A Ciascuno il Suo

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[20 dicembre 2016, martedì sera]

Dorothea gironzolava pigramente sulle mura.

I turni di notte erano noiosi e le rubavano preziose ore di sonno, ma era pur sempre meglio che starsene a casa in quei giorni...

Pur non parlando più con Percy, aveva ben capito che il ragazzo avesse troncato con Nadia, visto che la coinquilina non faceva altro che piagnucolare, lamentarsi e mangiare gelato senza lattosio da un paio di settimane. Aveva anche smesso di truccarsi e di parlare di sesso ad ogni ora del giorno. Sì, era decisamente stata mollata, non c'era dubbio.

Un po' si sentiva in colpa per lo stato d'animo dell'amica, che come molti prima di lei si era invaghita del bel figlio di Poseidone. Ma un'altra parte di lei era piacevolmente soddisfatta, perché non avrebbe mai sopportato di vedere il ragazzo che desiderava insieme ad un'altra.

E forse, privarsi del sonno era una punizione più che sufficiente per come questa soddisfazione la facesse sentire cattiva.

Si fermò e si voltò a guardare le colline oltre le mura, verso il mondo cosiddetto normale. C'era un silenzio ovattato, come se tutta la natura intorno fosse in attesa di qualcosa.

Ed ecco infatti, dopo qualche minuto, una leggera neve iniziò a scendere placida, accarezzando tutta la vallata.

Contro il proprio volere, la mente della ragazza vagò ad un anno prima, quando Percy aveva bloccato la neve stessa per rischiarare il cielo e vedere meglio le cascate della sua città natale... e in un attimo fu catapultata nel ricordo di quei pochi giorni passati con lui, lontano da Nuova Roma.

Si sfiorò gli orecchini di perla, poi si strinse nelle spalle per un brivido, forse di freddo, o forse di altro. Strofinò le mani per riattivare la circolazione e distrarsi.

<<Oziamo, eh?>>

La ragazza sobbalzò lievemente per la sorpresa, ma riconobbe la voce dell'amico e non si voltò <<Mai quanto te, Vlad. E poi... cos'altro c'è da fare, durante il turno di guardia, se non "guardare" in giro!?>>

Il semidio fece una smorfia <<In effetti... Comunque, ho visto Nadia oggi pomeriggio, è uno straccio... che diavolo le succede?>>

Quella domanda infastidì Dorothea, che non aveva voglia di parlarne, e sapeva anche che la curiosità di Vlad era solo per gossip, non per compassione <<Mah... pene d'amore, immagino...>>

Lui inarcò un sopracciglio, scettico <<Amore? Nadia? Due parole così nella stessa frase!? Ah! Questa è buona...>>

<<Immagino ci sia una prima volta per tutti...>> suppose saggia, sperando di chiudere quel discorso alla svelta.

<<Uhm, può darsi... ma tu cosa sai? Sarei proprio curioso di conoscere chi ha conquistato l'indomabile e lussuriosa Nadia...>>

<<Oh piantala, non ti interessa davvero di lei!>>

<<Beh, te l'ho detto, che sono curioso. Non ho mentito. E forse le sta bene per una volta capire cosa siano i sentimenti.>>

La ragazza non riuscì a dargli torto, e si limitò ad una smorfia annoiata tornando a fissare la neve che cadeva.

<<Oookay. Cambiamo discorso. Che palle la neve!>>

Dorothea gli regalò una delle sue peggiori occhiatacce <<Ma no! Perché dici così!? È bellissima! Senti che pace... Tutto tace per lei. Non ti rilassa?>>

Vlad fece spallucce <<So solo che tra meno di dieci minuti saremo bagnati zuppi.>>

<<Ah! Non capisci niente!>> lo rimproverò ridacchiando, al che il ragazzo divertito gli andò contro spintonandola con un clangore quando le due armature si scontrarono <<Vabbé, vado a cercare cibo! Vuoi qualcosa?>> chiese premuroso.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora