"Le preoccupazioni leggere fanno parlare, le grandi ammutoliscono„ ⁓ Seneca

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[sabato 28 maggio 2016]

<<Che ci fai qui?>>

Leo si svegliò di soprassalto alla "soave" voce di Percy che, a braccia incrociate e con sguardo torvo, lo interrogava.

Si stiracchiò, e strofinandosi gli occhi cisposi biascicò <<Ancora me lo chiedi? Sono il tuo stupido bodyguard, no?>>

Percy scosse appena la testa, sospirando <<Ma no... intendo... che ci fai qui, a dormire sul divanetto dello studio?>> chiese con un tono appena apprensivo, che Leo non comprese subito <<Che intendi? Dove altro dovrei dormire? Mi sto dividendo tra questo divanetto, quello del salotto e una poltrona molto comoda del tuo boudoir, o come cavolo si chiama!>>

Percy fece una smorfia, e roteando gli occhi fece un cenno col mento al ragazzo <<Dai, vieni...>> e si incamminò verso la propria stanza.

Leo, ancora confuso, lo seguì grattandosi la testa e sbadigliando <<Che ho fatto di male ora!? Quale altra punizione mi merito!?>>; ma, con suo grande stupore, il figlio di Poseidone lo accompagnò fino alla parete della sua stanza alla quale poggiava la spalliera del letto.

Arrivatovi, iniziò a muovere la mano contro la parete, come accarezzando le assi di legno che la ricoprivano, in cerca di qualcosa <<Uhm, ecco...>> e un qualche meccanismo scattò, facendo spostare un pannello abbastanza largo per permettere il passaggio di una persona.

Attraversò il varco, e incitò Leo a seguirlo <<Cos'è? La tua stanza delle torture...?>> ma il ragazzo si zittì, quando scoprì di essere sbucato in una camera da letto matrimoniale con tanto di servizi privati e un piccolo soggiorno.

Lo stile era totalmente diverso da quello della camera dedicata a Nettuno, che ricordava l'interno di un lussuoso veliero; era molto più semplice, luminosa ed accogliente.

Leo si grattò il mento, e un'idea perversa gli attraversò la mente <<Un attimo, questo è... il postribolo per le tue amanti!?>>

Percy ridacchiò <<Beh, diciamo che è la camera degli ospiti... più intimi dei Consoli... ma io non l'ho mai usata, a dire il vero...>>

<<Ah no, tu le tue le fai dormire direttamente nella tua camera patronale...>> commentò con un filo di acidità.

Tuttavia, Percy non si lasciò trascinare in quel discorso, anzi, sembrava troppo stanco per controbattere alle solite frecciatine di Leo.

Osservandolo, il figlio di Efesto si rese conto di quanto fosse in pessima forma, molto peggio di quando lo aveva incontrato qualche settimana prima, quando era scampato alle grinfie del Leviatano per un soffio: pallido, volto scavato, occhi spenti, capelli sfibrati, occhiaie... non un bello spettacolo!

<<Quindi, vuoi dormire qui o vuoi continuare ad usare divani e poltrone?!>> chiese tagliando corto.

Leo distolse lo sguardo dal ragazzo, sospirò, e si gettò sul letto in orizzontale e a pancia in su <<Ahhhh non è affatto male... Ma sì, potrei abituarmici!>>

Percy si lasciò sfuggire un sorriso di sollievo, come fosse felice di fare un favore a Leo, nonostante tutto <<Bene. L'entrata indipendente a questo appartamento è da quella parte, verso le cucine. E... questo è tutto... Ciao!>> e con un cipiglio imbarazzato se ne tornò nella propria stanza chiudendosi il passaggio segreto alle spalle.

Rimasto solo, Leo si appropriò della sua nuova camera e si godette quel comodo letto... peccato solo non poter sentire quelle morbide e setose lenzuola tra le dita, mentre tra sé e sé si stupiva della gentilezza del suo tanto odiato Percy.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora