Nuove Prospettive

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Revisionato il 13/10/2020 a seguito di nuovi dettagli ne "Le Sfide di Apollo".

Se non volete spoiler, non leggete!!!


Settembre 2011

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Quei primi giorni passarono veloci tra giri in città e shopping per arredare casa.

Il secondo giorno fu piuttosto tragico: i due si persero gironzolando per la città e bisticciarono parecchio per via degli acquisti compulsivi di Percy.

Annabeth, inoltre, lo rimproverava di essere troppo gentile e disponibile nei confronti di Reyna, che lei pensava avesse dei secondi fini, mentre Percy, invece, la difendeva a spada tratta, giustificandole qualsiasi cosa per via del brutto periodo in cui si trovava.

La situazione migliorò un po' verso sera, davanti ad una fetta fumante di pizza deliziosa scoperta per caso.

Quando il frigorifero e la TV furono consegnati, Annabeth dovette ammettere che erano stati dei buoni acquisti, e smise di rimproverare il fidanzato.

Persero anche molto tempo a studiare lo statuto della città e a leggere bene i corsi offerti dall'università (e si impegnarono per smettere di chiamarla college!).

Annabeth aveva già le idee chiare da tempo; Percy, ovviamente, era ancora in alto mare, ma non voleva ammetterlo alla sua fidanzata super secchiona.

Per il venerdì sera al Campidoglio, il dress code richiesto era formale elegante, e ovviamente secondo la moda romana modernizzata.

Quindi, Percy dovette procurarsi una classica toga virilis bianca, che fortunatamente era più leggera di quella utilizzata nell'antichità e permetteva movimenti più ampi, ma trasmetteva comunque solennità; e dei sandali di cuoio intrecciati fino al polpaccio. Per poter comprare questi indumenti, Percy dovette dimostrare di essere cittadino romano grazie al suo tatuaggio.

Per fortuna la modernità aveva concesso alle donne più scelta, e alla toga femminile classica si poteva sostituire un vestito, purché non troppo attillato, o, meglio ancora, drappeggiato. Annabeth ne scelse uno bianco, e che le mettesse in evidenza il seno, più simile ad un chitone greco che ad una toga romana; quella sera si truccò anche più del suo solito, con un bel rossetto rosso piuttosto appariscente. Forse voleva segnare il territorio per rendere chiaro un paio di cosette a qualcuno...

Quando una volta pronta uscì dalla camera da letto, Percy, che l'aspettava nel salone già pronto (dopo essere stato aiutato a vestirsi da lei, indossare la toga non era affatto una passeggiata!), la squadrò serio dal basso verso l'alto, incantato. Annabeth pensò di avere qualcosa che non andava <<Che c'è?>> e si guardò per controllare.

<<No niente>> sospirò, <<stavo solo cercando di ricordarmi perché dobbiamo per forza andare a cena e non possiamo restare qui a...>>

<<No no caro mio, tu ci hai tirato dentro questa cosa, e adesso ci andremo! Su!!>> lo rimproverò lei additandolo.

Lui le sorrise <<Sei mozzafiato>>, e lei si addolcì <<Bene, allora dammi un bacio!!>>

Dopo qualche veloce effusione amorosa, si resero conto di essere tremendamente in ritardo, e capirono di non poter usare la Vespa con quei vestiti così lunghi e candidi.

Quindi si incamminarono; il Forum distava solo 20 minuti o poco più a piedi, e loro fortunatamente erano in discesa.

Una volta arrivati furono accolti all'entrata da quello che doveva essere una specie di maggiordomo, che chiese il nome e l'ascendenza dei ragazzi, che si presentarono come semidei greci. Poi, furono presentati ad alta voce: Perseus Jackson, Figlio di Nettuno, e Annabeth Chase, Figlia di Athena.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora