La Peggior Paura

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Revisionato il 16/03/2021 a seguito di nuovi dettagli ne "Le Sfide di Apollo".
Se non volete spoiler, non leggete!!! 😛



Percy non sapeva dire se quella figura fosse come fumo o se avesse una consistenza propria.

A tratti aveva fattezze umane, in altri momenti invece gli ricordava le creature più spaventose che avesse visto in vita sua: il minotauro che pensava avesse ucciso sua madre, affrontato a soli 12 anni... Nyx, nel Tartaro, che aveva accecato Annabeth e quasi ucciso lui... e iper qualche istante gli ricordò addirittura Luke quando era posseduto da Crono.

Ma non era nulla di tutto ciò. Si sentì pervadere dalla paura, pura e semplice.

Una voce parlò, ma era più come un sussurro nella sua testa, col timbro più graffiante e orribile che lui potesse immaginare, e gli fece accapponare la pelle. Annabeth sembrava essere immune a quel suono, non si era accorta di nulla e continuava a risolvere il suo enigma.

<<Perseus Jackson... Sei arrivato, finalmente. Ti stavo aspettando... Te l'avevo promesso, che ci saremmo rivisti...>>

Percy tremava, non riusciva a muovere un muscolo, gli occhi spalancati dal terrore. << ... C... Cos... >> non riusciva a parlare, gli uscivano solo dei versi flebili dalla bocca.

<<Cosa sono? Oh ma lo sai! Sono stato chiamato in molti modi diversi, nel corso del tempo, chi ha eretto questa piramide mi chiamava Ashmedai; i latini hanno tratto il nome Asmodeus, a loro volta... In greco, lo sai chi sono? Quel che è certo è che tutti mi conoscono, nessuno escluso... Nemmeno tu... Non mi ricordi?>>

Percy non riusciva a parlare, un fiume di pensieri terribili gli inondava la testa; sapeva bene chi o cosa avesse di fronte, conosceva quella sensazione così primordiale e così paralizzante. La provava ogni volta prima di una battaglia, e la ignorava per poter sopravvivere.

<<Ti ho seguito a lungo in questi anni, Perseus, ma devo ammetterlo, sei sempre stato piuttosto abile nello scivolarmi via. Sei molto coraggioso... Te lo concedo. Sei senza dubbio il semidio più potente in vita, forse sarai l'eroe più grande mai esistito. Ma proprio tu, quindi, grande eroe, hai molto da perdere, mi lasci ampio margine di azione. Proprio tu, Perseus Jackson, dovresti sapere che un eroe ha sempre un fatale punto debole... Una paura profonda... >>

Percy si concentrò per riprendere lucidità. Era paralizzato, si sentiva inerme di fronte a quell'entità. L'aveva già incontrata quando era ragazzino, ma forse quella volta il dio non si era impegnato davvero, era solo un bullo, o forse lui, Percy, non aveva davvero molto da perdere all'epoca. Ma ora...

Si sentì il rumore di un meccanismo che si sblocca e Annabeth esultò <<Per gli dei, ce l'ho fatta!! Era la Stella di David la soluzione!!>>. Lo specchio si azionò e si mise in posizione per illuminare con la luce del sole un punto della parete di fronte ad Annabeth, la parete opposta a quella su cui Percy poggiava la schiena, terrorizzato dal suo interlocutore.

Lei era del tutto ignara di ciò che accadeva a pochi metri di distanza, alle proprie spalle. Continuava a non udire nulla.

<<Annabeth...>> riuscì a dire Percy per cercare di attirare la sua attenzione, ma lei era troppo presa dal proprio successo: stava correndo verso la parete illuminata, dove si era aperta una nicchia nascosta.

Ed eccolo là, in tutto il suo antico splendore, l'Ancile di Ares, il primo e originale, perduto da centinaia di anni. Su una parete alla sinistra di Percy e alla destra rispetto alla nicchia, si era aperta una porta che dava sull'esterno, la luce del sole ne era la conferma.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora