Unità di Crisi

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4 giugno 2015

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Percy aprì gli occhi di scatto spaventato dal trambusto proveniente dalla camera da letto adiacente. Temette subito il peggio, dannandosi per essersi appisolato sul divano!

Corse subito nella stanza e vi trovò Reyna aggrappata al comò mentre cercava di rialzarsi imprecando in spagnolo misto a latino. Oltre ad essere caduta, aveva anche trascinato con sé tutto ciò che era poggiato sul ripiano.

<<Che diamine combini!?>>

<<Volevo farmi una doccia! Sono ancora sporca e puzzo!!>> si lamentò la ragazza nervosa e ancora intontita dai medicinali.

<<Beh, avresti potuto chiedere aiuto a Emone... o a me... invece di distruggerti la stanza!> sottolineò il ragazzo.

Reyna sbuffò e si sforzò di rimettersi in piedi. Percy le si avvicinò con calma e le poggiò le mani sui fianchi <<Dai, lasciati aiutare, non c'è nulla di male...>>

Un altro paio di imprecazioni in latino, poi la ragazza, stanca e debole, si arrese <<Va bene...>>

<<Vuoi farti un bagno?>>

<<Sì...>> mormorò quasi agognandolo.

<<Ok! Detto fatto!>> la accompagnò alla grande vasca idromassaggio della stanza, vicino alle vetrate che devano sul parco.

<<Ma non posso immergermi, non devo bagnare la fasciatura!!>>

<<Oh, lascia fare a me...>> esclamò il ragazzo in tono sbruffone. Poi l'aiutò a spogliarsi e a legarsi i capelli in uno chignon, sostenendola di peso con un braccio.

Rimasta nuda, lei si coprì le parti intime con braccia e mani in un gesto automatico. Lui la squadrò accigliato <<Ma davvero?! Non c'è niente che non conosca a memoria ormai!>> ridacchiò.

Lei lo rimproverò con un'occhiataccia, ma smise di nascondersi. Poi lui con la mano libera iniziò a spogliarsi.

<<Ma che fai?!>> gli chiese.

<<Beh, entro in vasca! Anche io sono sporco!>> spiegò semplicemente mentre faticava a togliersi la toga continuando a sorreggere Reyna con un braccio.

Lei rise e iniziò ad aiutarlo. Liberatosi finalmente dei vestiti, entrò nella vasca portandovi anche Reyna e aiutandola ad adagiarsi stando dietro di lei.

<<Ma è vuota!>> notò lei, ancora poco lucida e intorpidita dai farmaci.

<<Non ti sfugge niente, eh!? Beh, ecco!>> Percy schioccò le dita e l'acqua iniziò materializzarsi salendo di livello ad una velocità inaudita e ad una temperatura perfetta, e in pochi secondi ebbe riempito tutta la vasca.

<<Così va decisamente meglio...>> mormorò la ragazza accoccolandosi al petto di Percy, seduto dietro di lei con la schiena contro il bordo. Poi sobbalzò di scatto, preoccupata che la fasciatura fosse immersa nell'acqua, ma notò che quella parte della gamba non si stava bagnando, come avvolta da una specie di bolla aderente.

<<Figo, eh? Un trucchetto utile se si vuole restare asciutti!>> commentò il figlio di Poseidone.

<<Ma quindi tu potresti non lavarti mai?>> chiese lei con tono trasognato.

Percy non capì quella domanda e rise <<Eh!?>>

<<Cioè, potresti farti la doccia o il bagno, e non bagnarti mai... potresti restare sporco e puzzolente a vita!>> spiegò lei sbiascicando le parole. Quell'antidolorifico doveva essere proprio forte!

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora