Duello

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Ciò che accadde nei minuti seguenti, fu difficile da comprendere anche per coloro che osservarono lo scontro dalle mura cittadine: i due spadaccini si muovevano con una velocità ed una fluidità tali, che era difficile distinguere i loro movimenti, e sembrava che stessero danzando anziché combattere.

Entrambi prevedevano le mosse l'uno dell'altro, e, anche quando colti alla sprovvista, erano in grado di schivare il colpo in tempo e reagire subito.

Percy era totalmente immerso in quel combattimento, concentrato solo sul suo avversario e sulle sue mosse: Taumante era davvero bravo, e non gli dava tregua.

Fendente. Montante. Sgualembro. Altro fendente. Mezzano. Percy parava tutto e si spostava agilmente per cogliere di sorpresa l'avversario, senza successo. Ebbe un decimo di secondo di vantaggio grazie ad una finta, e iniziò la sua serie di colpi altrettanto violenti, che però il dio parò senza problemi.

I due non si limitavano alla sola spada, e facevano di tutto per sbilanciarsi a vicenda e atterrarsi con scontri fisici, ma entrambi erano facilitati dal loro potere in acqua, e nessuno cedeva.

Taumante provò un altro fendente, e Percy riuscì a spostarsi con una specie di capriola, che gli diede modo di portarsi sul fianco dell'avversario, dandogli un brevissimo spiraglio per poter colpire di striscio Taumante ad una coscia, sbilanciandolo.

Il dio cedette appena, e Percy si portò veloce alle sue spalle, pronto per sferrare un'imbroccata al collo del suo avversario. Ma il dio si abbassò in tempo, ruotando su sé stesso e menando un veloce mezzano di lama, e il ragazzo ebbe giusto un nanosecondo per rendersene conto e sguizzare in alto, evitando quel colpo potenzialmente fatale al fianco.

Taumante si fermò, e sorrise al semidio sospeso ad un paio di metri sopra di lui <<Perseus. Per una volta un semidio all'altezza della sua fama. I miei complimenti.>> disse compiaciuto.

Percy, con l'adrenalina del combattimento, rispose spavaldo <<Tu invece non sei affatto famoso!!!>> e nel frattempo tornò in posizione per riprendere lo scontro.

Taumante fece una smorfia divertita <<Infatti. C'è molto agio nell'anonimato. Nessuno sa chi io sia. Nessuno loda le mie doti. Nessuno conosce i miei punti deboli. Al contrario di te, il famoso figlio bastardo di Poseidone. Di te si sa tutto, semidio.>> quelle parole suonarono minacciose, seppur proferite con la solita calma tipica del figlio di Ponto.

Percy sentì gelarsi il sangue nelle vene: quelle parole gli ricordarono Phobos e il modo in cui i suoi punti deboli erano stati sfruttati. Cosa intendeva Taumante? Annabeth era al sicuro? I suoi amici? La famiglia? Non lo sapeva, non poteva mettersi in contatto con loro da giorni. Era davvero così facile da manipolare? La sua fama era come un bersaglio inciso sulla sua schiena, e l'aveva sempre sottovalutato.

Si deconcentrò per via di quei pensieri, e Taumante si lanciò all'attacco. In meno di un secondo, Percy se lo ritrovò addosso, più feroce che mai. Il semidio si focalizzò di nuovo sul suo avversario, ma era rimasto in ritardo. Parò quei colpi con difficoltà, e si sforzò di recuperare il ritmo e tornare concentrato, ma l'adrenalina aveva lasciato il posto al timore e al dubbio. Provò a recuperare terreno e a sferrare qualche colpo, ma senza convinzione. E Taumante ne approfittò, e in un brevissimo attimo di distrazione, gli sferrò un colpo in faccia con l'elsa della spada.

Percy arretrò di qualche passo, mentre il dio azzardava un affondo. L'eroe fece appena in tempo a scansare il colpo con Anaklusmos, e tentò il tutto per tutto tornando alla carica in modo aggressivo. Menò dei colpi velocissimi, sorprendendo Taumante, che però, più lucido, riuscì a piegargli il polso con una mossa speciale, la quale Percy conosceva bene e avrebbe dovuto prevedere, e lo disarmò, costringendolo in ginocchio.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora