I Sogni son Desideri

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Will era felice.

Aveva appena sostenuto un esame importante. L'ultimo esame, per ottenere la laurea e iniziare il suo tirocinio ufficiale come medico.

Era in anticipo sui tempi di laurea, per la sua età, ma date le sue doti innate, era ovvio che si sarebbe distinto tra tutti ad Harvard.

Fu comunque sorpreso quando, dirigendosi verso l'uscita dell'aula, un compagno di classe lo raggiunse correndo <<Ehi! Sei Will, giusto?>>

Will si voltò e squadrò il ragazzo, un po' confuso <<Sì... perché?>>

Il ragazzo, più basso di lui di qualche centimetro, castano e con gli occhi nocciola, gli sorrise <<Ci siamo incontrati alla festa dell'altra sera, alla confraternita... ricordi?>>

Will non se lo ricordava affatto. Anzi, era piuttosto sicuro di non averlo incontrato per niente, a quella festa a cui era rimasto meno di 10 minuti in tutto.

Tuttavia, quel ragazzo era carino, e sembrava imbarazzato per quell'approccio improvvisato; quindi, decise di non farlo sentire più a disagio di quanto già non fosse <<Sì... certo! Ora mi ricordo... Scusami, il tuo nome era...>> lo incitò con un movimento rotatorio della mano.

<<Jeremy!>> rispose lui allegro.

<<Oh, ecco, Jeremy... ciao!>>

<<Ciao!!>> esclamò giulivo, e proseguì <<Ehm, ti laurei in anticipo, eh? Fico! Bravo! Il migliore del corso, tra l'altro...>>

<<Grazie...>> rispose Will ancora più disorientato e imbarazzato.

Il ragazzo deglutì, e provò a proseguire <<Io andrò a fare il Tirocinio a New York, sai... tu sai già dove andrai? Se fossi a New York... chissà, potremmo vederci per un caffè, qualche volta...>> propose quasi paonazzo.

Will, ancora stupito, spalancò gli occhi, ma lusingato rispose <<Beh... certo... perché no?>>

<<Bene!!>> esclamò felice Jeremy. Quel ragazzo sembrava strafatto di zuccheri, pensò Will.

A quel punto, si aspettava che Jeremy gli chiedesse il numero di telefono, ma il ragazzo era evidentemente troppo agitato per rendersi conto di aver saltato un pezzo fondamentale di quella tecnica di rimorchio.

Quindi, il figlio di Apollo sorrise in tutto il suo splendore, e ridacchiando chiese <<Vuoi lasciarmi il tuo numero, magari?>>

<<Oh, sì! Grazie!>> confermò Jeremy su di giri.

Will uscì dall'edificio fissandosi ancora la mano, sulla quale Jeremy aveva scritto il proprio numero. Sorrise, fiducioso che finalmente le cose avrebbero ripreso una piega favorevole per lui, dopo gli ultimi mesi di sofferenza e solitudine.

Ma il suo sorriso scomparve di colpo quando, alzando lo sguardo, notò appollaiato come un corvo all'ombra di una vecchia quercia un ragazzo pallido e vestito di nero, con l'espressione cupa e gli occhi profondi come il catrame.

Will pensava di essere felice, fino a quando non vide Nico, il suo ex. In quel momento, tutto quello che pensava di essersi lasciato alle spalle, ricomparve lì, all'ombra di quell'albero nel cortile del suo college, e lo stava aspettando.

Sospirò, si sistemò meglio lo zaino in spalle, e si preparò ad andare incontro al figlio di Ade.

<<Ciao, Will.>> lo salutò lui senza riuscire a sorridere.

Nemmeno Will sorrise <<Nico... qual buon vento! Sempre solare e raggiante...>>

Nico non si lasciò scalfire da quella frecciatina <<Com'è andato l'ultimo esame?>>

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora