Atto di Fede

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Buonasera... o buonanotte, vista l'ora... Scusate, ma ho appena finito di scrivere e pubblico subito, altrimenti vi tocca aspettare fino a mercoledì! Non sia mai!!
Godetevi il capitolo, bello lungo... e fatemi sapere!


[sabato sera, 25 giugno 2016]

Reyna ed Annabeth erano pronte.

Avevano solo dovuto accordarsi sulla linea di pensiero da seguire davanti agli altri e prepararsi a spinose domande, taglienti battute e pesanti insinuazioni. Eppure, si sentivano più agitate che prima di una battaglia mortale.

Si erano agghindate al meglio, con le solite toghe consolari femminili e il mantello porpora, i capelli raccolti in eleganti crocchie e un trucco leggero, e ora attendevano gli ospiti nell'atrio principale.

<<Speriamo che passi alla svelta...>> borbottò Annabeth sbuffando.

Reyna le sorrise <<Prima o poi ci farai l'abitudine! Ormai sono talmente abituata che nemmeno Ascoriati può farmi perdere la pazienza...>>

<<Oh beh, allora c'è speranza anche per me!>> le due ragazze risero di gusto, e avevano ancora il sorriso stampato in volto quando accolsero i loro ospiti.

I primi furono Frank, Hazel e Lavinia, che salutarono calorosamente, pur mantenendo il distacco richiesto dai ruoli politici.

Poi, entrò proprio Ascoriati, con baldanza e a testa alta, e al suo fianco c'era nientemeno che Damien Lacroix.

Fu difficile, ma Annabeth riuscì a mantenere il proprio sorriso fiero anche di fronte a quel simpaticone del suo ex amante.

Dopo quell'intero pomeriggio passato a discutere di grandi progetti con Pretori, Questori, Edili e Censore, le due Consoli tirarono un sospiro di sollievo quando tutti si diressero verso il patio per un aperitivo pre-cena.

Per la prima volta, Annabeth si rese conto di cosa volesse dire stare al centro dell'attenzione. Non aveva nemmeno 2 secondi di tempo per concedersi debolezze, o per far trasparire i propri veri pensieri e sentimenti – soprattutto quando avrebbe voluto sgozzare qualcuno di fronte a tutti.

Doveva mostrare la propria parte migliore, per ore e ore, senza tregua. Non che non fosse abituata ad essere così rigida e sotto pressione, ma, di solito, poteva sempre concedersi qualche attacco nevrotico senza essere giudicata male.

Lì, invece, in politica, davanti ai suoi rivali, era una battaglia di logoramento.

Unica nota positiva: come ogni banchetto romano che si rispettasse, il vino scorreva a fiumi...

Questo rese quasi tutti i commensali più sopportabili del normale, anche se, qualcuno in particolare, diventò se possibile ancora più odioso.

<<... Dico solo che dovremmo preservare le nostre radici, le tradizioni, e non lasciare che il degrado sociale si faccia strada a Nuova Roma, o saremo perduti!>>

<<Di quali radici parla di preciso, Ascoriati?>> chiese tagliente Reyna versandogli con educazione altro vino.

<<Beh, di quelle che ci rendono dei veri Romani! Il nostro retaggio! Le famiglie più antiche dovrebbero avere dei privilegi!>>

<<Più di così?>> chiese Hazel sibillina.

<<Oh oh, se ci fossero davvero i privilegi di cui parlo, mia cara ragazza, Nuova Roma sarebbe totalmente diversa!>> esclamò l'uomo con fierezza.

<<E sarebbe un gran peccato, visto che così è stupenda...>> ribatté Frank con una tenacia che Annabeth apprezzò non poco. Doveva ammettere che il ragazzo la stava stupendo sempre di più, in quelle ultime settimane.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora