Un'Operazione Riuscita

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Mercoledì 4 – Giovedì 5 giugno 2014

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Nico Di Angelo, come molti semidei, aveva sogni che non erano semplici... sogni.

Ma lui addirittura aveva imparato a padroneggiare l'arte del sogno con l'aiuto dei figli di Hypno. Nei sogni, lui poteva vivere una seconda vita, era cosciente e lucido.

In più di un'occasione si era ritrovato a pensare che addormentarsi non fosse poi tanto diverso dal morire, poiché entrare nel mondo onirico era come entrare nell'Oltretomba, e i colori, le sensazioni, non erano molto dissimili in quei due mondi. E lui, figlio di Ade, lo sapeva bene.

Quella sera di inizio giugno si trovava al Campo Mezzosangue. Aveva preso il diploma da pochi giorni con un anno di anticipo, e aveva deciso di passare un po' di tempo lì col suo fidanzato, Will, per chiedergli consiglio sul college. Era incredibile, anche per lui era arrivato quel momento, e nessuno avrebbe mai detto che il tenebroso Nico Di Angelo si sarebbe dimostrato uno studente modello.

Lui, dal canto suo, non si era mai ritenuto un ragazzo normale, nemmeno tra i semidei, e non aveva neanche una vera e propria dimora: si divideva tra Nuova Roma e il Campo Mezzosangue, e un appartamento in centro a New York affittato grazie a suo padre, Ade in persona, che nell'ultimo anno si era mostrato molto generoso nei confronti del figlio mortale.

Eppure, eccolo lì, dopo cena, sulle sponde del lago delle canoe a parlare di cose comuni tipo test universitari e corsi di laurea col suo fidanzato. Tutto sommato, essere normali non era poi così male.

Will riusciva a rasserenarlo e a mostrargli la realtà da un punto di vista decisamente più positivo e leggero rispetto al suo. Lo amava per questo. Era grazie a lui se aveva iniziato a pensare ad una possibile carriera nel mondo normale, impegnandosi al massimo e riuscendo ad entrare in alcuni tra i college più prestigiosi del Paese.

Aveva anche già un compito piuttosto impegnativo come semidio: alla morte di Jason, aveva promesso di portare avanti ufficiosamente il suo compito di Pontifex per assicurarsi che tutti i figli di dei, in America e non solo, avessero riconosciuta la propria ascendenza e fossero portati al sicuro, o al Campo Giove o al Campo Mezzosangue.

Lui più di tutti sapeva cosa volesse dire per un giovane semidio non avere una famiglia ed essere in costante pericolo, e aveva anche perso sua sorella troppo presto, troppo giovane, e questo lo aveva segnato. Non voleva che cose simili si ripetessero.

Quindi gli era sembrato naturale incaricarsi di quel compito, anche se non poteva essere insignito ufficialmente della carica di Pontefice Massimo poiché non era cittadino romano.

Percy, dopo aver sconfitto Crono, aveva sì fatto promettere a tutti gli dei di riconoscere i propri figli e non lasciarli soli e indifesi, ma serviva qualcuno che materialmente seguisse le operazioni di costruzione di templi e case dedicati agli dei e destinati all'uso dei loro figli semidivini.

Quel processo era iniziato 3 anni prima con Jason, il primo Pontefice Massimo, e ancora ora la supervisione di Nico, per assicurarsi che tutte le condizioni del patto fossero rispettate, era sempre richiesta. Anche per quello viaggiava così spesso tra i due campi, e interveniva nei casi più difficili di recupero di semidei.

Ma quella sera era solo Nico, un ragazzo di 18 anni felice e con tanti programmi per il futuro.

<<Pensavo avresti scelto medicina, come me... Sei portato...>> commentò Will ad un certo punto.

Nico ridacchiò <<Sì... Il figlio di Ade che ruba delle vite al padre. Pazzesco, no? Non so... Sono indeciso su un paio di facoltà... Forse mi sento più del tipo "Avvocato del diavolo!">> e risero entrambi.

Percy Jackson - Lα Nυσʋα Eɾα (in corso)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora