Dopo le elezioni, i saluti e i ringraziamenti sembrarono durare ore. La gente smaniava per salutare e augurare buona fortuna ai due neoeletti Consoli.
Nel frattempo, il Forum vicino all'anfiteatro era stato allestito con stand enogastronomici per intrattenere la popolazione: Reyna aveva organizzato tutto in anticipo, dando indicazioni di restare pronti e di iniziare a preparare tutto nel caso lei fosse stata eletta. E così era stato.
Percy intravide tra la folla Annabeth, a circa cinque metri di distanza, e per un secondo ebbe l'impulso di correre da lei per parlare di tutto quello appena successo e chiedere cosa ne pensasse, e anche festeggiare insieme, magari... Poi si ricordò che ora erano come estranei. Anzi, peggio, perché cercavano di ignorarsi il più possibile. E in quel momento si rese conto che aveva perso anche la sua migliore amica.
Si aprì un varco tra la folla, e vide che al suo fianco c'era Damien, sorridente e spavaldo, con un calice in mano e tutta l'aria di chi ha vinto comunque.
Percy sentì una stretta allo stomaco. Damien dovette percepire uno sguardo di odio, perché si voltò verso il ragazzo e alzò il calice verso di lui, come a dire "Congratulazioni! Bel colpo... Sei Console! Ma io mi prendo la ragazza!".
Annabeth si voltò e incrociò lo sguardo di Percy solo per un secondo, poi tornò a dargli le spalle per parlare con Damien.
Il ragazzo si chiese chi lei avesse votato tra loro due, e avrebbe voluto andare a spaccare la faccia a quel pallone gonfiato francese; invece, si dimostrò già un perfetto politico: sorrise sardonico e levò anche lui di rimando il proprio calice verso il caro Damien - "Fottiti", diceva.
Riuscì a resistere circa un'ora o poco più in mezzo a quella folla, fingendo sorrisi, stringendo mani, e ignorando Reyna con tutto sé stesso, ma la rabbia continuava a montare anziché diminuire, finché non poté più resistere <<Io me ne vado, non mi interessa tutto questo>> le ringhiò ad un orecchio, e tornò verso il Campidoglio, che era a pochi minuti di distanza.
Quando fu entrato, le ninfe di servizio si chinarono al suo cospetto <<Buonasera, Console!!>>
Fu la goccia di troppo. Le fulminò con lo sguardo e andò dritto negli appartamenti di Reyna per aspettarla e affrontarla faccia a faccia.
Questa volta non l'avrebbe passata liscia: l'aveva abbindolato troppo spesso e lui si era fidato di lei sempre e comunque, abbassando la guardia.
E in tutto ciò, lei non aveva nemmeno mantenuto la parola con Frank, e aveva aspettato fino all'ultimo per alzarsi, consapevole che Percy, amico leale, non vedendola prendere parola, avrebbe candidato Frank al posto suo.
Aveva sfruttato la lealtà del ragazzo per sollevarsi dall'incarico di candidare Frank, e aveva poi candidato Percy, avvalendosi della regola secondo cui un candidato non può tirarsi indietro se viene chiamato a candidarsi per servire l'Urbe.
Si versò un bicchiere di Whisky e lo bevve tutto d'un sorso. E un secondo. E pure un terzo. Poi sbatté il bicchiere sul tavolo, poggiandocisi di peso con le mani, a capo chino.
<<Vacci piano con quello, non sei abituato...>> Reyna era entrata in stanza, alle sue spalle.
Percy si voltò di scatto e furioso gridò <<TU! COME CAZZO HAI POTUTO!? COME TI SEI PERMESSA!? SAPEVI BENISSIMO CHE NON VOLEVO ESSERE CANDIDATO!!>>
Reyna si sedette su un divanetto, calma ma con sguardo stanco <<E invece sei stato candidato, e hai vinto, come immaginavo. Senza campagna politica e senza Cursus Honorum, oltretutto. Hai avuto quasi tanti voti quanto me. Congratulazioni.>> disse in tono saggio. Era tranquilla, ma evidentemente soddisfatta.
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Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)
FanfictionPercy ed Annabeth sono finalmente a Nuova Roma pronti per vivere la loro vita insieme. Ma il destino beffardo ha un piano diverso per il semidio più potente mai esistito. ... Siete pronti all'epico epilogo della saga? Questa storia è pensata per ess...