Una Vita Normale

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[metà settembre, 2025]

"... infine, dopo aver cotto a 180 gradi per circa 30 minuti a forno ventilato, aggiungete un pizzico di erba cipollina tritata, e il gioco è fatto!"

<<Sì, come no, se solo tutto il resto fosse andato bene...>> brontolò Dorothea incerta. <<Alexa, metti timer di 30 minuti.>> ordinò poi stizzita sbuffando <<Vabeh, proviamo ad infornare e via...>> si disse poi incoraggiandosi e aprendo il forno già caldo.

<<Ohu! Dai, non darmi i calci adesso!>> protestò sgranchendosi la schiena. Poi, si voltò verso il salotto, da dove arrivava un gran baccano <<Leo, abbassa il volume per favore, così diventi sordo!>>

<<Ma gli Avangers vanno guardati ad alto volumeeee!>> protestò il bimbo.

Dorothea roteò gli occhi al cielo <<Ma non esagerare, e vieni a prendere la merenda, dai.>> disse poi iniziando a tagliare a spicchi una mela verde.

Il bimbo saltò giù dal divano canticchiando. Aveva circa 6 anni, ma era piuttosto alto per la propria età. Capelli castani indisciplinati, e dei bellissimi occhi verdi. <<Io voglio la cioccolata.>> dichiarò con candore arrivando al banco della cucina.

<<No, per merenda si mangia la frutta.>> ribatté la giovane donna.

Il bimbo fece un sorrisetto furbo, uguale ad un altro sorriso a cui Dorothea non poteva resistere, e disse schietto <<Papà mi fa sempre mangiare la cioccolata.>>

La ragazza socchiuse gli occhi <<Ah, ma davvero?>> chiese incrociando le braccia. Il piccolo annuì, sempre sorridendo fiero della propria confessione.

Si sentì aprire e chiudere la porta principale, e Dorothea sorrise <<Allora adesso chiediamo a papà se è vero.>>

Percy arrivò subito sorridendo, <<Ciao, tesoro.>> disse pacatamente. Posò distrattamente la ventiquattrore su una sedia, si tolse la giacca del completo blu che indossava lanciandola sulla stessa sedia, e sospirando si allentò la cravatta regimental per poi sfilarla con soddisfazione. Dopodiché, andò subito verso la ragazza, e le mise un braccio intorno alla vita per avvicinarla a sé e baciarla con passione.

Lei, che fino a quel momento aveva cercato di tenergli il broncio, era rimasta troppo incantata dal suo fascino per potergli resistere, e lo lasciò fare con gioia. Poi, il ragazzo si staccò dal bacio, e si abbassò per baciarle la pancia accarezzandola <<E la piccola come sta?>>

<<Dispettosa e agitata, come suo padre.>> si lamentò Dorothea sarcastica.

<<Ah ecco!>> ridacchiò lui, e si rialzò per baciarla di nuovo sulle labbra.

<<Bleah! Basta!>> esclamò il bimbo coprendosi gli occhi con le mani, e Dorothea si ricordò di dover rimproverare il marito <<Sai che ha appena detto tuo figlio? Che gli dai sempre la cioccolata per merenda anziché la frutta!>>

Percy mimò un'espressione affranta, posandosi una mano sul petto <<Noooo! Ma... Leo! Era il nostro segreto! Che tradimento! Questa me la paghi!>> lo minacciò poi correndogli incontro.

Leo scoppiò a ridere e iniziò a scappare, mentre il padre lo inseguiva per gioco, fino a prenderlo e strapazzarlo per bene di coccole e solletico.

<<Su su, papà! Fammi volare!>> pretese poi; il ragazzo lo alzò fin sopra la propria spalla, dove lo appoggiò tenendolo stretto con un braccio, mentre il piccolo imitava la posa di Superman.

<<Come è andata al lavoro?>> chiese nel frattempo Dorothea continuando a tagliare un'altra mela e mangiandone qualche spicchio a sua volta.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora