20 - 23 dicembre 2014
Percy avrebbe voluto tornare subito in superficie e passare il resto delle vacanze di Natale con la sua famiglia, che non vedeva e non sentiva da settimane, ma suo padre insistette che doveva restare ancora qualche giorno per riprendersi del tutto. Ovviamente, non poteva contraddire un dio...
Ma, checché ne dicesse, a Percy quell'insistenza sembrò solo un espediente per prendere tempo, lusingarlo e tentarlo con la sua proposta.
Passarono il resto della serata del 20 dicembre insieme, e Poseidone si comportò come il migliore dei padri, come se Percy fosse sempre vissuto a Palazzo con lui come erede ufficiale.
Percy si sentì allo stesso tempo felice e a disagio: aveva desiderato un padre presente e affettuoso per tutta la vita, eppure, ora, tutte quelle attenzioni gli sembravano eccessive e soffocanti.
L'indomani, il 21 dicembre, Poseidone rincarò la dose, portando Percy in visita nel regno e presentandolo a tutti con grande riverenza. Il ragazzo si sentì ancor più in soggezione.
Gli fece anche molti doni: lo portò in una profonda e immensa miniera subacquea da cui venivano estratti metalli e altri materiali per lavorazioni, e gli disse di prendere tutte le pietre preziose che voleva; poi gli rivelò di alcuni affari di famiglia, sparsi nel mondo, dei quali guadagni poteva giovare, se avesse voluto.
Fu così che Percy scoprì anche che gli dei erano dei veri e propri imprenditori, con figli e discendenti a capo delle aziende da loro fondate (o ispirate) per curarne gli interessi.
Ad esempio, gli fu rivelato che quasi tutte le compagnie che avevano un tridente, o un toro, o un cavallo, come stemma o logo, erano di fatto aziende di proprietà di Poseidone, che lasciava gestire a lontani discendenti, o a umani ignari di chi fosse il vero proprietario occulto.
Percy non fu molto contento di sapere che molte aziende automobilistiche famose erano quindi, in teoria, di sua proprietà <<Papà, scusa... Ma tu che sei il Dio dei Mari, non sei preoccupato per l'ambiente!? Non ti interessa che aziende come queste contribuiscano all'inquinamento!? Pan è morto per questo!>>
Il dio, toccato sul vivo, non ebbe grandi giustificazioni, se non che non pensava che le aziende sarebbero cresciute così tanto come fama e prestigio, e che ora si stava impegnando per favorire una svolta green.
<<Beh, almeno Tesla si sta impegnando molto in questo senso, meno male!>> esclamò Percy.
<<Ah, non me lo dire... Ade ha avuto un'idea geniale! Chi pensava che avrebbe avuto così tanto successo...!?>>
<<Aspetta, Tesla è di Ade!?>> chiese esterrefatto il semidio, e il padre si limitò ad una smorfia di invidia.
Percy capì che era meglio cambiare discorso, ma sapere che suo padre era, oltre ad un o degli dei greci più potenti, un industriale miliardario, lo turbò non poco <<Quindi, in tutti questi anni, mia madre ha dovuto fare turni extra per mantenerci quando ti sarebbe bastato darci una misera percentuale di una qualsiasi delle tue aziende!?>> chiese con tono forse troppo irriverente.
Il dio corrugò la fronte, ma non si arrabbiò <<Ma io lo avrei fatto più che volentieri. Per tua madre, avrei fatto anche di più. Le avrei donato un regno tutto suo, l'avrei resa una regina in terra, ma lei ha preferito fare le cose a modo suo, sai... E non c'è stato modo di convincerla del contrario. Diceva di volerti crescere insegnandoti il giusto valore delle cose...>>
Percy seppe che diceva il vero, perché era proprio un comportamento da sua madre. E le fu grato.
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Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)
FanfictionPercy ed Annabeth sono finalmente a Nuova Roma pronti per vivere la loro vita insieme. Ma il destino beffardo ha un piano diverso per il semidio più potente mai esistito. ... Siete pronti all'epico epilogo della saga? Questa storia è pensata per ess...