lasciarla dormire al nostro Palazzo, al mio fianco...>> suggerì con altrettanto sarcasmo e inarcando un sopracciglio.

In tutta risposta, Reyna fece spallucce e alzò il volume della radio. Discorso chiuso. Percy si allontanò scuotendo la testa, ma ridacchiando sotto i baffi.

Entrò deciso nell'ampia hall, ora decorata con statue greco-romane e divanetti dall'aria lussuosa ma poco comoda sparsi in giro.

Era stata anche aggiunta una reception coi fiocchi, e il signore dietro al bancone fece un cenno di rispetto verso il Console, indicandogli la direzione delle scale con un gesto di invito.

Percy ringraziò e andò dritto al primo piano, si fermò davanti alla porta su cui era apposto il numero VII, inspirò, e bussò.

Dopo una decina di secondi, sentì i passi avvicinarsi, e la porta si aprì.

Nel vederlo, sul volto della ragazza sembrarono passare sorpresa, sollievo, felicità, paura e tristezza nel giro di un secondo. Infine sorrise appena, e si scansò per lasciare entrare il fidanzato.

Percy forse si sarebbe aspettato una reazione più calorosa da parte sua nel rivederlo dopo due giorni e dopo essere quasi morto, tipo un abbraccio e un bacio, ma in realtà non era sicuro che avrebbe apprezzato.

Entrò cautamente nella stanza, che era praticamente un appartamento di 50 metri quadri senza cucina, e gironzolò nella zona giorno, mentre la ragazza alle sue spalle chiudeva la porta. Poi si voltò per guardarla, e i due si fissarono negli occhi per qualche secondo, in silenzio.

<<Sono felice che tu stia bene, Percy.>> disse infine Calypso per prima.

Il ragazzo sorrise, ma era un sorriso tirato, e un po' ironico <<Beh, non certo grazie a te.>> rispose. Non aveva programmato una frase tanto pungente, ma gli venne spontanea.

La ragazza aprì la bocca per ribattere a tono, ma la sua risposta le rimase bloccata in gola, mentre in senso di colpa prendeva il sopravvento.

Percy scosse la testa, deluso <<Speravo almeno che ti avrei trovata al mio fianco al mio risveglio...>>

<<Ma io sono venuta a Palazzo, ho chiesto di vederti e poter stare con te! Ma Reyna mi ha cacciata via ogni volta...>> rispose un po' offesa.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora