I Lemuralia

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Sera del 12 maggio 2016

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Dopo un viaggio di ritorno privo di complicazioni, la nave attraccò al porto di San Francisco alle luci del tramonto.

Visto che sapevano di riuscire ad arrivare in tempo per l'ultimo giorno dei Lemuralia, l'antica festa romana dedicata al culto dei morti, Reyna aveva proposto a Talìa di portare le spoglie delle Cacciatrici a Nuova Roma per rendere loro omaggio in un solenne rito funebre cittadino offerto dai Consoli.

La Cacciatrice, provata da quelle perdite, accettò con gratitudine, e la Console chiamò il fidato Frank per organizzare il tutto.

Al porto attendeva un furgoncino, sul quale le Cacciatrici disposero con cura i corpi delle sorelle cadute per il trasporto fino in città.

<<DORA! SEI VIVA!>> Markus corse incontro all'amica e la stritolò in un caloroso abbraccio nel vederla sana a salva, e la ragazza accettò di buon grado quel gesto amichevole.

<<Markus... ma... guidi tu il furgoncino?>> chiese incuriosita.

<<Beh, sì. Quando il Censore Zhang ha chiesto un volontario mi sono offerto subito! Non ci hai dato notizie, nemmeno una chiamata o un messaggio greco (così chiamavano i legionari i messaggi Iride appresi dopo l'incontro coi Greci!), eravamo in pensiero! Quindi... ho pensato... prima potevo aver modo di vederti, meglio sarebbe stato...>> ammise un po' in imbarazzo grattandosi la testa.

Dorothea apprezzò quell'inaspettata attenzione, e fu felice di essere tornata sana e salva. Schioccò un bacio sulla guancia dell'amico, e gli diede appuntamento a più tardi, a Nuova Roma.

Percy scese dalla nave per ultimo, evitando di parlare con chiunque e dirigendosi velocemente al proprio suv nero, ancora al proprio posto nel parcheggio a lungo termine. Reyna e Dorothea, con i propri bagagli in mano, già lo attendevano lì vicino per potervi salire a bordo come durante il viaggio di andata.

Lui non degnò nessuna delle due di uno sguardo, complici un paio di occhiali da sole che non lasciavano trasparire la sua espressione cupa.

Le due ragazze, sebbene non amiche, si scambiarono un'occhiata d'intesa, preoccupate per l'umore nero del loro chauffeur, e salirono in silenzio.

Durante l'imbarazzante tragitto, Reyna osservò di sbieco il proprio collega. Era bello come sempre, forse più tenebroso del solito con quegli occhiali alla James Dean, ma la sua carnagione era ancora pallida, e notò anche qualche tumefazione ancora visibile su braccia e collo non coperti dalla t-shirt.

La sua attenzione fu poi attirata dalla mano sinistra appoggiata sul volante, ancora fasciata e con le dita steccate. Dopo più di 5 giorni le ossa ancora non si erano aggiustate? Il fatto la insospettì ancora di più.

Dorothea non riuscì invece a trattenere la curiosità <<Cosa hai fatto alla mano?>>

Percy se la studiò velocemente, poi la ritrasse dal volante e cercò di nasconderla goffamente <<Niente, me la sono ferita combattendo contro il Leviatano.>> rispose in tono neutro.

<<No, non era ferita quando ci siamo visti... la sera del tuo risveglio...>> sottolineò lei pentendosi subito e cercando di non rivelare maggiori dettagli.

<<Ti sbagli.>> ribatté lui infastidito.

Reyna si voltò a guardare Percy, capendo che qualcosa le stava venendo nascosto, visto che nemmeno lei si ricordava di aver notato particolari ferite alla mano prima della sera successiva al suo risveglio; tuttavia, non gli sembrò il momento di indagare.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora