ll solito Percy

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<<E tu che cazzo ci fai qui!?>> chiese Leo incredulo.

<<Ti salvo il culo, a quanto pare!>> rispose Percy ironico.

Ormai erano volati abbastanza lontano da Behemoth, e stavano tornando alle mura.

Blackjack atterrò con delicatezza, e Leo saltò giù velocemente, <<Beh, restatene qui zitto e buono.>> disse allontanandosi dal pegaso.

Hazel, che stava venendo accudita da Frank e rifocillata di nettare e ambrosia, gli corse incontro con le lacrime agli occhi <<Oh Leo! Quanto mi dispiace! Meno male che ce l'hai fatta!>> e lo abbracciò.

Lui decisamente non se l'aspettava, e ne rimase piacevolmente sorpreso. Era bello, sapere che Hazel lo aveva perdonato e gli voleva ancora bene. <<Ehi, ho la pellaccia dura, no?>>

<<Per fortuna che Blackjack ti ha visto ed è venuto a salvarti...>> commentò Annabeth in tono severo lanciando un'occhiataccia verso il pegaso, che nitrì sonoramente e con lo stesso fare sarcastico tipico del suo padrone.

<<Sì, per fortuna.>> sottolineò Reyna con tono altrettanto scettico. Poi, si sporse dalle mura. Behemoth era arrivato. La sua testa arrivava oltre la cima, solo i bastioni lo superavano. Per fortuna l'area direttamente di fronte a lui era già stata sgomberata e i soldati stavano continuando con tentativi di offesa a distanza di sicurezza.

Il mostro caricò con le lunghe zanne, ma le barriere magiche fecero il loro dovere e attutirono il colpo.

La Console sospirò, così come Frank ed Hazel. I greci, invece, erano cautamente speranzosi, ma non del tutto convinti. Dopodiché, Annabeth si rivolse ad Hazel <<Abbiamo una teoria. Crediamo che Behemoth possa essere sconfitto da un figlio di Ade o Plutone. Abbiamo provato a contattare Nico per avere un aiuto ulteriore, ma non lo troviamo. Pensi di farcela da sola?>>

La ragazza si sentì mancare. Avrebbe tanto voluto confermare ed essere la soluzione a quel problema, ma si sentiva prosciugata dalle energie e sentirsi quel peso addosso non aiutava <<Non so. Non ora, almeno. Sono quasi svenuta poco fa, devo riprendermi. Ma... ma che avete in mente? Come devo fare?>>

<<Questo non lo sappiamo. Dobbiamo ancora capire come ferirlo, ma dovrai farlo tu.>> ribadì Reyna decisa.

La figlia di Plutone deglutì. Non era abituata ad essere così sotto i riflettori.

Senza dare nell'occhio, nel frattempo Leo era tornato fischiettando verso Blackjack sperando che Percy fosse ancora lì. Iniziò ad accarezzare il muso del pegaso, che approfittò della situazione per godersi qualche coccola, e come se gli parlasse disse <<Allora, amico mio, che facciamo, eh? Qualche idea?>>

<<In ogni caso, le mura vanno evacuate, subito!>> sussurrò Percy vicino alle sue orecchie.

<<Beh, speriamo che le barriere resistano, mmm?>> esclamò Leo ancora fingendo di parlare con l'animale in tono ironico.

<<Se resisteranno, andremo là fuori a batterlo una volta capito come fare. Ma se cederanno, le mura devono essere vuote o sarà una strage in pochi secondi!>>

<<Mmmm... Saggio cavallo.>> commentò Leo.

<<Adesso ti metti a parlare con gli animali, mentre stiamo decidendo se la mia fidanzata dovrà affrontare il mostro!?>> chiese Frank sprezzante.

<<E che ti ha detto il saggio Blackjack?>> chiese Reyna curiosa ignorando il nervosismo del Censore.

<<Beh, pensa che in ogni caso dovremmo evacuare le mura... Troppo sotto tiro, se le barriere cedono sarà una carneficina.>> spiegò Leo con un'espressione eloquente.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora