Verso il ventiduesimo compleanno...

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I servitori aprirono le porte lasciando entrare il figlio di Nettuno.

La figlia di Bellona gli corse incontro, e felice esclamò <<Percy! Eccoti! Devo parlarti!!>> ma si bloccò di colpo.

Quel sorriso speranzoso svanì, quando vide entrare Calypso poco dopo Percy. E solo in quel momento notò le valigie che il ragazzo portava in mano.

Rimase lì, bloccata alle porte d'ingresso, mentre fissava la coppia entrare a Palazzo. Poi, batté velocemente le palpebre e si tolse l'espressione attonita dal viso, cercando di sorridere suo malgrado <<Percy, Calypso... benvenuti!>> esclamò gioviale.

<<Ciao Reyna! Grazie per la calorosa accoglienza! Spero di non essere di disturbo... Percy ha cercato per settimane di convincermi a venire qui per stargli più vicino...>>

Lanciò un'occhiata a Percy, che sembrava parecchio interessato al pavimento; rispose infine con un tono più acuto del suo solito <<Ma certo, hai fatto benissimo! Sei la benvenuta...>>.

<<Dovevi dirmi qualcosa, Reyna?>> chiese Percy in tono neutro proferendo finalmente parola.

La ragazza aprì la bocca, confusa e colta alla sprovvista, e tergiversò <<Oh, è una cosa di lavoro, possiamo parlarne dopo... Ora, perché non portate queste valigie nel tuo... vostro appartamento?>> suggerì.

<<Oh! Sì! Sono proprio curiosa di vedere l'appartamento, il Palazzo, e il parco!>>

<<Certo, andiamo...>> confermò Percy con poco entusiasmo.

La coppia si diresse verso gli appartamenti di Nettuno, dove Calypso iniziò a gironzolare curiosa di tutto quel lusso che la circondava. Aveva vissuto per migliaia di anni in una caverna col minimo indispensabile, e gli ultimi 6 mesi in un cottage che definire rustico è un eufemismo.

<<Wow! Capisco perché insistevi per portarmi qui, sembra tutto così... comodo!>> commentò su di giri provando a lanciarsi su una poltrona imbottita.

Percy sorrise, ma era un sorriso tirato, e i suoi occhi erano spenti. Era ancora scosso per ciò che aveva fatto, e non sapeva se avrebbe sopportato quel senso di colpa. Ma doveva provarci <<Sono felice che ti piaccia.>>.

Poi tossicchiò, e posò le valigie della ragazza sopra un divanetto <<Beh, mettiti pure a tuo agio, prenditi gli spazi che preferisci nell'armadio e nei mobili... Io torno subito.>>

Tornò nelle aree comuni, in cerca della collega. La trovò nel patio che vagava come un'anima in pena con espressione assente.

<<Reyna!>>

La ragazza si fermò, e attese di essere raggiunta dal ragazzo. Quando lo sentì a pochi passi alle proprie spalle, parlò <<Pensavo l'avresti lasciata...>>

<<Lo pensavo anche io. Ma... quando sono arrivato, lei mi stava aspettando con le valigie pronte per venire qui. Dopo tutte le litigate, finalmente ha fatto un passo verso di me. Ed era così speranzosa... E... e ha detto di amarmi...>>

Reyna si voltò a guardarlo, con il viso rabbuiato <<Tutto qui? È bastato che ti dicesse di amarti per farti cambiare idea?>> chiese sconvolta. Era davvero così semplice? Aveva perso la sua occasione perché era stata più lenta di Calypso?

<<Beh, ho pensato sarebbe stato stupido buttare via una possibile storia d'amore... solo per una notte di sesso...>> si giustificò lui.

Quelle parole le spezzarono il cuore, di nuovo. <<Certo. Hai ragione. Resta il fatto che tu non la ami.>> sottolineò acidamente.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora