La curiosità non è peccato

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Buonasera a tutti!! Stavolta sono brava e pubblico in meno di una settimana!
Anzi! Vi dico che, se tutto va bene, il prossimo capitolo arriverà già nel weekend! Contenti!? 
😛
Dai dai su, mi aspetto un po' di entusiasmo per tirarmi su in un periodo un po' difficile... 😕 Come sempre, commenti a gogo anche per cazzeggiare e like sono ben accetti!! 

P.S. La pacchia sta per finire... 🤐



fine aprile 2016

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I giorni passavano, e la nave stava setacciando l'intera costa del Pacifico, senza successo.

L'ultima volta che le Cacciatrici avevano avvistato il Leviatano, si trovava nei pressi di San Diego, dove aveva scatenato cataclismi; quindi, una volta salpato, si erano diretti subito verso sud.

Non trovandone traccia per molte miglia intorno a San Diego, Percy aveva però consigliato di seguire un'insolita corrente marina che si spingeva verso il Sud America; ma Talìa aveva preferito andare verso nord, ai confini col Canada, dove pensava che il territorio meno soggetto all'influenza degli dei greco-romani fosse l'ideale per un mostro biblico.

In realtà, dopo essersi abbassata a scusarsi con Percy e Reyna per convincerli a continuare quel viaggio, stava ancora cercando in ogni modo di ribadire che era lei a guidare quella missione, e dovette trovare una spiegazione logica a quella decisione in opposizione al figlio di Poseidone.

Tuttavia, dopo non aver avvistato quel mostro nemmeno al confine con l'Alaska, la Cacciatrice si arrese, e ordinò di tornare verso sud e seguire la corrente di cui parlava Percy.

<<... Sempre che la percepisca ancora! Sono passate due settimane, potrebbe essere svanita, e quel mostro trovarsi ovunque, ormai...>> sottolineò il semidio quando fu rimasto solo con Talìa durante il turno di guardia sul ponte.

Avevano ripreso rotta verso sud soltanto la sera prima, e Percy non aveva ancora avuto occasione di punzecchiare la figlia di Zeus col suo personale tormento stile "te l'avevo detto!".

Talìa sbuffò, ma non aveva voglia di litigare <<Beh, staremo a vedere. Da qualche parte deve essersi rintanato.>>

<<Ma certo... perché non nell'Oceano Indiano, magari? Oh, o nel Mar Baltico! È un mostro divino, potremmo dover setacciare anche l'intera distesa d'acqua del pianeta!>> sbottò lui con un sarcasmo acido.

La convivenza forzata lo stava rendendo sempre più astioso e irascibile: non solo doveva sopportare Talìa che faceva la bulla poiché si sentiva minacciata da lui, ma non aveva nemmeno più avuto molte occasioni per stare solo con Reyna... come avrebbero voluto, almeno.

Perché, guarda caso, i loro turni di guardia non combaciavano mai, e avevano di solito solo i turni pomeridiani per stare insieme, durante i quali erano tenuti sott'occhio da Talìa e dalle sue vice fidate.

Talìa e Reyna continuavano a punzecchiarsi e bisticciare come cane e gatto, esasperandolo ogni volta.

E il resto del tempo libero lo passava da solo, segregato nella propria cabina, poiché aveva promesso di essere più rispettoso e non disturbare le ragazze, troppo suscettibili alla presenza di un uomo.

In tutto ciò, cercava di evitare Dorothea il più possibile: si pentì di averla portata con sé, la situazione sarebbe stata già abbastanza complicata senza avere tra i piedi una ragazzina innamorata di lui che poteva metterlo nei guai se solo avesse parlato con leggerezza di certi momenti passati insieme.

Inoltre, era evidente che la ragazza soffrisse nel vedere Percy e Reyna così intimi, e lui si sentiva tremendamente in colpa; cercava quindi di convincersi che, per quanto brutale, quello poteva essere un modo per far sì che lei si dimenticasse di lui, magari anche odiandolo, ma almeno col tempo avrebbe smesso di soffrire.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora